IMU, TARI e non solo: pignoramenti sprint e premi a chi paga. Riforma a due facce

Una riforma del Fisco locale “bastone e carota”. Dall'IMU alla TARI, pignoramenti più veloci per chi non paga ma anche premi per chi si mette in regola. Le novità nello schema di decreto approvato in Consiglio dei Ministri del 9 maggio 2025

IMU, TARI e non solo: pignoramenti sprint e premi a chi paga. Riforma a due facce

Aperto all’ascolto ma deciso sugli obiettivi da raggiungere: questo il “volto” del Fisco degli enti locali disegnato dalla riforma approvata in Consiglio dei Ministri del 9 maggio 2025.

Dall’IMU alla TARI, senza dimenticare la riscossione del bollo auto, nel decreto legislativo approvato in esame preliminare prende forma lo schema di “bastone e carota” in materia di riscossione dei tributi regionali e locali.

Pignoramenti sprint , dopo 60 giorni dalla notifica degli atti di accertamento esecutivo, ma anche inviti alla compliance e riduzione delle sanzioni. Una prima analisi delle novità previste.

Riforma delle tasse locali, dall’IMU alla TARI: pignoramenti dopo 60 giorni, accertamenti esecutivi anche per le regioni

È l’articolo 8 dello schema di decreto legislativo in materia di riforma delle tasse locali a contenere alcune importanti novità per la riscossione dei tributi.

Il fine ultimo è semplificare e rendere più efficienti le procedure di recupero da parte degli enti locali e, dopo gli interventi già adottati dal 2020, prende ulteriormente forza lo strumento dell’accertamento esecutivo.

Anche le regioni potranno avvalersi dello strumento che consente di unificare in un unico atto l’accertamento del debito e il titolo esecutivo per la riscossione, così come già previsto a livello comunale per l’IMU e per la TARI.

Dopo la notifica dell’atto, decorsi i termini del ricorso o dopo 60 giorni, l’avviso di accertamento assumerà natura esecutiva e sarà quindi un titolo valido per l’avvio delle attività forzose di recupero delle tasse non pagate. I pignoramenti in sostanza si fanno più veloci, si supera il termine di 180 giorni previsto attualmente e non sarà necessario attendere la fase di notifica della cartella di pagamento o dell’ingiunzione fiscale.

Le nuove disposizioni recepiscono i principi di semplificazione dei procedimenti tributari e di potenziamento della riscossione coattiva indicati nella legge delega n. 111 del 2023. Si applicheranno anche al bollo auto e, in linea generale, la decorrenza delle novità è prevista dal 1° gennaio 2027.

Premi a chi paga le tasse locali: uno sconto per l’addebito sul conto corrente

Al “bastone” dei pignoramenti più veloci grazie al potenziamento dello strumento dell’accertamento esecutivo, si affianca la “carota” degli incentivi per chi è in regola con il pagamento delle tasse locali.

La prima parte dello schema di decreto legislativo prevede sconti per chi deciderà di pagare i tributi dovuti con addebito diretto sul conto corrente.

Regioni e comuni potranno applicare riduzioni percentuali, importi massimi di sconto o somme fisse per chi opta per l’addebito automatico delle proprie bollette. Ad esempio, un ente potrebbe offrire uno sconto del 5 per cento fino a un massimo di 1.000 euro.

Una novità dalla quale resta in ogni caso esclusa l’IMU, da pagare mediante modello F24, le cui entrate sono strettamente legate a meccanismi di compensazione a livello nazionale.

Agli sconti per chi opterà per il pagamento tramite conto corrente si affianca il sistema più amichevole del Fisco locale. L’articolo 3 introduce strumenti per favorire l’adempimento spontaneo degli obblighi tributari, sul modello di quanto già avviene a livello nazionale.

Regioni ed enti locali potranno inviare ai contribuenti lettere di compliance contenenti informazioni utili per la corretta determinazione del dovuto, prima dell’emissione di un accertamento esecutivo. Questo darà la possibilità di regolarizzare eventuali errori o omissioni tramite il ravvedimento operoso.

Inoltre, sarà possibile l’invio di avvisi bonari per sanare tardivi, parziali o mancati pagamenti, con l’applicazione di sanzioni ridotte. L’obiettivo è semplificare gli adempimenti, migliorare la riscossione e ridurre il contenzioso, evitando la necessità di emettere atti di accertamento.

Novità a cui si affianca la facoltà per Regioni ed Enti locali di prevedere forme di rottamazione dei propri tributi.

Riforma dell’IMU: sanzioni più basse

Un Fisco locale “amico” di chi vuole mettersi in regola, anche sul fronte delle sanzioni e degli adempimenti.

A partire dal 2026, si estende anche ai tributi locali la regola che, in materia di ravvedimento operoso, agevola chi sceglie di regolarizzare spontaneamente errori od omissioni, anche a seguito dell’avvio di accessi, ispezioni o verifiche purché il contribuente non ne abbia avuto formale conoscenza.

L’articolo 12 del testo esaminato in Consiglio dei Ministri interviene anche sulle misure delle sanzioni per alcuni tributi specifici, tra cui:

  • Tributo speciale per il deposito in discarica e incenerimento rifiuti;
  • Imposta Municipale Propria (IMU);
  • Tassa sui Rifiuti (TARI);
  • Imposta di soggiorno;
  • Contributo di sbarco.

A titolo di esempio, per quel che riguarda l’IMU e la TARI viene fissata una sanzione fissa del 100 per cento delle somme non versate in caso di omessa dichiarazione. In caso di dichiarazione infedele, si passa dal range del 50-100 per cento al valore fisso del 40 per cento.

Novità che, come detto, debutteranno dal 1° gennaio 2026 e, in ogni caso, è bene specificare che il testo approvato in CdM dovrà passare al vaglio delle Commissioni competenti di Camera e Senato. Un passaggio al quale seguirà il via libera definitivo per la formalizzazione effettiva delle novità.

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