Integrazione CIG Covid ed esonero Tfr: nuove misure per lavoratori delle aziende in crisi

Eleonora Capizzi - Leggi e prassi

Integrazione CIG Covid per tredici settimane fino al 31 dicembre 2021 ed esonero delle quote del tfr: queste sono le due nuove misure a sostegno dei lavoratori delle aziende in crisi contenute nel decreto approvato dal Consiglio dei Ministri il 15 luglio 2021. In attesa del testo, il Governo ne dà notizia con un comunicato stampa diffuso lo stesso giorno.

Integrazione CIG Covid ed esonero Tfr: nuove misure per lavoratori delle aziende in crisi

Integrazione della CIG Covid ed esonero delle quote di accantonamento del Trattamento di fine rapporto (Tfr): queste le due misure che il Governo farà partire a breve per tutelare i lavoratori che operano nelle aziende in crisi.

Nel comunicato stampa pubblicato il 15 luglio 2021, infatti, si legge che in occasione del Consiglio dei Ministri tenutosi lo stesso giorno è stato approvato un testo normativo volto proprio a dare respiro ai dipendenti delle aziende in difficoltà.

In attesa di rendere disponibile il testo ufficiale, il Governo anticipa il contenuto di due norme:

  • la prima permette l’accesso integralmente gratuito alla proroga della Cassa integrazione per circa tre mesi - tredici settimane - fino al 31 dicembre 2021;
  • la seconda dispensa dal pagamento del Tfr le aziende in procedura fallimentare che richiedono la CIG.

Integrazione CIG Covid ed esonero Tfr: nuove misure per lavoratori delle aziende in crisi

Il Consiglio dei Ministri di ieri, 15 luglio, ha approvato un testo normativo recante misure urgenti a tutela dei lavoratori delle aziende in crisi, su posposta del Ministero del Lavoro.

Sono due le norme a cui si è dato risalto, entrambe volte a disinnescare il più possibile gli effetti della crisi economica e occupazionale, soprattutto in considerazione della rimozione graduale del blocco dei licenziamenti.

In particolare, il Governo fa sapere che il provvedimento appena approvato prevede l’integrazione della CIG Covid per una durata massima di ulteriori tredici settimane fruibili fino al 31 dicembre 2021 alle imprese che rispettino i seguenti requisiti:

  • avere un numero di dipendenti non inferiore alle 1000 unità;
  • gestire almeno uno stabilimento industriale di interesse strategico nazionale.

Le nuove misure per i lavoratori delle aziende in crisi: l’esonero delle quote del Tfr

Nel pacchetto di interventi che ha ricevuto il via libera dal Governo c’è anche una seconda norma che ha lo scopo di tutelare aziende e lavoratori: l’esonero dal pagamento del Tfr per le imprese in crisi.

In particolare, la nuova disposizione si riferisce alle imprese in linea con le seguenti caratteristiche:

  • sono soggette a procedura fallimentare o sono in amministrazione straordinaria;
  • richiedono dal 1° luglio al 31 dicembre 2021 il trattamento straordinario di integrazione salariale.

Queste aziende, in base a quanto emerge dal comunicato stampa, potranno essere dispensate dal versamento, oltre che del contributo di licenziamento, anche delle quote di accantonamento del Tfr riferite alla retribuzione persa a seguito della riduzione oraria o della sospensione dal lavoro.

Si tratta, in pratica, del recupero e dell’applicazione alla situazione attuale dell’art. 43 bis del DL n.109/2018 riferito agli anni 2019 e 2020.

Ad ogni modo, per avere un quadro più preciso sulle misure che verranno adottate bisognerà attendere la pubblicazione del Decreto che, presumibilmente, dovrebbe intervenire a stretto giro.

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