Dal rimborso IRPEF ai dati delle fatture, passando per le spese sanitarie, l'Agenzia delle Entrate spiega come funzionano i controlli. Nel frattempo rottamazione quater a pieno regime e riforma fiscale a passo lento: le notizie dal 30 giugno al 6 luglio

Nella settimana dal 30 giugno al 5 luglio l’Agenzia delle Entrate fornisce una serie di istruzioni sulle procedure adottare per i controlli: dal pagamento del rimborso IRPEF ai dati di fatture e corrispettivi, fino ad arrivare alle spese sanitarie.
Nel frattempo da luglio riparte a pieno regime la rottamazione quater e, mentre si continua a parlare di una nuova definizione agevolata delle cartelle, le novità previste dal Decreto Riscossione del 2024 restano in stallo, così come altre misure adottate nell’ambito della riforma fiscale.
Rimborso IRPEF: i controlli dell’Agenzia delle Entrate incidono anche sui tempi di pagamento
Con il provvedimento del 1° luglio, l’Agenzia delle Entrate ha fornito le canoniche istruzioni sui controlli preventivi al pagamento del rimborso IRPEF per i contribuenti che presentano il modello 730/2025.
La lente di ingrandimento si posa sulle dichiarazioni dei redditi pronte all’uso che sono state modificate in maniera importante dai contribuenti.
In particolare le verifiche scattano quando gli interventi incidono sulla determinazione del reddito o delle imposte dovute e danno vita a risultati di questo tipo:
- lo scostamento per importi significativi dei dati risultanti nei modelli di versamento, nelle certificazioni uniche e nelle dichiarazioni dell’anno precedente;
- la presenza di altri elementi di significativa incoerenza rispetto ai dati inviati da enti esterni o a quelli esposti nelle certificazioni uniche.
Ma anche la presenza di situazioni di rischio individuate in base alle irregolarità degli anni precedenti e un importo a credito consistente, superiore a 4.000 euro, determinano una maggiore attenzione.
Dal punto di vista pratico, essere esposti ai controlli del Fisco si può tradurre in un’attesa più lunga per il pagamento del rimborso IRPEF: i controlli possono essere effettuati entro il mese di gennaio e il rinvio degli accrediti può arrivare fino a marzo.
Spese sanitarie e veterinarie nella precompilata: accesso completo ai dati per i controlli dell’Agenzia delle Entrate
Sulle modalità di controllo sulle dichiarazioni presentate si concentra anche il provvedimento del 3 luglio diffuso dall’Agenzia delle Entrate. Le novità annunciate, in questo caso, sono retroattive: si applicano dal 2025 ma riguardano l’anno d’imposta 2022.
In particolare, l’Amministrazione finanziaria ha illustrato le modalità con cui vengono condotte le verifiche in caso di modifica delle spese sanitarie nella precompilata.
L’Agenzia delle Entrate, tramite i dipendenti che si occupano dei controlli formali, accede all’elenco delle informazioni di dettaglio delle spese sanitarie e veterinarie riferite al contribuente e ai familiari che risultano essere a suo carico presenti nel sistema Tessera Sanitaria.
Dalla tipologia di spesa alle modalità di pagamento, in caso di necessità di verifica sulle dichiarazioni tutte le informazioni, di norma consultabili solo dal cittadino o dalla cittadina, risultano accessibili anche al Fisco.
- Agenzia delle Entrate - Provvedimento del 3 luglio 2025
- Come funzionano i controlli in caso di modifica delle spese sanitarie nella precompilata
Dati di fatture e scontrini sotto la lente di ingrandimento dell’Agenzia delle Entrate
E, sempre in tema di controlli, l’Agenzia delle Entrate nella settimana che sta per concludersi ha annunciato l’invio di PEC per invitare i contribuenti a presentare o a regolarizzare la dichiarazione IVA 2025.
L’alert scatta analizzando i dati delle fatture elettroniche e dei corrispettivi telematici: in caso di anomalie, con un comunicazione ad hoc arriva la segnalazione dell’Amministrazione finanziaria.
Destinatari e destinatarie possono seguire due strade:
- fornire elementi a sostegno della loro posizione;
- presentare o correggere la dichiarazione IVA versando imposte, interessi e sanzioni ridotte grazie al ravvedimento operoso.
- Agenzia delle Entrate - Provvedimento del 3 luglio 2025
- Lettere dall’Agenzia delle Entrate sulle dichiarazioni IVA da presentare o presentate
Rottamazione delle cartelle: a luglio la maxi scadenza delle rate
Nel frattempo, con l’arrivo di luglio, si avvicina anche la maxi scadenza della rottamazione quater.
Coloro che hanno aderito in prima battuta devono rispettare il canonico appuntamento di fine mese, ma tornano a pagare anche i cittadini e le cittadine che hanno presentato domanda di riammissione entro la scadenza del 30 aprile scorso.
Chi ha beneficiato della riapertura ha potuto scegliere di corrispondere le somme dovute in un’unica soluzione o in 10 rate: a prescindere dalla scelta, sarà necessario rispettare la scadenza del 31 luglio, o al più tardi del 5 agosto considerando il termine di tolleranza di 5 giorni.
Grazie al servizio online ContiTU, i contribuenti possono anche eliminare delle cartelle dal piano delle rate e sempre dal portale istituzionale è possibile scaricare i moduli di pagamento.
Rottamazione delle cartelle: a luglio la maxi scadenza delle rate
Le cartelle da pagare restano un tema rovente in questa estate. E, mentre la discussione su una rottamazione quinquies è aperta, i lavori sulla riscossione già in cantiere procedono a rilento, così come tutto la riforma.
In linea con quanto previsto dall’articolo 3 del decreto legislativo n. 110 del 2024, le quote affidate all’Agenzia delle Entrate Riscossione dal 1° gennaio 2025 seguono nuove regole che, però, non sono state ancora definite.
È stato messo in campo uno stralcio automatico delle cartelle affidate all’Agenzia delle Entrate Riscossione e rimaste non pagate dopo 5 anni. Non si tratta di un annullamento dei carichi ma di un “discarico automatico o anticipato” delle quote che sono state prese in carico e che, in questo modo, ritornano nelle mani dell’ente creditore.
Per dare contorni concreti alla novità servono ancora tre decreti attuativi. In totale per le misure adottate nell’ambito della riforma fiscale devono essere firmati ancora 40 su 90 provvedimenti attuativi. Da marzo a luglio soltanto 6 testi sono stati approvati. Il cantiere rallenta, sia dal punto di vista delle modifiche alla normativa che per quanto riguarda la definizione dei decreti attuativi.
D’altronde, il Governo sta cercando di prendere tempo: in un primo momento si puntava a una proroga fino a fine anno per adottare i decreti legislativi di modifica, ma il Disegno di Legge che sta seguendo il suo iter in Parlamento punta ormai a fissare la data di scadenza al 29 agosto 2026, un anno dopo rispetto alle previsioni inziali.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Dal pagamento del rimborso IRPEF ai dati delle fatture: i controlli dell’Agenzia delle Entrate