Rottamazione quinquies 2026, stallo sui correttivi. Si attende il maxi emendamento alla Manovra

Dal maxi emendamento del Governo alla Legge di Bilancio 2026 resta al momento fuori la rottamazione quinquies. Si va verso la conferma di un perimetro stretto per l'adesione

Rottamazione quinquies 2026, stallo sui correttivi. Si attende il maxi emendamento alla Manovra

Nessuna novità sulla rottamazione quinquies che, salvo cambi di rotta, sembra al momento rimasta fuori dalle modifiche alla Legge di Bilancio 2026 chieste dal Governo.

Nella partita delle misure che riscriveranno la Manovra, con il maxi emendamento del Governo atteso in Commissione Bilancio del Senato, non pare esserci spazio al momento per correttivi sostanziali alla pace fiscale in avvio dal prossimo 1° gennaio.

La rottamazione resta a perimetro stretto: fuori i decaduti dalla quater dopo il 30 settembre così come i titolari di cartelle derivanti da accertamenti da parte del Fisco. Restano però in campo le proposte di modifica segnalate dai partiti, sulle quali però la discussione è in fase di stallo.

Rottamazione quinquies fuori dal maxi emendamento del Governo alla Legge di Bilancio 2026 (per ora)

Sono ore cruciali per la definizione delle modifiche alla Legge di Bilancio 2026. È atteso ormai a breve il maxi emendamento del Governo che ridefinirà il perimetro delle novità previste dal prossimo anno, ma i capisaldi della Manovra restano al momento fuori dalla discussione.

Come per l’IRPEF, anche la rottamazione quinquies non dovrebbe subire modifiche di rilievo.

Salvo sorprese dell’ultimo minuto, la portata della definizione agevolata in avvio dal 2026 non subirà rivisitazioni in ottica estensiva.

Ed è anche su cosa manca nei correttivi del Governo che è necessario puntare l’attenzione, soprattutto sul tema caldo della rottamazione quinquies.

Rottamazione quinquies a perimetro stretto

Come noto infatti la forma della rottamazione contenuta nel testo del DdL di Bilancio presentato a metà ottobre da parte del Governo è ben diversa rispetto all’impostazione iniziale.

A far discutere sono stati sin da subito i criteri rigidi d’accesso: la definizione agevolata lascerà fuori le cartelle derivanti da accertamenti da parte dell’Agenzia delle Entrate, con il fine di dare un’ultima chance di regolarizzazione solo a chi ha presentato la dichiarazione dei redditi e non è riuscito a versare l’importo dovuto.

Regole rigide anche per i decaduti dalla rottamazione quater in corso: chi non ha versato la rata dovuta ad ultimo entro il 9 dicembre non potrà salire sul treno della nuova definizione agevolata.

Questo lo scenario che si prospetta attualmente, ma la partita dei correttivi resta in ogni caso aperta e si guarda agli emendamenti segnalati dai partiti nel corso dell’iter di discussione della Legge di Bilancio 2026.

Rottamazione quinquies 2026, gli emendamenti segnalati che restano in discussione

Arrivati ormai a due settimane dalla fine dell’anno, termine entro il quale la Legge di Bilancio deve essere approvata per evitare l’esercizio provvisorio, lo scenario che si prospetta non è certo lineare.

Ad oggi, 15 dicembre, in Commissione Bilancio del Senato non è ancora partito il voto agli emendamenti presentati dai partiti e il maxi emendamento del Governo rischia di fatto di comprimere la discussione parlamentare sul testo della Manovra.

Così è anche sul fronte delle modifiche alla rottamazione quinquies segnalate dai partiti alla fine di novembre.

Sono quattro in particolare i correttivi che restano sul piatto, e il primo interessa i decaduti dalla rottamazione quater.

Se in linea generale l’articolo 23 del DdL di Bilancio 2026 esclude dalla definizione agevolata i debiti richiesti a seguito di accertamento, la proposta in campo chiede di prevedere un’eccezione per i decaduti dalla rottamazione quater prima del 30 settembre.

Tornando poi sul terreno delle regole ordinarie previste per chi accederà alla rottamazione quinquies, resta tra le proposte di modifica anche la richiesta di riduzione degli interessi, dal 4 al 2 per cento.

Decadenza soft per chi è in regola con la quater

Due diverse modifiche riguardano poi la questione della decadenza.

Attualmente il venir meno della rottamazione quinquies (e il conseguente recupero del debito originario) si verifica in caso di mancato o insufficiente versamento dell’unica rata, di due rate, anche non consecutive e dell’ultima rata.

L’emendamento chiede di sopprimere l’ultima rata come causa di decadenza, prevedendo un meccanismo di solleciti per allertare i contribuenti inadempienti.

Le modifiche alla decadenza interessano poi anche chi è in regola con la rottamazione quater: l’emendamento segnalato punta a inserire in Legge di Bilancio 2026 un vincolo meno stringente in caso di omessi versamenti, portando a due il numero di quote non versate che fa venir meno il piano agevolato.

Se queste proposte rientreranno o meno nel “calderone” dei correttivi alla Legge di Bilancio 2026 non è ancora possibile stabilirlo.

La Commissione Bilancio del Senato sarà impegnata in settimana nei lavori che, salvo passi indietro, porteranno al voto della Manovra in Aula a Palazzo Madama entro il 22 dicembre, per poi passare al vaglio sprint della Camera tra Natale e Capodanno.

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