Certificazione Unica INPS 2023 con errori? Alla rettifica segue la modifica del modello 730 precompilato

Rosy D’Elia - Certificazione Unica

Se nella Certificazione Unica INPS ci sono degli errori, è necessario chiedere la rettifica dei dati. La modifica può avere un impatto sul conguaglio fiscale e, in caso di utilizzo del modello 730 precompilato, impone una modifica delle informazioni inserite nella dichiarazione dei redditi. Le indicazioni nella circolare numero 29 del 15 marzo

Certificazione Unica INPS 2023 con errori? Alla rettifica segue la modifica del modello 730 precompilato

Dal 16 marzo 2023 è possibile scaricare o richiedere, in diverse modalità, la Certificazione Unica che l’INPS, in qualità di sostituto d’imposta, è chiamata a elaborare.

Nel caso in cui ci siano degli errori, è necessario richiedere la rettifica dei dati inseriti e ottenere la CU corretta.

L’operazione, seppur necessaria, ha le sue conseguenze: la revisione delle informazioni inserite può portare a una rideterminazione del conguaglio fiscale.

E, come sottolinea lo stesso Istituto, chi utilizza il modello 730 precompilato deve modificare le informazioni inserite nella dichiarazione dei redditi pronta all’uso perdendo i benefici sui controlli previsti per chi non interviene sui dati messi a punto dall’Agenzia delle Entrate.

La necessità di richiedere una revisione delle informazioni fornite dall’INPS non è, però, un’ipotesi remota dal momento che più volte negli anni scorsi si sono verificate delle inesattezze.

Certificazione Unica INPS 2023 con errori? È possibile richiedere la rettifica e scaricare la nuova CU

Per molte cittadine e molti cittadini, come ad esempio i pensionati, l’INPS ricopre il ruolo di sostituto d’imposta, ovvero il soggetto che sostituisce in tutto o in parte i contribuenti nei rapporti con l’Amministrazione finanziaria, trattenendo le imposte dovute sulle somme erogate e versandole allo Stato.

Rientra, quindi, tra i compiti dell’Istituto l’obbligo di mettere a disposizione di tutti coloro che nel corso del 2022 hanno percepito redditi di lavoro dipendente (e assimilati) e di pensione, redditi di lavoro autonomo, provvigioni e redditi diversi la Certificazione Unica entro la scadenza del 16 marzo 2023.

È accaduto più volte, però, negli anni scorsi che il documento con i dati fiscali e contributivi, punto di partenza per l’elaborazione della dichiarazione dei redditi, riportasse degli errori. In questo caso i diretti interessati sono chiamati a richiedere una rettifica.

Nella circolare INPS numero 29 del 15 marzo 2023 si legge:

“Qualora il contribuente rilevi errori o informazioni non corrette nella medesima Certificazione Unica, il medesimo è tenuto a rivolgersi al proprio sostituto d’imposta che procederà alla correzione dei dati, l’Istituto, a partire dal 16 marzo 2023, consente alle Strutture territoriali, laddove necessario, di procedere alla rettifica della Certificazione Unica”.

Così come sono diverse le strade per ottenere la Certificazione Unica INPS, dai servizio online alla richiesta tramite PEC, ci sono diverse modalità anche per ottenere la CU INPS rettificata:

  • la notifica viene inviata alla persona interessata tramite posta o PEC;
  • ma l’aggiornamento è disponibile anche nell’area personale “MyINPS” al percorso che segue:
    • “I tuoi servizi e strumenti”;
    • “Servizi fiscali e pagamenti ricevuti da INPS”;
    • “Comunicazioni Fiscali”.

Certificazione Unica INPS 2023 con errori: necessaria la modifica del modello 730 precompilato

La rettifica della Certificazione Unica INPS 2023 è un’operazione necessaria ma ha le sue conseguenze da considerare. Lo sottolinea anche l’INPS nelle istruzioni fornite con l’apposita circolare.

Prima di tutto bisogna tenere presente che l’Istituto operando come sostituto d’imposta è chiamato a:

  • effettuare il conguaglio tra le ritenute operate e l’imposta dovuta sul totale di somme e valori corrisposti nell’anno di imposta 2022, tenendo conto delle detrazioni eventualmente spettanti in linea con gli articoli 12 e 13 del TUIR;
  • determinare le addizionali regionale e comunale, a saldo e in acconto, trattenute in forma rateale sui pagamenti delle singole prestazioni, da gennaio a novembre dell’anno successivo.

Una variazione dei dati riportati nel modello CU 2023, quindi, può avere un impatto sul calcolo del conguaglio.

Ma non solo: il contenuto della Certificazione Unica rientra tra le informazioni che l’Agenzia delle Entrate usa per elaborare la dichiarazione dei redditi pronta all’uso.

Chi, quindi, utilizza il modello 730 precompilato è chiamato a intervenire sul pacchetto di informazioni inserite per adeguarle all’ultima CU INPS elaborata.

“La nuova Certificazione Unica, rilasciata nella prevista modalità telematica, evidenzia, tra le annotazioni, che il contribuente, qualora si avvalga della dichiarazione precompilata predisposta dall’Agenzia delle Entrate, deve procedere a modificarne il contenuto sulla base dei dati forniti dall’ultima Certificazione Unica”.

Specifica l’Istituto.

In altre parole, in caso di errori il contribuente non può accettare il modello 730 senza modifiche, operazione che consente di beneficiare di vantaggi sui controlli.

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