Prima casa fuori dall’ISEE 2026, novità sul calcolo a perimetro stretto

Anna Maria D’Andrea - Modello Isee

L'esclusione dal calcolo ISEE della prima casa sale fino al valore di 91.500 euro e cambiano le maggiorazioni per i figli a carico. Novità però limitate a specifiche agevolazioni, dall'assegno unico al bonus nido. Cosa prevede la bozza della Legge di Bilancio 2026

Prima casa fuori dall'ISEE 2026, novità sul calcolo a perimetro stretto

Prima casa fuori dall’ISEE dal 1° gennaio 2026, una novità dal perimetro stretto.

Le modifiche alle regole di calcolo dell’ISEE previste dalla bozza della Legge di Bilancio 2026 hanno una portata limitata e, nello specifico, si applicheranno ai fini dell’accesso a poche prestazioni.

Sono in particolare quattro le agevolazioni per le quali la soglia di esenzione della prima casa salirà a 91.500 euro, stessa cosa sul fronte della modifica alla scala di equivalenza volta a valorizzare la presenza di figli nel nucleo familiare.

Si tratta in particolare dell’assegno di inclusione, dell’assegno unico, così come del bonus nido e del bonus nuovi nati. In tutti gli altri casi al momento non cambia nulla.

Prima casa fuori dall’ISEE 2026, novità sul calcolo a perimetro stretto

È l’articolo 47 della bozza della Legge di Bilancio 2026 diffusa nelle ultime ore a modificare la franchigia della prima casa ai fini del calcolo ISEE così come la scala di equivalenza.

Nel dettaglio, nelle more della riforma ISEE, la franchigia che esclude la prima casa dalla determinazione dell’ISEE passa da 52.000 euro a 91.500 euro, valore incrementato di 2.500 euro per ogni figlio convivente successivo al primo.

A cambiare anche la scala di equivalenza. Per le famiglie con due figli debutta il valore dello 0,1 per cento di maggiorazione, pari a 0,25 per cento in caso di tre figli, 0,40 per cento in caso di quattro figli e 0,55 per cento da cinque figli in poi.

Due modifiche che però non saranno generalizzate e, al contrario, si applicheranno solo per l’accesso a quattro specifiche agevolazioni, come tra l’altro già trapelato dalle indicazioni contenute nel DpB.

La bozza della Manovra menziona nello specifico l’assegno di inclusione (articolo 1, comma 1, e all’articolo 12 del decreto-legge 4 maggio 2023, n. 48, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 luglio 2023, n. 85), l’assegno unico (articolo 1 del decreto legislativo 29 dicembre 2021, n. 230), il bonus asilo nido (articolo 1, comma 355, della legge 11 dicembre 2016, n. 232) e ad ultimo il bonus nuovi nati (articolo 1, comma 206, della legge 30 dicembre 2024, n. 207).

L’ISEE 2026 diventa un dedalo di eccezioni alle regole ordinarie

È evidente che il perimetro ben delimitato è frutto della necessità di contenere i costi. L’ISEE è come noto il parametro usato ad oggi per l’accesso all’ampio spettro di prestazioni sociali agevolate, dalle misure di sostegno al reddito fino a quelle finalizzate a garantire il diritto allo studio.

La nuova scala di equivalenza e il limite più alto di esenzione della prima rata dal calcolo non intaccheranno le regole previste ad oggi, per esempio, per le borse di studio universitarie ma anche per la determinazione dei costi delle mense scolastiche. Fuori dalle novità anche il bonus bollette, così come - guardando alle agevolazioni più recenti - la carta dedicata a te.

Lo schema seguito dal Governo, nella fase di messa a punto del Disegno di Legge di Bilancio 2026, è lo stesso già adottato lo scorso anno per l’esclusione dal calcolo dell’assegno unico, previsto esclusivamente ai fini dell’accesso al bonus nido e al bonus nuovi nati.

Una norma che avrà quindi una portata limitata e che dal punto di vista pratico contribuirà ad aumentare la complessità del calcolo dell’ISEE. Tutto l’opposto rispetto alla messa a punto di un sistema più semplice e lineare, a beneficio di tutti.

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