Versamento imposte 2021: la proroga per i soggetti ISA e il gioco del lotto

Salvatore Cuomo - Imposte

Al termine di un insidioso percorso la Commissione Bilancio della Camera venerdì scorso, 9 luglio 2021, ha approvato l'emendamento al decreto Sostegni bis che, come riformulato dopo il confronto con i tecnici della Ragioneria e del MEF fissa al 15 settembre il termine per il versamento delle imposte per i soggetti ISA.

Versamento imposte 2021: la proroga per i soggetti ISA e il gioco del lotto

Versamento imposte: si era partiti dal 30 settembre che era poi diventato il 10 settembre per poi passare al 31 agosto e 15 settembre maggiorato dello 0,2 per cento per poi giungere alla sintesi finale del 15 settembre quale data unica.

Insomma sono questi i numeri circolati per i tavoli della Commissione e che filtravano dal Palazzo attraverso le veline dell’emendamento che veniva, di volta in volta, aggiornato.

Ma ora analizziamo i suoi reali effetti nel caso in cui il decreto Sostegni Bis dovesse essere approvato definitivamente dal Parlamento entro il 24 luglio prossimo con le modifiche inserite lo scorso 9 luglio.

Versamento imposte: la definizione della proroga nell’emendamento al DL Sostegni bis

Cominciamo con il rilevare che il testo dell’emendamento di proroga risolve a monte molti dei dubbi scaturiti, in situazioni analoghe del passato, relativamente all’individuazione dell’esatto perimetro dei soggetti coinvolti.

In particolare, il comma 2 del nuovo articolo inserito nel testo del DL Sostegni bis per stabilire il nuovo termine per il versamento delle imposte indica i destinatari della misura espressamente nei soggetti ISA, compresi coloro che presentano cause di esclusione: i contribuenti minimi, i forfettari ed i soggetti che dichiarano redditi di partecipazione da imprese, associazioni ed enti che rientrano nei parametri stabiliti.

Altrettanta certezza sulla esatta portata del differimento non è rinvenibile nel comma 1.

Nel testo si legge:

“I termini dei versamenti risultanti dalle dichiarazioni dei redditi, da quelle in materia di imposta regionale sulle attività produttive e da quelle sulla imposta del valore aggiunto che scadono dal 30 giungo al 31 agosto 2021, in deroga a quanto disposto dall’articolo 17, secondo comma, del decreto del Presidente della Repubblica n. 435 del 7 dicembre 2001, sono prorogati al 15 settembre 2021 senza alcuna maggiorazione”.

Il riferimento normativo richiamato è il seguente:

2. “I versamenti di cui al comma 1 possono essere effettuati entro il trentesimo giorno successivo ai termini ivi previsti, maggiorando le somme da versare dello 0,40 per cento a titolo di interesse corrispettivo”.

L’emendamento analizzato in effetti non interessa direttamente quanto disposto dal comma 1 dello stesso articolo 17 ma differisce il termine lungo di pagamento senza applicazione della maggiorazione del 0,40 per cento solitamente prevista, per i versamenti che, per effetto dell’applicazione dello stesso comma 1, ricadono nell’arco temporale che va dal 30 giugno al 31 agosto.

Versamento imposte: la proroga e il gioco del lotto

A parere di chi scrive è da escludere l’ulteriore applicazione del comma 2 e la relativa possibilità del versamento al 15 ottobre con lo 0,40 per cento.

Come pure sono da ricordare gli effetti dell’articolo 20 del Decreto legislativo del 09 luglio 1997 n. 241 sui pagamenti rateali.

“1. Le somme dovute a titolo di saldo e di acconto delle imposte e dei contributi dovuti dai soggetti titolari di posizione assicurativa in una delle gestioni amministrate dall’INPS, ad eccezione di quelle dovute nel mese di dicembre a titolo di acconto del versamento dell’imposta sul valore aggiunto, possono essere versate, previa opzione esercitata dal contribuente in sede di dichiarazione periodica, in rate mensili di uguale importo, con la maggiorazione degli interessi di cui al comma 2, decorrenti dal mese di scadenza, in ogni caso, il pagamento deve essere completato entro il mese di novembre dello stesso anno di presentazione della dichiarazione o della denuncia”.

Gli operatori del fisco e i parlamentari, che avevano manifestato in commissione una volontà coesa e trasversale di fissare il termine per il versamento delle imposte al 30 settembre, si sono dovuti arrendere di fronte all’ennesimo aut aut posto da tecnici e burocrati di cui la nostra macchina istituzionale è pervasa. Prepariamoci all’ennesimo autunno caldo per le tasche dei contribuenti.

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