Taglio per i CAF in Legge di Bilancio 2026, con effetti retroattivi per le attività svolte già nell'anno in corso. Il motivo? Lo sviluppo del 730 precompilato
La Legge di Bilancio 2026 taglia i rimborsi riconosciuti ai CAF per l’assistenza fiscale effettuata nei confronti dei contribuenti.
È contenuta nella parte finale del disegno di legge approvato dal Governo la norma con la quale si riducono le risorse che, di anno in anno, vanno a remunerare le attività dei centri di assistenza fiscale. Il taglio è pari a 21,6 milioni di euro all’anno, dal 2026 ma con effetti già sulle somme relative alle attività rese nel 2025.
Una riprogrammazione di spesa che avrà effetti retroattivi e che si lega, secondo quanto riportato nella Legge di Bilancio 2026, al consolidamento delle procedure relative alla dichiarazione dei redditi precompilata. Il 730 “fai da te” resta però ancora oggi una prerogativa per pochi.
La Legge di Bilancio 20256 taglia i fondi per i CAF di 21,6 milioni. Effetti anche sulle attività 2025
È l’articolo 129, comma 5 del disegno di Legge di Bilancio 2026 a rimodulare le risorse del programma “Accertamento e riscossione delle entrate e gestione beni immobiliari dello Stato”, andando a incidere sui compensi riconosciuti dal MEF ai centri di assistenza fiscale autorizzati.
Il taglio sarà pari a 21,6 milioni all’anno, partirà dal 2026 ma relativamente alle attività rese dall’anno 2025. In sostanza, la “sforbiciata” dei fondi a remunerazione delle attività svolte dai CAF avrà effetto retroattivo, andando a incidere sulla programmazione dell’anno che si avvicina alla chiusura.
Non si tratta di un dettaglio di poco conto, ma di una notizia che arriva immediatamente dopo la chiusura della stagione della dichiarazione dei redditi preannunciando la rimodulazione delle risorse che verranno erogate nel 2026, relativamente all’assistenza fiscale svolta nel corso del 2025.
Il motivo dei tagli ai CAF? La dichiarazione precompilata si consolida
Analizzando sempre la norma, il motivo della riduzione dei fondi è legato allo sviluppo della dichiarazione dei redditi precompilata.
In particolare, il comma 5 dell’articolo 129 prevede che:
“In relazione al consolidamento delle procedure introdotte dal decreto legislativo 21 novembre 2014, n. 175, nell’ambito del programma “Accertamento e riscossione delle entrate e gestione dei beni immobiliari dello Stato” della missione di spesa “Politiche economico-finanziarie e di bilancio e tutela della finanza pubblica”, le dotazioni finanziarie iscritte sul capitolo 3845, dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze sono ridotte di 21,6 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2026, relativamente alle attività rese dall’anno 2025.”
Se quindi il 730 online si potenzia, almeno dal punto di vista procedurale, la dotazione annua prevista in favore dei CAF può ridursi. Dal punto di vista dell’impatto sui compensi relativi ai singoli dichiarativi trasmessi, sarà un successivo decreto MEF a stabilire i nuovi importi, in misura tale da realizzare il risparmio atteso pari a 21,6 milioni all’anno.
Il 730 precompilato “fai da te” è per pochi: CAF e intermediari in testa per gli invii
La scelta di tagliare i fondi per i CAF non è evidentemente basata solo sull’implementazione della precompilata, ma si lega al più complesso processo di riduzione della spesa pubblica messo in campo dal Governo e che trova spazio negli articoli che chiudono il testo della Manovra 2026.
Si tratta di una scelta che, inoltre, tiene poco in considerazione i dati forniti dall’Agenzia delle Entrate, nei quali si evidenzia la centralità dell’assistenza fiscale per molti contribuenti nei confronti dei quali è elaborato il modello 730 precompilato.
Secondo le informazioni fornite a ridosso dell’avvio della campagna dichiarativa 2025, lo scorso anno solo 5 milioni di modelli 730 precompilati sono stati trasmessi direttamente dal contribuente. Un dato in crescita, ma ancora troppo basso rispetto al numero di quelli inviati tramite CAF o intermediari.
Del totale 24,7 milioni di 730 trasmessi in modalità precompilata, ben 19,7 milioni sono stati inviati da professionisti e centri di assistenza fiscale.
Il motivo è ovvio: il sistema fiscale italiano è troppo complesso per permettere a chi ha situazioni reddituali più complesse di fare tutto in autonomia. Una situazione che è però diversa agli occhi del MEF.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Il 730 precompilato taglia i rimborsi per i CAF: nella Legge di Bilancio 2026 si riducono le risorse