Dal tax day del 30 novembre all’IMU: gli appuntamenti di fine anno con il Fisco

Novembre e dicembre sono due mesi intensi sul fronte delle scadenze fiscali. Dopo l’appuntamento con le imposte e con la rottamazione del 30 novembre, bisognerà fare i conti con il saldo IMU, da versare entro il 18 dicembre 2023. Un focus sulle date da segnare in rosso sul calendario

Dal tax day del 30 novembre all'IMU: gli appuntamenti di fine anno con il Fisco

Gran pienone di scadenze fiscali tra novembre e dicembre.

Dopo il tax day del 30 novembre, data per il versamento del secondo acconto delle imposte sui redditi ma anche della seconda rata della rottamazione quater, il calendario fiscale si presenta particolarmente affollato anche a dicembre.

Sul secondo acconto si ricorda che il versamento delle somme dovute dalle persone fisiche titolari di partita IVA, con ammontare di ricavi o compensi non superiore a 170.000 euro, potrà essere effettuato entro il 16 gennaio, anche mediante rateizzazione da concludersi entro il mese di maggio.

Una novità che alleggerisce solo in parte il calendario delle scadenze di fine anno.

Entro lunedì 18 dicembre sarà necessario versare il saldo IMU, mentre entro mercoledì 27 sarà necessario pagare l’acconto IVA.

A dicembre torna in calendario anche il ravvedimento speciale, con un doppio appuntamento fissato per il giorno 20: chi non ha versato le somme dovute entro le scadenze ordinarie e provveduto alla regolarizzazione di omissioni o difformità potrà rimettersi in carreggiata versando l’intero importo dovuto in un’unica soluzione. Stessa data anche per il versamento della terza rata in calendario nel caso di rispetto delle scadenze precedenti.

Dal tax day del 30 novembre all’IMU: gli appuntamenti di fine anno con il Fisco

Si presenta in versione “ristretta” il tax day del 30 novembre, data che da sempre rappresenta l’appuntamento ultimo per il versamento del secondo acconto delle imposte sui redditi dovuto da partite IVA, dipendenti e pensionati.

Per effetto delle novità introdotte dall’articolo 4 del decreto legge n.145/2023, il termine ultimo di pagamento slitta al 16 gennaio 2024 per le persone fisiche titolari di partita IVA che nel periodo d’imposta 2022 hanno conseguito un ammontare di ricavi o compensi non superiore a 170.000 euro.

La proroga, così come la possibilità di rateizzazione in un massimo di cinque quote mensili, è quindi ristretta ad una platea ben definita di imprese e professionisti. L’appuntamento del 30 novembre resta quindi in calendario per le partite IVA diverse dalle persone fisiche, così come per dipendenti e pensionati.

In tutti i casi, entro il 30 novembre sarà necessario versare il secondo acconto dei contributi INPS dovuti dagli iscritti alla Gestione artigiani e commercianti e dai professionisti senza cassa iscritti alla Gestione separata.

In materia di dichiarazione dei redditi occupa inoltre un posto di primo piano anche il termine di fine mese per la trasmissione del modello Redditi. Superata la scadenza del 30 novembre, l’omesso o tardivo invio sarà sanzionato.

Nel tax day del 30 novembre 2023 anche la seconda rata della rottamazione quater

Non c’è solo il secondo acconto ad affollare la fine del mese. Entro la scadenza del 30 novembre bisognerà procedere al versamento della seconda rata della rottamazione quater, pari al 10 per cento delle somme dovute per la definizione agevolata.

Fermo restando la tolleranza di cinque giorni, che farà permanere nei benefici della definizione agevolata anche chi verserà le somme dovute entro il 5 dicembre, l’omesso o tardivo versamento farà venir meno i benefici accordati dal Fisco.

Ecco quindi che il rispetto del termine di fine novembre è particolarmente importante per chi ha aderito alla rottamazione quater. In caso di difficoltà nel versamento del totale importo dovuto, è possibile rimodulare il proprio piano di pagamento escludendo alcuni carichi inclusi nell’istanza presentata all’Agenzia delle Entrate Riscossione, mediante il servizio online Conti Tu.

