Taglio IRPEF: promozione dei Commercialisti per le novità della Legge di Bilancio 2026

Alessio Mauro - Irpef

I Commercialisti promuovono le novità sull'IRPEF e sulle imprese in arrivo con la Legge di Bilancio 2026. Ma sull'imposta servono semplificazioni

Taglio IRPEF: promozione dei Commercialisti per le novità della Legge di Bilancio 2026

Con la Legge di Bilancio 2026 e il taglio IRPEF per il ceto medio si raggiunge un nuovo obiettivo della riforma fiscale: promozione per la riduzione della seconda aliquota, ma anche richiesta di semplificazioni da parte del presidente del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili che, dal 22 al 24 ottobre, sono riuniti a Genova per il congresso nazionale della categoria.

Giudizio positivo da parte di Elbano de Nuccio anche per il pacchetto imprese che il Governo ha inserito nella Manovra.

Commercialisti: novità fiscali promosse. Bene il taglio IRPEF ma calcolo da semplificare

Proprio durante gli Stati Generali dei Commercialisti, che si sono tenuti lo scorso giugno a Roma, la premier Meloni aveva ribadito l’impegno sul ceto medio. E l’occasione era tutt’altro che casuale, dal momento che la categoria nell’ultimo anno ha sottolineato più volte la necessità di fare un ulteriore passo avanti nella riforma IRPEF.

In questo contesto si inseriscono le parole di soddisfazione del presidente de Nuccio:

“La riduzione della pressione fiscale nei confronti dei contribuenti del ceto medio era un obiettivo rimasto inattuato con il primo modulo della riforma dell’IRPEF che aveva, giustamente, dato priorità al taglio delle aliquote per i ceti più deboli. La manovra di quest’anno ha il pregio di alleviare il peso dell’IRPEF anche nei confronti del ceto medio, riducendo dal 35 per cento al 33 per cento l’aliquota del secondo scaglione dell’IRPEF tra 28 e 50.000 euro e prevedendo la sterilizzazione del taglio dell’IRPEF sopra i 200.000 euro. È una misura che abbiamo condiviso e che va nella giusta direzione della riduzione della pressione fiscale generale, ancora troppo alta nel nostro Paese”.

Con le novità in arrivo con la Manovra 2026, che prevede anche la detassazione degli aumenti contrattuali e degli straordinari, si compie un primo passo importante per preservare il potere d’acquisto.

Per le imprese, poi, il ritorno di super e iperammortamento per gli investimenti in beni strumentali funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese secondo il modello Industria 4.0 e Impresa 4.0 rappresenta “un segnale importante”.

Per de Nuccio “lo sforzo ulteriore da compiere è quello di rendere strutturale l’incentivo, così da favorire una migliore programmazione degli investimenti e la loro più efficace sostenibilità economica”.

Un messaggio positivo arriva anche dalla conferma dei crediti d’imposta per le zone economiche speciali (ZES) e le zone logistiche semplificate.

Accanto alla soddisfazione, però, dai Commercialisti arrivano anche le considerazioni tecniche.

In particolare serve intervenire con semplificazioni sull’IRPEF, che si basa su un sistema sempre più complesso con la stratificazione delle regole di calcolo introdotte negli ultimi anni, soprattutto per quanto riguarda le detrazioni.

Foto: PRESS - Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili

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