Quali cartelle potranno rientrare nella rottamazione quinquies prevista dalla Legge di Bilancio 2026? Per delineare il perimetro di ammessi ed esclusi rileva la tipologia di controllo che ha portato all'iscrizione a ruolo del debito. Stesse regole per i decaduti

Rottamazione quinquies, quali sono le cartelle definibili dal 2026 e fino al 2035?
A delineare un primo perimetro di ammessi ed esclusi dalla pace fiscale in arrivo è la bozza della Legge di Bilancio 2026.
L’articolo 23 del testo a disposizione stabilisce le tipologie di controllo, alla base dell’iscrizione a ruolo del debito, per le quali si potrà optare per il pagamento in un massimo di 54 rate bimestrali spalmate su 9 anni.
Dentro le cartelle relative al periodo dal 2000 al 2023 emesse a seguito di controllo automatico e formale sulle dichiarazioni, semplificando gli avvisi bonari. Fuori invece gli atti di accertamento emessi a seguito di controllo sostanziale.
Queste le regole generali da considerare e che si applicheranno anche ai decaduti da precedenti rottamazioni. Per capire quali cartelle sarà possibile rottamare bisognerà quindi guardare in primis alla natura del debito.
Rottamazione quinquies 2026, le cartelle ammesse alla pace fiscale
Il primo punto fermo per definire chi potrà accedere alla rottamazione quinquies 2026 riguarda il perimetro temporale. La nuova definizione agevolata delineata dalla bozza della Manovra interesserà i singoli carichi affidati dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2023.
Più di 20 anni di debiti, definibili tuttavia in forma agevolata solo parzialmente.
La norma prevede infatti che la nuova stagione di pace tra Fisco e contribuenti interessi esclusivamente le cartelle derivanti dall’omesso versamento di imposte risultanti dalle dichiarazioni annuali e dalle attività di cui agli articoli 36-bis e 36-ter del DPR 29 settembre 1973, n. 600, e agli articoli 54-bis e 54-ter del DPR 26 ottobre 1972, n. 633, o derivanti dall’omesso versamento di contributi INPS, con esclusione di quelli richiesti a seguito di accertamento
Una rottamazione per chi ha quindi dichiarato e non versato, un confine più volte ribadito dal Governo e che serve anche per contenere i costi di un’operazione che si svilupperà su un periodo temporale ampio e che arriverà a conclusione solo nel 2035.
Nella rottamazione quinquies le cartelle relative a comunicazioni di irregolarità sulle dichiarazioni
Per capire quindi per quali cartelle si potrà accedere alla rottamazione quinquies bisogna in primis guardare alla natura del debito.
Le porte della pace fiscale si apriranno per le cartelle emesse a seguito di avvisi bonari, cioè le comunicazioni di irregolarità trasmesse dal Fisco dopo i controlli automatizzati e i controlli formali sulle dichiarazioni.
Nello specifico, vi rientreranno i carichi relativi ai controlli automatici (articolo 36-bis del DPR n. 600/1973 e articolo 54-bis e 54-ter del DPR n. 633/1972), che consentono di correggere errori materiali e di calcolo commessi dai contribuenti che incidono sul reddito o sull’imposta, ridurre i crediti d’imposta indicati in dichiarazione o ancora controllare la corrispondenza con la dichiarazione e i versamenti effettuati.
Parimenti, la rottamazione guarderà anche alle cartelle emesse a seguito di controllo formale sulle dichiarazioni (articolo 36-ter del DPR n. 600/1973), e quindi agli avvisi relativi alla verifica effettuata all’Agenzia su quanto indicato in dichiarazione, sui documenti conservati dal contribuente e sui dati trasmessi da terzi.
Si tratta in sostanza di tutte le comunicazioni di irregolarità che partono dalla verifica di quanto dichiarato dal contribuente in dichiarazione dei redditi così come nelle dichiarazioni ai fini IVA e che, in caso di mancata risposta o mancato versamento di quanto richiesto, vengono affidate all’AdER e gli importi indicati sono iscritti a ruolo.
Gli esclusi dalla rottamazione quinquies 2026: fuori gli accertamenti (controlli sostanziali)
La definizione puntuale del perimetro delle cartelle ammesse permette di capire quali sono invece i carichi esclusi dalla rottamazione quinquies.
Le porte sono chiuse (al momento) per le cartelle emesse a seguito di accertamento, e quindi in caso di controlli sostanziali da parte dell’Agenzia delle Entrate che hanno portato all’emersione di redditi o imposte non dichiarate.
Si tratta quindi di tutti quei controlli che vanno oltre la verifica sulla documentazione relativa alla dichiarazione predisposta dal contribuente così come sull’incrocio dei dati a disposizione dell’Agenzia delle Entrate, ma che al contrario scendono nel merito della specifica situazione del contribuente, utilizzando strumenti come ad esempio il “redditometro” o gli ISA.
Una scelta che da un lato esclude dalla rottamazione chi ha volontariamente occultato redditi al Fisco, con lo scopo di evadere, ma che risponde anche all’esigenza di contenere i costi complessivi della rottamazione.
Nella rottamazione quinquies anche i decaduti dalle precedenti rottamazioni
La valutazione della natura del debito contenuto nella cartella interesserà anche i contribuenti decaduti da precedenti forme di rottamazione delle cartelle.
Nel rispetto delle regole generali è prevista la possibilità di risalire sul treno della pace fiscale e, nel dettaglio, l’articolo 23 dell’attuale versione del DdL di Bilancio 2026 prevede che potranno essere estinti in 54 rate bimestrali anche i debiti relativi ai carichi affidati agli agenti della riscossione dal 2000 al 2017 oggetto di dichiarazioni rese ai sensi:
- dell’articolo 6, comma 2, del decreto legge 22 ottobre 2016, n. 193, convertito, con modificazioni, dalla legge 1° dicembre 2016, n. 225;
- dell’articolo 1, comma 5, del decreto legge 16 ottobre 2017, n. 148, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 dicembre 2017, n. 172;
- dell’articolo 3, comma 5, del decreto legge 23 ottobre 2018, n. 119, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2018, n. 136;
- dell’articolo 1, comma 189, della legge 30 dicembre 2018, n. 145;
- dell’articolo 16-bis, commi 1 e 2, del decreto legge 30 aprile 2019, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 giugno 2019, n. 58.
Porte aperte anche alle cartelle incluse nella rottamazione quater nell’ipotesi di decadenza, e in particolare guardando sia a chi ha fatto domanda originariamente nel 2023 che chi ha richiesto la riammissione e non ha pagato la rata dovuta l 31 luglio scorso.
Escluso dalla nuova pace fiscale chi è in regola con la rottamazione quater
Strada diversa invece per chi è in regola con la rottamazione quater. La norma non prevede la possibilità di passare alla nuova forma di dilazione.
Nello specifico, saranno esclusi dalla rottamazione i carichi relativi al periodo dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022 per i quali, alla data del 30 settembre 2025, risultano regolarmente versate le rate dovute.
Un veto che da alcuni è letto come una “penalizzazione” per chi è in regola con i propri obblighi, ma che dall’altro è legato alla necessità di non incidere sull’efficacia della definizione agevolata tutt’ora in corso e che si concluderà nel 2027.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Rottamazione quinquies 2026, per quali cartelle? Ammessi ed esclusi