Proroga tardiva delle imposte, calcoli da rifare per gli studi chiusi per ferie

Anna Maria D’Andrea - Dichiarazione dei redditi

Studi ormai chiusi per le meritate ferie estive e ipotesi nuova proroga, ormai tardiva, delle imposte con maggiorazione dello 0,40 per cento al 21 agosto 2023: quali gli effetti? Calcoli da rifare sotto l'ombrellone per i professionisti. A parlarne ai microfoni di Informazione Fiscale il Presidente dell'INT, Riccardo Alemanno

Proroga tardiva delle imposte, calcoli da rifare per gli studi chiusi per ferie

Effetti pratici dell’ipotesi proroga al 21 agosto 2023 delle imposte con maggiorazione tutt’altro che positivi, almeno per i professionisti.

A parlarne ai microfoni di Informazione Fiscale è il Presidente dell’Istituto Nazionale dei Tributaristi, Riccardo Alemanno.

Il rinvio ormai tardivo (e ancora tutt’altro che certo) dei versamenti delle imposte sui redditi applicando la maggiorazione dello 0,40 per cento costringerebbe gli studi professionali a rimettere mano a calcoli già effettuati, nel pieno del periodo feriale.

Più ombre che luci quindi in merito all’ipotesi di rinvio, tornata in auge in seguito all’approvazione da parte del Governo di un nuovo ordine del giorno sulla proroga generalizzata dei versamenti.

Proroga tardiva delle imposte, calcoli da rifare per gli studi chiusi per ferie

Sull’ipotesi di una nuova proroga per i versamenti delle imposte al 21 agosto 2023 il dado non è ancora stato tratto.

Nella riunione del Consiglio dei Ministri del 7 agosto, nel corso della quale sono stati approvati due decreti Omnibus contenenti anche novità sul fronte fiscale, non sembra aver trovato spazio la discussione circa il rinvio ormai “postumo” dei pagamenti con maggiorazione dello 0,40 per cento.

Lo scenario resta quindi ancora incerto, e in ogni caso l’affaire della proroga della scadenza del 31 luglio è caratterizzata da numerosi aspetti critici, a partire dai tempi.

A parlarne, intervistato da Informazione Fiscale, è stato il Presidente dell’INT Riccardo Alemanno. Al centro del confronto la riforma fiscale ma anche le ultime notizie di attualità e, in particolare, l’ipotesi di rinvio postumo dei pagamenti delle imposte sui redditi.

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La riapertura dei termini, che appare quasi certa per i territori di Sicilia e Lombardia colpiti da incendi e alluvioni delle ultime settimane, non è ancora stata ufficializzata.

Qualora venisse confermato il rinvio al 21 agosto, esteso come richiesto a tutte le partite IVA, arriverebbe evidentemente fuori tempo massimo quando ormai sono già stati effettuati i calcoli delle somme dovute secondo le regole ordinarie:

“A questo punto però andiamo a impattare in un periodo in cui anche gli studi professionali normalmente, concluse le ultime operazioni sulle dichiarazioni e sulle liquidazioni IVA si godono qualche giorno di meritato riposo, perché non dimentichiamo che anche la qualità della vita deve avere un’importanza nella vita anche dei professionisti di area fiscale, nonostante qualcuno dica che tutta questa confusione sia solo a beneficio del reddito dei professionisti”.

Poco efficace la proroga tardiva delle imposte al 21 agosto

Se da un lato è scontata e doverosa la proroga per territori e soggetti in situazioni calamitose, il Presidente dell’INT si dice scettico in merito ai benefici di un rinvio che potrebbe arrivare in “zona Cesarini”, e che:

“potrebbe creare qualche problema, perché se poi il contribuente la volesse utilizzare il professionista si troverebbe costretto a rivedere tutti i calcoli già effettuati per i versamenti”.

Le note critiche prevalgono sui possibili benefici per i contribuenti, e l’INT boccia l’ipotesi di proroga postuma dei versamenti con maggiorazione dello 0,40 per cento al 21 agosto 2023:

“Credo che questa proroga sia veramente poco impattante lo abbiamo ribadito da sempre le proroghe per essere efficaci devono essere tempestive”.

Criticità quindi sui tempi ma anche sugli effetti dei rinvii, che se da un lato possono servire a chi è effettivamente in difficoltà, dall’altro non contribuiscono a “formare una coscienza fiscale nei contribuenti e mi perdoni, a volte anche nei professionisti stessi”.

Tra le priorità della riforma fiscale l’abolizione degli adempimenti ridondanti

Valutazioni positive invece sulla riforma fiscale:

Il punto estremamente positivo che entro il primo anno di legislatura è stata approvata la delega fiscale, cosa che normalmente è avvenuta in varie legislature ma verso la fine, quindi senza poi i tempi tecnici per attuarla”.

Il Governo avrà ora due anni di tempo per i decreti attuativi, e il lavoro è già partito. Per l’INT tra le priorità da perseguire vi è innanzitutto la cancellazione degli adempimenti fiscali ormai ridondanti, a fronte della mole di dati telematici a disposizione della Pubblica Amministrazione.

Sarà in ogni caso fondamentale il confronto con i professionisti, soprattutto per l’attuazione delle misure che li vedono come protagonisti tra cui la nuova certificazione del rischio fiscale che consentirà di beneficiare di semplificazioni nell’ambito della compliance.

“Io spero, così come è stato detto, che al Ministero aprano un tavolo di confronto in modo da poter prima evidenziare punti di eventuale criticità, senza invece avere già un prodotto finito di fatto destinato all’applicazione senza magari un supporto di chi quotidianamente muove le carte, e quindi conosce quelle che sono le criticità del rapporto tra fisco e contribuente.”

L’Istituto Nazionale Tributaristi è quindi aperto al confronto, al fine di fornire il proprio supporto nel lungo e complesso iter per l’attuazione della riforma fiscale.

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