Via libera all'esenzione IRPEF sul rimborso spese per le trasferte, erogato in busta paga dal datore di lavoro, in base alla modalità di pagamento e alla “geografia”
Pagare il taxi in Italia in contanti esclude la possibilità di beneficiare dell’esenzione IRPEF sul rimborso spese per trasferta erogato in busta paga dal datore di lavoro.
Lo chiarisce l’Agenzia delle Entrate nella risposta n. 302/2025: la regola è frutto delle ultime modifiche al Testo Unico delle Imposte sui Redditi e la sua applicazione pone dubbi persino ai Ministeri. Da un Dicastero, infatti, è arrivato il quesito all’Amministrazione finanziaria.
Rimborso trasferta in busta paga con o senza IRPEF? Conta come e dove sono pagate le spese
A dover ottenere i rimborsi spese è una dipendente ministeriale, infatti, che si è spostata tramite taxi in Italia e all’estero per motivi di lavoro e che ha pagato le corse nelle città italiane in contanti.
E sono proprio le modalità di pagamento e il luogo in cui questo avviene a determinare le condizioni per poter escludere o meno le somme erogate dal datore di lavoro dal reddito imponibile e, quindi, dalla tassazione.
L’articolo 51 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi, così come rivisto nell’ultimo anno, detta le regole:
“I rimborsi delle spese, sostenute nel territorio dello Stato, per vitto, alloggio, viaggio e trasporto effettuati mediante autoservizi pubblici non di linea di cui all’articolo 1 della legge 15 gennaio 1992, n. 21, per le trasferte o le missioni di cui al presente comma, non concorrono a formare il reddito se i pagamenti delle predette spese sono eseguiti con versamento bancario o postale ovvero mediante altri sistemi di pagamento previsti dall’articolo 23 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241”.
Chi si muove da Nord a Sud per lavoro deve utilizzare mezzi tracciabili per il pagamento delle spese per ottenere l’esenzione IRPEF.
In alternativa, come nel caso specifico, il rimborso in busta paga diventa imponibile “con l’applicazione dell’aliquota Irpef marginale”.
Per individuare, quindi, il trattamento fiscale è necessario considerare modalità di pagamento e geografia della trasferta .
In assenza delle condizioni previste, non si può applicare nessuna esenzione e vige il principio dell’onnicomprensività previsto dal TUIR: costituiscono reddito di lavoro dipendente e quindi sono tassabili “tutte le somme e i valori in genere, a qualunque titolo percepiti nel periodo d’imposta, anche sotto forma di erogazioni liberali, in relazione al rapporto di lavoro”.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Rimborso spese in busta paga con o senza IRPEF? Dipende dal pagamento