Controlli sui conti correnti al via: così il Fisco individuerà gli evasori

Anna Maria D’Andrea - Dichiarazione dei redditi

Parte dai controlli sui conti correnti il lavoro della seconda metà del 2023 dell'Agenzia delle Entrate per il contrasto all'evasione fiscale. I primi dati estratti, relativi al 2017, saranno incrociati con quelli delle dichiarazioni dei redditi. Ad affermarlo il Direttore Ernesto Maria Ruffini

Controlli sui conti correnti al via: così il Fisco individuerà gli evasori

Controlli sui conti correnti, al via la prima fase di utilizzo del nuovo strumento a disposizione dell’Agenzia delle Entrate per il contrasto all’evasione.

La prima delle annualità prese in esame è il 2017 e i dati estrapolati dall’Archivio dei rapporti finanziari saranno incrociati con quelli presenti nell’Anagrafe tributaria.

L’obiettivo è individuare i contribuenti che pur avendo registrato elevati movimenti finanziari non hanno presentato la dichiarazione dei redditi. Grande attesa vi è quindi rispetto all’applicazione pratica di questa nuova modalità di controllo e delle relative conseguenze sull’accertamento ai contribuenti.

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A dichiararlo è il Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera.

Questo uno dei primi passi per raggiungere l’ambizioso obiettivo previsto dalla nuova convenzione firmata con il Governo, che entro il 2025 prevede l’incasso di 2,8 miliardi in più dalla lotta all’evasione.

Controlli sui conti correnti al via: così il Fisco individuerà gli evasori

È arrivato nello scorso mese di maggio il via libera all’anonimometro da parte del Garante per la Privacy.

Il nuovo strumento di contrasto all’evasione fiscale previsto dalla Legge di Bilancio 2020, che incrocia dati dei rapporti finanziari con quelli a disposizione dell’Agenzia delle Entrate, è entrato ora in azione, con il fine di individuare i contribuenti che pur essendo obbligati non hanno presentato la dichiarazione dei redditi.

Ad annunciare l’avvio dei primi controlli incrociati è il Direttore delle Entrate Ruffini intervistato dal Corriere della Sera. Le analisi sui conti correnti partite nell’ultimo periodo prenderanno ad esame l’annualità 2017. Ma in che modo?

Si parte da “estrapolazioni basate su dati pseudonimizzati, cioè inizialmente anonimi e poi utilizzabili in base a informazioni aggiuntive”. Le informazioni estratte saranno successivamente utilizzate per la predisposizione di liste selettive di contribuenti destinatari dei successivi controlli fiscali.

Si parte quindi con un algoritmo in grado di individuare anomalie, basandosi sui dati dei conti correnti e su quelli presenti nell’Anagrafe tributaria. Successivamente prendono il via i controlli indirizzati ai contribuenti individuati e, nel caso specifico, tra i destinatari delle verifiche anti evasione vi saranno i soggetti che avendo “grandi movimentazioni sui propri conti correnti ma non hanno presentato la dichiarazione dei redditi”.

Queste le dichiarazioni rese dal Direttore Ruffini, che parla dell’avvio della nuova stagione di controlli sui conti correnti, parte del più ampio disegno previsto per individuare gli evasori e ridurre il tax gap.

Controlli sui conti correnti e non solo: 2,8 miliardi in più dalla lotta all’evasione

Le dichiarazioni del Direttore Ruffini arrivano dopo la firma della nuova convenzione tra Ministero dell’Economia e Agenzia delle Entrate, con i nuovi obiettivi da raggiungere nel prossimo triennio.

Sale l’asticella e, tra le novità, aumenta di 2,8 miliardi l’obiettivo fissato in merito al gettito derivante dal contrasto all’evasione fiscale.

Non ci sono quindi solo i controlli sui conti correnti, ma anche quelli derivanti dalle attività di compliance, con oltre 3 milioni di lettere da inviare entro la fine del 2024, obiettivo che stando alle dichiarazioni di Ruffini sarà raggiunto già a ottobre.

Rientra nell’ambito degli obiettivi legati alla compliance anche la previsione di una maggiore digitalizzazione dei servizi offerti dall’Agenzia delle Entrate ai contribuenti, con un focus sulla dichiarazione precompilata, che nella convenzione siglata con il MEF viene definita come “lo strumento di maggiore efficacia che l’Agenzia ha messo a disposizione dei contribuenti”.

Nel piano di lavoro previsto nel triennio 2023-2025 l’Agenzia delle Entrate sarà quindi impegnata nel prevedere:

“costanti miglioramenti ed estensioni, in un percorso di progressiva dematerializzazione dei modelli di dichiarazione, teso a raggiungere l’obiettivo di far venir meno la necessità stessa di presentarla, consentendo in futuro al cittadino di limitarsi a verificare i dati raccolti dall’Agenzia.”

Controlli fiscali incrociati, ma anche più assistenza ai contribuenti, con il fine di costruire quello che Ruffini nel corso della Versiliana di Marina di Pietrasanta ha definito non “Fisco amico” ma “serio interlocutore”.

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