Partite IVA, continua la querelle sulla riduzione dei contributi per le nuove attività. Chi ha optato per il versamento degli F24 in misura scontata fa ora i conti con avvisi bonari inviati per errori e con il DURC bloccato. Procedure interne ancora da adeguare
Partite IVA, per la riduzione dei contributi non c’è pace.
L’INPS non ha ancora adeguato i propri sistemi alle novità previste per le attività avviate nel corso del 2025.
Lo sconto del 50 per cento dei contributi non ha trovato spazio negli F24 emessi per il pagamento dei contributi in scadenza a novembre, ma oltre al danno c’è ora la beffa.
Chi ha scelto di pagare i contributi in misura ridotta, applicando quindi l’agevolazione spettante, si trova ora a fare i conti con l’emissione di avvisi bonari e con il blocco del DURC. È l’effetto dell’automazione delle procedure di controllo, che fa però i conti con i ritardi nell’aggiornamento degli applicativi INPS.
Partite IVA, l’odissea della riduzione contributi INPS: partono gli avvisi bonari
In vigore dal 1° gennaio 2025 e con debutto operativo solo nel mese di agosto, la riduzione dei contributi INPS per le nuove partite IVA continua il suo percorso ad ostacoli.
L’Istituto fatica ad adeguare i propri sistemi alla novità prevista per le attività avviate nel 2025.
Non solo per l’elaborazione dei modelli F24, considerando che anche per la rata dovuta il 17 novembre scorso la contribuzione è stata calcolata in misura piena e senza sconti, ma anche per le attività di controllo successive al termine di versamento.
Ne sono la prova le segnalazioni degli “addetti ai lavori” che si susseguono negli ultimi giorni: per chi ha optato per la riduzione fai da te, versando quindi i contributi scontati del 50 per cento come indicato dalla stessa circolare INPS n. 83/2025, iniziano ad arrivare i primi avvisi bonari errati.
Si tratta di procedure automatizzate: in presenza di pagamenti in misura inferiore rispetto a quanto calcolato dall’INPS, prende il via la fase di alert per le partite IVA. Un’automazione dei controlli fa però i conti con il ritardo dell’Istituto nel recepimento delle novità nei propri sistemi.
Tramite la comunicazione bidirezionale è possibile risolvere il problema, ma resta però il tema non certo secondario del carico aggiuntivo di lavoro per contribuenti e intermediari.
DURC bloccato per chi ha pagato i contributi in misura ridotta
Un’altra grave criticità legata al ritardo operativo dell’INPS è il blocco nel rilascio del DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva).
Il DURC è fondamentale per la partecipazione a bandi, appalti e per ricevere pagamenti dalla Pubblica Amministrazione. Il blocco causato dal mancato aggiornamento dei sistemi dell’Istituto rappresenta quindi un danno concreto per le partite IVA che hanno ridotto i versamenti contributivi, sulla base dell’agevolazione spettante e richiesta.
Anche in questo caso è possibile avviare un confronto online con l’Istituto e superare il blocco, ma resta però il tema dell’effetto domino negativo causato da problemi e ritardi amministrativi.
Aumenta il carico di lavoro per partite IVA e intermediari e le inefficienze della PA diventano un costo per chi è costretto a porvi rimedio.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Partite IVA, caos INPS sulla riduzione contributi: partono avvisi bonari, DURC bloccato