Il 30 novembre anche la scadenza del bollo sulle fatture elettroniche

È fissato a fine mese anche la scadenza per il versamento dell’imposta di bollo sulle fatture elettroniche.

L’adempimento riguarda le fatture elettroniche relative al terzo trimestre dell’anno, ma non solo. La scadenza del 30 novembre interessa anche le partite IVA che, in relazione alle fatture dei primi due trimestri dell’anno, non hanno superato la soglia di 5.000 euro di imposta dovuta.

In tal caso, sulla base di quanto previsto dal Decreto Semplificazioni n. 73/2022 è possibile rinviare i versamenti dovuti in via ordinaria entro il 31 maggio e il 30 settembre, cumulando l’importo dovuto e pagando entro la fine di novembre.

Non solo però pagamenti: per le partite IVA il 30 novembre è anche la scadenza per la trasmissione delle LIPE del terzo trimestre, la comunicazione delle liquidazioni IVA trimestrali.

A dicembre l’appuntamento con il saldo IMU

Superato lo scoglio di fine novembre, il Fisco tornerà protagonista dalla metà del mese di dicembre.

L’appuntamento più importante è quello di lunedì 18 dicembre, termine ultimo per il versamento del saldo IMU 2023, la seconda rata dovuta dopo il primo versamento dello scorso mese di giugno.

Chiamati alla cassa i proprietari di immobili diversi dall’abitazione principale che, unitamente al saldo, dovranno provvedere al pagamento dell’eventuale conguaglio dovuto in caso di nuove aliquote al rialzo deliberate dal proprio Comune.

Ravvedimento speciale, doppia scadenza il 20 agosto 2023

Cerchio rosso sulla data del 20 dicembre 2023 per i contribuenti che hanno aderito al ravvedimento speciale delle violazioni tributarie.

Con la conversione in legge del decreto legge n. 132/2023 è stata confermata la possibilità di rimessione in termini per chi non ha versato le somme dovute entro lo scorso 30 settembre (scadenza slittata al 2 ottobre cadendo di sabato).

Al pagamento delle somme dovute si affianca l’obbligo di regolarizzazione delle omissioni o irregolarità contestate dall’Agenzia delle Entrate, entro lo stesso termine del 20 dicembre.

A differenza di quanto previsto però per la generalità degli aderenti al ravvedimento speciale, non sarà però possibile risalire sul treno dei beneficiari versando a rate l’ammontare dovuto. La totalità degli importi dovuti per sanare la propria posizione dovranno essere pagati entro il 20 dicembre.

Stessa data anche per chi ha rispettato le precedenti scadenze: il 20 dicembre si paga la terza quota dovuta.

L’acconto IVA 2023 chiude il calendario delle scadenze fiscali dell’anno

L’ultimo importante appuntamento dell’anno con il Fisco è fissato al 27 dicembre, scadenza per il versamento dell’acconto IVA.

Tre le metodologie di calcolo, storico, previsionale o analitico.

Nel primo caso l’IVA dovuta in acconto è pari all’88 per cento del versamento relativo al mese o al trimestre dell’anno precedente.

Il metodo previsionale consente invece di pagare l’acconto dovuto in base ad una stima delle operazioni che si ritiene di effettuare fino al 31 dicembre e il pagamento dovuto sarà sempre pari all’88 per cento della somma emersa.

Il metodo analitico invece prende in considerazione le operazioni effettuate fino al 20 dicembre e, in tal caso, si paga il 100 per cento dell’importo emerso da un’apposita liquidazione IVA predisposta.

In tutti e tre i casi non cambia lo scenario: la fine dell’anno rappresenta come di consueto l’ultimo scoglio da superare sul fronte dei pagamenti dovuti al Fisco, prima della pianificazione del calendario e degli appuntamenti previsti per il nuovo periodo d’imposta

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