L’occasione della giornata mondiale dedicata alla disabilità è spunto per fare un riassunto delle agevolazioni fiscali ad essa rivolte
La ricorrenza della giornata mondiale per la disabilità è l’occasione per fare un veloce riepilogo degli aiuti che il Legislatore ha disposto nel tempo, facendo leva sulle regole del fisco.
Le agevolazioni fiscali puntano a rendere meno complessa la partecipazione di queste persone alla vita della comunità a cui appartengono a pieno titolo, anche se, come ha sottolineato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio dedicato alla ricorrenza:
“Le famiglie affrontano sfide enormi. Ritardi, dinieghi, complicazioni irragionevoli, aggravano il peso economico, organizzativo ed emotivo della cura delle persone con disabilità, talvolta afflitte da abusi e maltrattamenti oltre che da discriminazioni. È una ferita per l’intera collettività e a essa va posto riparo con politiche e scelte appropriate.”
In questa direzione si muovono anche le agevolazioni fiscali per le persone con disabilità e i loro familiari, tra detrazioni IRPEF ed IVA agevolata, oltre a ulteriori esenzioni specifiche.
Disabilità: le principali agevolazioni fiscali
Le agevolazioni variano in base alla tipologia e al grado di disabilità, quali quella motoria, visiva, uditiva, psichica o mentale.
I benefici sono quindi modulati sulla base delle specifiche situazioni ed esigenze, e sono riassumibili come segue:
- una detrazione IRPEF delle spese sanitarie, che è possibile detrarre integralmente, e che copre le spese per farmaci, ma anche quelle generiche e specialistiche, nonché di quelle per l’acquisto di ausili tecnici e protesi;
- una detrazione delle spese di assistenza, pari al 19 per cento e che spetta per i servizi di interpretariato dedicata a chi ha disabilità acustiche, o in generale per l’assistenza personale, su un importo massimo di 2.100 euro. Questo a condizione che il reddito del contribuente non superi i 40.000 euro;
- una IVA agevolata ridotta al 4 per cento, anziché quella ordinaria del 22 per cento, per l’acquisto di specifici beni, tra i quali:
- mezzi di ausilio e sussidi tecnici e informatici destinati a favorire l’autonomia o l’integrazione;
- cani guida per i non vedenti il cui acquisto e il mantenimento è supportato da specifiche detrazioni fiscali;
- veicoli destinati al trasporto di persone con disabilità, con una detrazione IRPEF del 19 per cento calcolata su una spesa massima di 18.075,99 euro;
- l’esenzione dal bollo auto per i veicoli intestati a persone con disabilità o ai loro familiari che li hanno a carico, i quali possono beneficiare dell’esenzione totale dal pagamento della tassa automobilistica;
- detrazioni per specifici interventi edilizi finalizzati all’eliminazione delle barriere architettoniche quali ad esempio la messa in opera di ascensori, rampe e servoscala.
Tutte le agevolazioni nel dettaglio sono consultabili nella guida dell’Agenzia delle Entrate di seguito allegata:
I documenti necessari
Per richiedere le agevolazioni è generalmente richiesta la produzione di una documentazione specifica:
- certificazione della disabilità, come ad esempio il verbale rilasciato dalla commissione medica INPS ai fini della Legge 104;
- documentazione in copia del documento d’identità, codice fiscale e, se l’acquisto è intestato al familiare, una autocertificazione di carico fiscale;
- fatture e ricevute, anche di pagamento, per dimostrare le spese sostenute ed il loro effettivo avvenuto pagamento in forma tracciata quando richiesto dalle specifiche norme.
Il disabile non è sottratto alle limitazioni
Va sottolineato che le predette agevolazioni che comportano una detrazione fiscale non sono espressamente escluse dalle limitazioni introdotte dalla Legge di Bilancio 2020 riguardo la detraibilità di buona parte delle spese di cui all’articolo 15 del TUIR.
La norma dispone quanto segue:
“3-bis. La detrazione di cui al presente articolo spetta:
- a) per l’intero importo qualora il reddito complessivo non ecceda 120.000 euro;
- b) per la parte corrispondente al rapporto tra l’importo di 240.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e 120.000 euro, qualora il reddito complessivo sia superiore a 120.000 euro.”
Forse su questo si potrebbe e dovrebbe fare una riflessione. Come la prima casa è “sacra” e beneficia della esenzione totale dall’IMU, prescindendo dal suo valore, anche la disabilità dovrebbe essere una condizione che andrebbe supportata dal Legislatore a prescindere dal reddito.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Il Fisco per la disabilità: tutte le agevolazioni, dalle spese mediche alle auto