Manovra 2026: le novità su Fisco, Lavoro e pensioni punto per punto

Rosy D’Elia - Fisco

Cosa prevede la Manovra 2026? Una sintesi, punto per punto, delle novità su Fisco, Lavoro e pensioni nel testo del DDL Bilancio. I lavori, però, sono solo all'inizio

Manovra 2026: le novità su Fisco, Lavoro e pensioni punto per punto

Cominciano i lavori per la costruzione della Manovra 2026: nel Disegno di Legge di Bilancio le novità in arrivo su Fisco, Lavoro, pensioni.

Comincia dal testo messo a punto dal Governo l’iter di approvazione delle misure che caratterizzeranno il prossimo anno.

Il lavoro passa ora nelle mani di Camera e Senato: entrambi i rami del Parlamento dovranno dare il loro via libera entro il 31 dicembre 2025.

Una sintesi dei contenuti inseriti nel DDL punto per punto.

Manovra 2026: cosa prevede su Fisco, Lavoro e pensioni? Le novità punto per punto

Prima di passare a rassegna le misure di Fisco, Lavoro e pensioni che caratterizzeranno la Manovra 2026, è necessaria una precisazione.

Il Disegno di Legge di Bilancio non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza per l’approvazione delle novità.

Ora il lavoro passa nelle mani del Parlamento per la revisione e la discussione delle misure, che per diventare concretamente applicabili dovranno essere approvate sia dalla Camera che dal Senato entro la scadenza del 31 dicembre.

Senza dubbio, si parte dall’impostazione data dal Governo che poggia le basi sulle due novità che hanno dominato la discussione fiscale, anche all’interno della maggioranza: il taglio IRPEF per il ceto medio e la nuova rottamazione delle cartelle.

In totale ci sono 18,7 miliardi di euro: poche risorse, una lunga lista di priorità e l’esigenza di far quadrare i conti.

Tra i pilastri fondamentali della Manovra 2026 c’è il capitolo fiscale con:

  • la riduzione della seconda aliquota IRPEF che si applica allo scaglione tra 28.001 e 50.000 euro: passerà dal 35 al 33 per cento con una sterilizzazione dei benefici per i redditi oltre i 200.000 euro;
  • la rottamazione quinquies: una nuova pace fiscale aperta solo a chi ha presentato la dichiarazione dei redditi e finalizzata a sanare i debiti contenuti nelle cartelle fino alla fine del 2023 in 9 anni. Nessun ticket d’ingresso o rata minima e decadenza dopo due mancati pagamenti;
  • la riduzione dell’imposta sostitutiva sui premi di produttività dal 5 all’1 per cento (con la soglia per l’applicazione che passa da 3.000 a 5.000 euro);
  • la detassazione degli straordinari legati a lavoro notturno, turni, giornate festive o di riposo settimanale: fino a 1.500 euro si applica un’aliquota del 15 per cento;
  • la flat tax al 5 per cento sugli aumenti che derivano da rinnovi contrattuali del 2025 e 2026, ma solo per redditi fino a 28.000 euro.

Ma non ci sono solo novità caratterizzate dal segno meno:

  • aumenta la cedolare secca dal 21 al 26 per cento, anche sul primo immobile, per chi si affida intermediari e utilizza piattaforme online per gli affitti brevi;
  • si concede all’Agenzia delle Entrate Riscossione l’accesso ai dati delle fatture elettroniche per avviare procedure di pignoramento dei crediti;
  • doppio intervento sulle compensazioni:
    • dal 1° luglio blocco dell’utilizzo dei crediti diversi da quelli emersi dalle dichiarazioni per il pagamento dei debiti contributivi;
    • stop in caso di debiti con il Fisco con un soglia più bassa: si passa da 100.00 a 50.000 euro.

Per i pensionati e le pensionate l’attenzione è tutta concentrata sul blocco dei requisiti per l’accesso alle pensioni: il passaggio dell’età pensionabile a 67 anni e 3 mesi, previsto per il 2027, sarà graduale.

Lo stop costerebbe 3 miliardi e non trova riscontro nella prossima Manovra 2026. Si procederà per step e in maniera selettiva:

  • si parte da un mese di aumento nel 2027 e due dal 2028;
  • viene escluso chi svolge lavori gravosi e usuranti.

Conferma per l’Ape Sociale. Grandi assenti Opzione donna e Quota 103 e aumento di 20 euro delle pensioni minime per chi è in condizione di difficoltà.

C’è, poi, il pacchetto di contrasto alla povertà che poggia su alcune conferme e innovazioni:

  • lo stanziamento di nuovi fondi per la carta dedicata a te, il bonus spesa da 500 euro;
  • il potenziamento del bonus mamma per le lavoratrici con almeno due figli e un reddito massimo di 40.000 euro;
  • la proroga dei bonus casa alle stesse condizioni del 2025;
  • la revisione del calcolo ISEE per agevolare le famiglie più numerose e innalzare il tetto di esclusione della prima casa a 91.500 euro.

Infine, c’è una parte dedicata alle imprese che potranno contare sulle seguenti agevolazioni:

  • rifinanziamento del credito d’imposta per le zone economiche speciali (ZES) che arriva a 2,3 miliardi;
  • 100 milioni vanno, invece, alle zone logistiche semplificate (ZLS);
  • conferma anche per la Nuova Sabatini;
  • nuovo blocco per plastic e sugar tax per tutto il 2026;
  • reintroduzione di super e iperammortamento.

In questa fase, però bisogna specificare che per ogni capitolo del Disegno di Legge di Bilancio 2026 la forma definitiva delle novità si avrà solo al termine dell’iter parlamentare: le misure possono ancora cambiare.

Questo sito contribuisce all'audience di Logo Evolution adv Network