Partite IVA, fatture verso la PA con taglio automatico in caso debiti fiscali

Dall'obbligo di DURC al taglio automatico dei pagamenti della PA per le partite IVA con debiti iscritti a ruolo. La Legge di Bilancio 2026 si prepara ad accogliere novità per i professionisti, confermando però la linea rigida

Partite IVA, fatture verso la PA con taglio automatico in caso debiti fiscali

Partite IVA, per i professionisti si va verso lo stop al DURC per i pagamenti della Pubblica Amministrazione, ma le novità in cantiere non allentano la morsa in caso di cartelle.

Il lavoro sulla Legge di Bilancio 2026 conferma la linea più rigida nei confronti dei debitori con il Fisco. Un emendamento a firma Calandrini (Fratelli d’Italia) elimina il limite di 5.000 euro per lo stop ai pagamenti delle fatture nei confronti dei professionisti.

In caso di approvazione, verranno meno le verifiche per inadempienza, con l’introduzione però di una stretta più marcata e automatizzata: la PA stornerà dalle fatture l’importo iscritto a ruolo.

Partite IVA, fatture della PA con taglio automatico in caso di debiti fiscali

Tra le novità più contestate del DdL di Bilancio 2026 c’è la previsione, contenuta al comma 10 dell’articolo 129, che prevede l’obbligo di regolare adempimento degli obblighi fiscali e contributivi per i professionisti ai fini del pagamento delle fatture da parte della Pubblica Amministrazione.

L’obbligo di DURC per l’erogazione dei compensi in relazione alle prestazioni rese potrebbe lasciare il passo a una norma di carattere diverso e più stringente.

L’emendamento firmato dal Senatore Calandrini, relatore del DdL di Bilancio 2026, sostituisce la certificazione di regolarità fiscale e contributiva con una rivisitazione delle verifiche preventive ai pagamenti della PA.

Nel dettaglio, il testo prevede quanto segue:

“All’articolo 48-bis del Decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 602 dopo il comma 1-bis è aggiunto il seguente: 1- ter. Per le somme dovute a titolo di compensi professionali agli esercenti arti e professioni di cui all’art. 53 del Decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, non trova applicazione il limite di cinquemila euro di cui al comma 1. Nel caso di importi iscritti a ruolo aventi ad oggetto tributi erariali i soggetti di cui al comma 1 non procedono ad effettuare il relativo pagamento entro il limite dell’importo iscritto a ruolo. Al fine di consentire la verifica di cui al comma 1 il libero professionista allega alla fattura elettronica di cui all’articolo 21 del Decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633 l’estratto ruolo dell’Agenzia delle Entrate Riscossione.”

L’obiettivo è ritoccare la regola prevista ad oggi dall’articolo 48-bis del DPR n. 602/1973, con la quale è stato introdotto un meccanismo di verifica preventiva per i pagamenti alle partite IVA da parte di Enti pubblici.

Fatture della PA verso i professionisti, storno ai pagamenti per pagare le cartelle

Nella generalità dei casi, ad oggi le Pubbliche Amministrazioni (PA) e le società a prevalente partecipazione pubblica, prima di effettuare pagamenti di somme superiori a 5.000 euro al beneficiario devono verificare se quest’ultimo è inadempiente al versamento di somme iscritte a ruolo (derivanti da cartelle esattoriali).

Se l’inadempienza è accertata, la PA non può procedere al pagamento in tutto o in parte, fino alla concorrenza del debito fiscale, e deve segnalare la circostanza all’Agente della Riscossione che provvede ad attivare le procedure di pignoramento presso terzi (in questo caso, presso la PA debitrice).

La proposta di sostituzione del comma 10 mira ad aggiungere il comma 1-ter all’articolo 48-bis, introducendo una deroga per gli esercenti arti e professioni.

Per le somme dovute a titolo di compensi professionali, l’emendamento prevede la non applicazione del limite di 5.000 euro. La norma che si propone di introdurre è più restrittiva e sostanzialmente la verifica si applicherebbe indipendentemente dall’importo del debito.

Il blocco ai pagamenti scatterebbe quindi in presenza di debiti iscritti a ruolo per tributi erariali a prescindere dal loro ammontare. La Pubblica Amministrazione stornerebbe quindi in automatico dalle fatture l’importo necessario per coprire il valore della cartella.

Fatture dei professionisti, obbligo di allegare l’estratto di ruolo

Al fine di consentire la verifica, l’emendamento dispone che il libero professionista è tenuto ad allegare alla fattura elettronica l’estratto ruolo dell’Agenzia delle Entrate Riscossione.

Un nuovo onere quindi per il professionista che emette fattura elettronica alla PA, il quale per ricevere il pagamento spettante sarà chiamato a fornire un documento aggiuntivo per attestare la sua situazione debitoria/creditoria con l’Agente della Riscossione.

Una via per facilitare la verifica da parte dell’Amministrazione e per consentire lo storno automatico della fattura in caso di debiti iscritti a ruolo. La soluzione in campo in relazione alle contestazioni sull’obbligo di DURC in sostanza non allenta la stretta: chi è debitore nei confronti del Fisco dovrà in primis saldare i conti.

Si specifica in ogni caso che sugli emendamenti alla Legge di Bilancio 2026 si attendono i lavori del Senato. Per le dovute conferme resta centrale attendere l’ok definitivo al testo, previsto come di consueto entro la fine dell’anno.

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