Nella bozza della Manovra 2026 sono contenuti i dettagli sulla rottamazione quinquies: fissato l'importo minimo delle singole rate e, sul fronte della decadenza, si va verso un meccanismo penalizzante per chi non pagherà entro la scadenza

Rottamazione quinquies, pronti i dettagli sulla nuova pace fiscale.
La bozza della Manovra 2026 consente di mettere i primi punti fermi sulla definizione agevolata delle cartelle dal 2000 al 2023.
Tra i punti di maggior interesse vi è innanzitutto la previsione di una rata minima. Sarà pari a 100 euro e produrrà l’effetto di una riduzione del tempo a disposizione per saldare i debiti di importo più basso.
Diventa inoltre chiaro quale sarà il meccanismo punitivo in caso di decadenza: rispetto alle precedenti rottamazioni, chi salterà l’appuntamento con le rate non potrà più accedere a forme ordinarie di rateazione delle cartelle.
Rottamazione quinquies, le novità nella Manovra 2026: rata minima di 100 euro
La prima bozza della Legge di Bilancio 2026 smentisce in parte le dichiarazioni rese dal Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, nella conferenza stampa di venerdì 17 ottobre.
Sulla questione della rata minima, il Titolare del MEF evidenziava che la decisione sulla previsione di un importo base era rimandata alla discussione parlamentare. Un passaggio che invece è contenuto già tra i punti della rottamazione quinquies 2026 nella versione approvata dal Governo, quantomeno guardando alla prima bozza della Manovra messa a disposizione nelle ultime ore.
Il valore delle singole rate non potrà essere inferiore a 100 euro. Questo quanto si legge all’articolo 23 in relazione alla nuova definizione agevolata delle cartelle e che, all’atto pratico, comporterà una restrizione del tempo massimo a disposizione per pagare i debiti di importo più basso.
Il totale delle 54 rate bimestrali, spalmate su 9 anni, sarà riparametrato sulla base dell’importo dovuto. Ad esempio quindi, in caso di cartelle di valore fino a 1.000 euro si passa ad un massimo di 10 rate, e quindi in circa 2 anni si chiuderà il piano di rateazione.
Stop rateazioni in caso di decadenza dalla rottamazione quinquies
Un ulteriore dettaglio interessante riguarda i “meccanismi punitivi” evocati dal Ministro Giorgetti per chi non pagherà le somme dovute dopo l’adesione alla rottamazione quinquies.
Chi presenterà domanda di adesione alla rottamazione quinquies non potrà accedere a nuove forme di rateazione delle cartelle. Stop quindi al versamento agevolato, secondo le regole ordinarie previste dall’articolo 19 del DPR n. 602/1973, in caso di decadenza dalla nuova pace fiscale.
Si decadrà dalla rottamazione in caso di mancato o insufficiente versamento dell’unica rata o di due rate, anche non consecutive, di quelle nelle quali si è scelto di dilazionare il versamento. La decadenza opererà anche per chi non verserà l’ultima rata di quelle prescelte.
In caso di decadenza riprenderanno a decorrere gli ordinari termini di prescrizione e di decadenza per il recupero dei carichi e l’Agenzia delle Entrate Riscossione potrà quindi avviare pignoramenti, fermi amministrativi e ogni attività utile.
Le scadenze della rottamazione quinquies: domanda entro il 30 aprile 2026
È bene specificare che i dettagli ad oggi disponibili sono contenuti in una prima bozza della Legge di Bilancio 2026.
Per le conferme è necessario attendere in primis il testo ufficiale del disegno di legge approvato il 17 ottobre e poi il consueto iter parlamentare chiamato a dare l’ok definitivo alla Manovra entro la fine dell’anno.
Da confermare saranno quindi sia i dettagli sulla rata minima così come le implicazioni in caso di decadenza.
Stesso discorso anche sul fronte della tabella di marcia prevista attualmente, che fissa al 30 aprile la scadenza per fare domanda di accesso alla rottamazione quinquies.
Il 30 giugno è la data entro la quale l’AdER dovrà comunicare il debito dovuto e le singole rate da versare e, stando alle tempistiche messe ad oggi nero su bianco, il primo pagamento scatterà il 31 luglio 2026 e, a seguire, bisognerà annotare in calendario le date del 30 settembre e del 30 novembre 2026.
Dal 2027, e quindi dalla quarta alla cinquantunesima data, gli appuntamenti saranno fissati i 31 gennaio, il 31 marzo, il 31 maggio, il 31 luglio, il 30 settembre e il 30 novembre di ciascun anno. Le ultime quote (dalla cinquantaduesima alla cinquantaquattresima) andranno invece versate rispettivamente, il 31 gennaio 2035, il 31 marzo 2035 e il 31 maggio 2035.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Rottamazione quinquies, le novità in Manovra 2026: c’è la rata minima, per chi decade stop dilazioni