Dichiarazione dei redditi addio: l’Agenzia delle Entrate la farà in automatico

Anna Maria D’Andrea - Dichiarazione dei redditi

Obiettivo stop dichiarazione dei redditi: questo uno dei punti contenuti nella convenzione siglata tra Agenzia delle Entrate e MEF per il triennio 2023-2025. Sarà il Fisco a farla per conto dei contribuenti. Si va verso il potenziamento delle precompilate

Dichiarazione dei redditi addio: l'Agenzia delle Entrate la farà in automatico

Dichiarazione dei redditi addio: l’Agenzia delle Entrate si pone l’ambizioso obiettivo di fare tutto da sola.

La novità è contenuta nella convenzione siglata con il Ministero dell’Economia per il triennio 2023-2025 e prevede la progressiva dematerializzazione dei modelli dichiarativi, con il fine ultimo di arrivare ad una sorta di dichiarazione precompilata perfetta, che il contribuente dovrà semplicemente verificare.

Questa una delle vie per la semplificazione amministrativa, con il potenziamento della dichiarazione precompilata definita lo strumento di maggiore efficacia messo ad oggi a disposizione dei contribuenti.

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Dichiarazione dei redditi addio: l’Agenzia delle Entrate la farà in automatico

La digitalizzazione dei servizi rientra tra gli obiettivi previsti dal PNRR e tra le attività di compliance, con il fine di garantire il supporto necessario per conformarsi agli obblighi fiscali.

Nella convenzione “ferragostana” siglata tra Agenzia delle Entrate e MEF, contenente gli obiettivi e le attività per il triennio 2023-2025 trova quindi spazio il progressivo implemento della dichiarazione precompilata, “strumento di maggiore efficacia” predisposto ad oggi per i contribuenti.

Il lavoro svolto per ottimizzare il modello 730 precompilato e per l’avvio della dichiarazione IVA precompilata è solo l’inizio di un’attività che nei prossimi anni dovrà produrre costanti miglioramenti ed estensioni, con il fine ultimo di prevedere la progressiva dematerializzazione dei modelli di dichiarazione.

Un Fisco tutto online, che vedrà in prima linea la stessa Agenzia delle Entrate nell’assistenza fiscale al contribuente. Il futuro delineato dagli ambiziosissimi obiettivi previsti dalla convenzione triennale vede il cittadino totalmente autonomo nella presentazione della dichiarazione dei redditi.

Addio quindi all’assistenza da parte di CAF e commercialisti: grazie al potenziamento del Fisco digitale i cittadini potranno “limitarsi a verificare i dati raccolti dall’Agenzia”.

Un cammino che quindi porterà al venir meno dell’adempimento da parte del contribuente. Farà tutto l’Agenzia delle Entrate, senza necessità di modifiche o integrazioni.

Lavori in corso anche per l’implementazione dei documenti IVA precompilati, che a partire dal 1° gennaio 2022 rappresentano il lasciapassare per la messa a punto della bozza della dichiarazione annuale.

Dichiarazione dei redditi precompilata, modello 730 e Redditi PF sotto osservazione

L’Agenzia delle Entrate studierà e analizzerà i numeri relativi all’utilizzo delle dichiarazioni precompilate.

Tre gli indicatori istituzionali utilizzati per valutare il successo o meno dei servizi rivolti ai contribuenti:

  • Tasso di copertura di alcuni oneri inseriti nella dichiarazione precompilata da parte delle persone fisiche rispetto a quelli complessivamente dichiarati;
  • Numero degli operatori per i quali vengono predisposte le bozze dei registri IVA, che sarà compreso in un determinato intervallo (tra 2.300.000 e 2.500.000 soggetti);
  • Dichiarazioni IVA precompilate messe a disposizione degli operatori per l’esercizio fiscale precedente, che sarà in un intervallo tra 2.300.000 e 2.500.000 soggetti.

Ai tre indicatori se ne affianca uno nuovo che, dal 2023, consentirà di misurare il numero di dichiarazioni dei redditi precompilate (modello 730 e Redditi PF) inviate direttamente dal contribuente.

L’Agenzia delle Entrate, però, non si sbilancia e per la campagna dichiarativa in corso stima che ad inviare la dichiarazione dei redditi online potranno essere più di 4,1 milioni di contribuenti.

Gli ultimi dati disponibili in merito all’utilizzo del modello 730 precompilato, relativi alla campagna 2021, evidenziano che sono stati 4,2 milioni i contribuenti che si sono avvalsi della dichiarazione dei redditi online e, di questi, solo il 22,3 per cento sono stati accettati senza modifiche.

Numeri quindi ancora troppo bassi per parlare di reale successo della dichiarazione dei redditi precompilata e, se davvero l’Agenzia delle Entrate punta ad arrivare alla completa dematerializzazione dell’adempimento, il lavoro ancora da fare è tanto e non certo semplice.

Lo dimostrano anche i numeri relativi ai tanti contribuenti che ancora oggi lamentano l’inserimento di dati errati nel modello 730 precompilato o l’ormai annuale rettifica tardiva delle certificazioni uniche da parte dell’INPS, che comporta l’obbligo di metter mano ai dati inseriti nelle dichiarazioni o correggerle dopo l’invio.

La convenzione tra Agenzia delle Entrate e MEF guarda al futuro con molto ottimismo, ma raggiungere entro il 2025 gli obiettivi fissati non sembra, almeno per il momento, così facile.

Convenzione triennale 2023-2025 tra Agenzia delle Entrate e Ministero dell’Economia
Scarica il testo con gli obiettivi fissati per il triennio in corso

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