Partite IVA, non c’è spazio per la proroga al 2026 del secondo acconto

Partite IVA, non c'è al momento spazio per la proroga del secondo acconto a gennaio 2026. A dichiararlo il Ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, nel corso del question time alla Camera del 22 ottobre

Partite IVA, non c'è spazio per la proroga al 2026 del secondo acconto

Partite IVA, non c’è spazio al momento per la proroga del secondo acconto al 2026. Il motivo è legato ad esigenze di gettito.

A dichiararlo il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, nel corso del question time alla Camera del 22 ottobre 2025.

La norma applicata il primo anno da 276.000 attività economiche, con un calo nel corso del 2024 dovuto alle tempistiche di adozione, resta per ora fuori dal perimetro delle misure della Legge di Bilancio 2026.

Partite IVA, Giorgetti frena (per ora) sulla proroga del secondo acconto

Lo stop al rinvio del secondo acconto per le partite IVA arriva a seguito dell’interrogazione posta al Titolare dell’Economia da parte dell’Onorevole Alberto Gusmeroli, “padre” della proposta che negli ultimi due anni ha permesso alle partite IVA di minori dimensioni di differire il versamento delle imposte di novembre.

Una norma di carattere sperimentale, prevista per i periodi d’imposta 2023 e 2024, che ha permesso rateizzare il versamento del secondo acconto delle imposte sui redditi, dilazionandolo nei mesi da gennaio a maggio dell’anno successivo. A beneficiarne sono state le persone fisiche titolari di partita IVA con ricavi o compensi non superiori a 170.000 euro, lasciando fuori i contributi previdenziali e assistenziali e i premi assicurativi INAIL.

Si è trattato quindi di un duplice intervento: da un lato una proroga rispetto alla scadenza canonica del 30 novembre, e in parallelo la possibilità di rateizzazione in un totale di cinque quote, rispetto all’obbligo di pagare in un’unica soluzione.

La riproposizione della norma per il secondo acconto dovuto entro il 30 novembre 2025 è però in salita e, per il momento, le esigenze di gettito rendono impossibile un intervento.

Le parole del Ministro dell’Economia sono chiare e non lasciano spazio a dubbi, fermo restando lo spiraglio lasciato aperto qualora, in prossimità della scadenza, risultino margini di manovra.

Un principio della riforma fiscale ancora da attuare

La proroga del secondo acconto introdotta in via sperimentale per lo scorso biennio è parte delle misure ancora da attuare della riforma fiscale. Lo evidenzia Alberto Gusmeroli, che in risposta alla chiusura del MEF auspica che, anche se in extremis, si riesca a prevedere la conferma del rinvio dei versamenti anche per il 2025.

L’obiettivo generale è attuare il principio inserito della legge delega che punta un sistema di calcolo, anche previsionale, del saldo e degli acconti, volta a realizzare una migliore distribuzione del carico fiscale nel tempo, anche mediante la progressiva introduzione della periodicità mensile dei versamenti.

Un obiettivo che resta al momento tra quelli inattuati.

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