Modello 730 non inviato: c’è tempo fino alla scadenza del 30 novembre per la dichiarazione dei redditi

Anna Maria D’Andrea - Dichiarazione dei redditi

Modello 730/2023 non inviato entro il 2 ottobre, tempi supplementari con la trasmissione della dichiarazione annuale mediante il modello Redditi entro la scadenza del 30 novembre. Più lunghi i tempi per i rimborsi IRPEF, che verranno accreditati direttamente dall'Agenzia delle Entrate

Modello 730 non inviato: c'è tempo fino alla scadenza del 30 novembre per la dichiarazione dei redditi

Modello 730/2023 non inviato entro la scadenza del 2 ottobre? C’è ancora tempo per presentare la dichiarazione dei redditi e non incorrere nell’applicazione delle sanzioni.

La scadenza del modello 730, fissata al 30 settembre e oggetto di un lieve rinvio per l’anno in corso, rappresenta un “termine anticipato” rispetto a quello previsto in via generale per adempiere all’obbligo dichiarativo.

La dichiarazione dei redditi deve infatti essere presentata entro il 30 novembre ma, per chi ha saltato l’appuntamento con il modello 730, diventa obbligatorio avvalersi del modello Redditi.

Il principale svantaggio consiste nei tempi per l’accredito del rimborso IRPEF, che si allungano notevolmente.

Modello 730 non inviato: c’è tempo fino alla scadenza del 30 novembre per la dichiarazione dei redditi 2023

La scadenza per la trasmissione del modello 730/2023 ha inaugurato il calendario degli adempimenti del mese di ottobre: lavoratori dipendenti e pensionati avevano tempo fino a lunedì 2 per trasmettere la dichiarazione semplificata, mediante le funzionalità della precompilata o per il tramite di intermediari.

Chi non ha rispettato il termine ormai spirato non incorrerà però nell’applicazione delle sanzioni previste in caso di omesso invio della dichiarazione dei redditi.

Il termine previsto in via generale per la trasmissione del modello dichiarativo è fissato al 30 novembre di ciascun anno. Quello del 30 settembre relativo al modello 730 (cadendo di sabato, per il 2023 è stato automaticamente differito al 2 ottobre) è quindi solo un appuntamento intermedio.

Chi non ha inviato il modello 730 può quindi correre ai ripari rispettando il termine che, generalmente, interessa i titolari di partita IVA.

È mediante il modello Redditi PF che anche dipendenti e pensionati potranno trasmettere la dichiarazione annuale, indicando le spese detraibili e deducibili e la totalità dei redditi percepiti nell’anno ai fini del corretto calcolo dell’IRPEF.

Anche il modello Redditi potrà essere presentato online tramite il portale dell’Agenzia delle Entrate dedicato alla dichiarazione dei redditi precompilata, modificando i quadri di proprio interesse e, dopo le opportune verifiche, trasmettendo il tutto in modalità telematica.

La compilazione è tuttavia più complessa rispetto al modello 730 e, in alternativa all’opzione fai da te, sarà possibile rivolgersi a CAF e intermediari per la predisposizione e l’invio della propria dichiarazione dei redditi.

Modello Redditi 2023, più lunghi i tempi per il rimborso IRPEF

Sebbene quindi vi sia più tempo per l’invio della dichiarazione dei redditi, chi trasmetterà il modello Redditi PF in alternativa al modello 730 dovrà fare i conti con alcune note dolenti.

Non solo compilazione più complessa, ma anche tempi più lunghi per quel che riguarda le procedure di rimborso.

Il principale vantaggio del modello 730 consiste infatti nell’accredito in tempi rapidi, entro il primo o secondo mese successivo all’invio, del rimborso IRPEF spettante. Le somme sono accreditate direttamente in busta paga, per i dipendenti, o con l’assegno mensile per i pensionati.

Cosa succede invece in caso di invio del modello Redditi entro il termine del 30 novembre? A farsi carico dei pagamenti sarà direttamente l’Agenzia delle Entrate e l’attesa si allunga anche oltre un anno dall’invio della dichiarazione dei redditi.

Per cercare di ridurre i tempi, il contribuente può comunicare l’IBAN del proprio conto corrente, ai fini di consentire l’accredito diretto delle somme.

In alternativa, l’erogazione del rimborso spettante avverrà mediante l’invio di un assegno vidimato emesso da Poste Italiane, che verrà recapitato tramite raccomandata presso il domicilio fiscale del beneficiario.

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