Dichiarazione dei redditi: da Meloni a Tajani, il nuovo taglio delle detrazioni non tocca il Governo

Rosy D’Elia - Dichiarazioni e adempimenti

Anche i politici entro la scadenza del 31 ottobre hanno presentato la loro dichiarazione dei redditi che devono condividere con cittadini e cittadine. I dati dicono che il nuovo taglio delle detrazioni legato alla riduzione IRPEF non toccherà il Governo

Dichiarazione dei redditi: da Meloni a Tajani, il nuovo taglio delle detrazioni non tocca il Governo

Mentre discutevano della revisione dell’IRPEF da inserire nel Disegno di Legge di Bilancio, anche i rappresentanti del Governo hanno dovuto presentare la dichiarazione dei redditi 2025, come tutti i cittadini e le cittadine.

Sul sito della Camera sono stati pubblicati i primi dati: stando agli importi dichiarati per il 2024, da Meloni a Tajani, il nuovo taglio delle detrazioni in cantiere con la prossima Manovra non tocca la maggior parte della compagine di Governo.

Dichiarazione dei redditi, da Meloni a Tajani: detrazioni senza taglio

Entro un mese dalla scadenza della dichiarazione dei redditi, deputati e senatori sono chiamati a pubblicarne una copia. A prevederlo è la Legge n. 441 del 5 luglio 1982.

I dati devono essere facilmente accessibili e si trovano nella scheda personale di ogni politico presente sul portale di Camera e Senato.

A pochi giorni dal termine ultimo per la presentazione del modello Redditi, se si considerano i titolari del Governo e del Ministero dell’Economia mancano all’appello solo Matteo Salvini, l’unico eletto al Senato, e il viceministro Maurizio Leo, per cui si possono considerare le dichiarazioni trasmesse nel 2024.

Dichiarante Anno d’Imposta Reddito Complessivo Reddito Imponibile Imposta Lorda Totale Detrazioni
MELONI GIORGIA - Modello Redditi 2024 180.031,00 178.371,00 69.349,00 6.274,00
SALVINI MATTEO - Modello 730 2023 99.699,00 91.975,00 32.449,00 9.247,00
TAJANI ANTONIO - Modello Redditi 2024 187.673,00 185.664,00 72.476,00 5.785,00
GIORGETTI GIANCARLO - Modello 730 2024 99.623,00 94.834,00 33.419,00 4.302,00
LEO MAURIZIO - Modello Redditi 2023 243.225,00 144.728,00 55.133,00 9.453,00

Solo il padre della riforma fiscale, ironia della sorte, supera la soglia dei 200.000 euro, indicata nel testo del Disegno di Legge di Bilancio, come limite massimo per poter beneficiare del taglio IRPEF: un’aliquota più bassa, dal 35 al 33 per cento, sul secondo scaglione.

Oltre questa cifra, infatti, scatta una riduzione di 440 euro degli sconti d’’imposta che spettano per:

  • le spese che danno diritto a una detrazione del 19 per cento, come quelle per la frequenza dell’asilo nido o dell’università ad esempio, fanno eccezione le spese sanitarie che restano escluse dalla penalizzazione;
  • le donazioni ai partiti politici;
  • i premi di assicurazione per rischio eventi calamitosi.

Sebbene la riduzione dell’aliquota IRPEF sul secondo scaglione garantisca piccoli risparmi, fino a 440 euro all’anno, i redditi dei politici confermano che agisce ad ampio raggio ed è garantita anche a chi nell’immaginario collettivo ha una posizione che va ben oltre il ceto medio.

Dichiarazione dei redditi con detrazioni in misura piena per la maggior parte dei politici

Guardando ai dati disponibili, che pure da un anno all’altro possono cambiare, anche Meloni, Tajani, Salvini e Giorgetti beneficeranno in misura piena del taglio IRPEF in cantiere. E i due componenti della Lega, vicepremier e Ministro dell’Economia, sono salvi anche dal decalage delle detrazioni riservato a chi supera la soglia dei 120.000 euro.

A ben guardare, però, il risparmio fiscale anche per tutti i contribuenti che si trovano nella situazione economica del viceministro Maurizio Leo si riduce con il taglio di 440 euro, previsto nella Manovra in lavorazione, solo nel caso in cui ci siano sconti legati a donazioni ai partiti e premi di assicurazione per rischio eventi calamitosi o a eventuali interessi sui mutui.

In presenza di un reddito superiore a 240.000 euro, infatti, le detrazioni fiscali regolate dall’articolo 15 del TUIR, e quindi relative ad un ampio ventaglio di spese, si azzerano: è una regola già prevista dal 2020. Fanno eccezione quelle relative agli interessi sul mutuo e resta garantita a tutti e a tutte, fuori da ogni taglio, la detrazione per le spese sanitarie sostenute.

Come funzionaDecalage progressivoSterilizzazione benefici IRPEF
Contribuenti interessati Con reddito complessivo tra 120.000 e 240.000 euro Contribuenti con reddito complessivo superiore a 200.000 euro
Come agisce La detrazione si riduce progressivamente. Oltre i 240.000 euro, si azzera del tutto. Si applica un taglio fisso di 440 euro all’importo totale delle detrazioni spettanti.
Quali detrazioni colpisce La maggior parte delle detrazioni al 19 per cento (es. università, sport figli, funerali, asili nido...) Tutte le detrazioni al 19 per cento, le agevolazioni per donazioni ai partiti politici e per i premi di assicurazioni per eventi calamitosi.
Quali detrazioni restano fuori dal taglio Spese sanitarie e interessi sui mutui Spese sanitarie

È chiaro che la sterilizzazione del taglio IRPEF è più che altro simbolica. Lo conferma anche la relazione tecnica al DDL Bilancio: il guadagno che ne deriva per lo Stato è pari a 12,6 milioni di euro, una cifra irrisoria considerando la portata economica dell’IRPEF.

Senza dubbio, l’impatto più concreto è sul livello di complessità che caratterizza il sistema IRPEF e che aumenta di Manovra in Manovra.

Questo sito contribuisce all'audience di Logo Evolution adv Network