Superbonus e crediti incagliati: in attesa della piattaforma di Enel X e dello sblocco di Poste, proroga in arrivo?

Tommaso Gavi - Irpef

Ancora circa 30 miliardi di euro di crediti incagliati. I numeri del superbonus si ricavano dall'audizione dello scorso 23 maggio presso la commissione Bilancio della Camera. A parere dell'ANCE sono destinati ad aumentare senza nuovi interventi. Si attende ancora la piattaforma di Enel X e lo sblocco di Poste Italiane a nuove pratiche di cessione del credito

Superbonus e crediti incagliati: in attesa della piattaforma di Enel X e dello sblocco di Poste, proroga in arrivo?

A oltre tre mesi dall’entrata in vigore del decreto Blocca Cessioni, i crediti incagliati del superbonus restano una questione da sciogliere.

Dai dati forniti dal Ministero dell’Economia e delle Finanze durante l’audizione del 23 maggio presso la Camera emerge che il valore dei crediti incagliati ammonta a circa 30 miliardi di euro.

Dai dati forniti nel mese di marzo dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, emergeva che il valore delle cessioni del credito e degli sconti in fattura aveva raggiunto i 61,9 miliardi di euro.

L’ultimo dato fornito in audizione, relativo al mese di aprile 2023, faceva registrare che le cessioni per le quali è stato comunicato il cessionario e l’accettazione hanno raggiunto circa i 31,4 miliardi di euro.

La parte rimanente è in attesa di una destinazione. Il dato è stato considerato ben ponderato secondo Stefano Betti, vicepresidente dell’ANCE, intervenuto oggi nel corso dell’audizione presso la Commissione Ambiente VIII della Camera.

In tale occasione è stata richiesta una proroga delle scadenze della fine dell’anno in corso.

Superbonus e crediti incagliati: ancora 30 miliardi di euro congelati nei cassetti fiscali

Per arginare la crescita dell’utilizzo del superbonus e della cessione del credito il decreto 11/2023 del 16 febbraio scorso ha stabilito il divieto, per i nuovi cantieri di superbonus e delle altre agevolazioni edilizie, di utilizzo della cessione del credito e dello sconto in fattura.

Il divieto non si applica agli interventi con CILA o CILAS con data precedente al 17 febbraio. Diversi correttivi sono poi stati approvati con la legge di conversione del DL 11/2023, che è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale lo scorso 11 aprile.

A poco meno di due mesi dall’ufficialità sulle misure, dopo l’iter parlamentare, rimane ancora aperta la questione dei crediti incagliati.

Ammonta a circa 30 miliardi di euro il valore delle somme ancora “congelate” nei cassetti fiscali di contribuenti e imprese.

Il dato, che potrebbe essere ancora più alto se si prendono in considerazione le operazioni del mese di maggio, si può ricavare dalle informazioni fornite dal direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini e da quelle fornite nel corso dell’audizione, del 23 maggio scorso, di Tesoro, Finanze e Ragioneria generale dello Stato in commissione Bilancio alla Camera.

Con aggiornamento al mese di marzo, il direttore dell’Agenzia delle Entrate rendeva noto il valore di cessioni del credito e sconti in fattura, che aveva raggiunto i 61,9 miliardi di euro.

Nell’ultima audizione è emerso che, al mese di aprile, le cessioni con comunicazione del cessionario e accettazione hanno raggiunto il valore di circa 31,4 miliardi di euro.

Di conseguenza le somme ancora “incagliate” nei cassetti fiscali di contribuenti e imprese ammontano a circa 30 miliardi di euro.

Nell’importo in questione devono essere considerate anche le somme di soggetti che hanno scelto la strada della detrazione. La fetta più grande, però, è senza dubbio quella di crediti che sono ancora in attesa di una destinazione.

In merito il vicepresidente dell’ANCE Stefano Betti, intervenuto oggi, 31 maggio, nel corso dell’audizione presso la Commissione Ambiente VIII della Camera, ha spiegato:

“Dire che oggi sono 30 miliardi è probabilmente corrispondente al vero ma diventeranno probabilmente di più se non si trovano soluzioni.”

In conseguenza dello stallo nella situazione dei crediti Stefano Betti ha richiesto una proroga delle scadenze del superbonus fissate alla fine dell’anno in corso:

“Il sistema è già rallentato, quindi la seconda necessità che diventa immediatamente urgente è quella di una proroga perché al 31/12/2023 le imprese avevano programmato di finire i lavori del 110 ma non avendo liquidità non sono più in grado di finire.”

La misura dovrebbe interessare esclusivamente i lavori già avviati:

“Non parliamo di nuovi cantieri ma parliamo di cantieri esistenti che hanno rallentato o fermato produzioni quindi hanno necessità di portare avanti queste date.”

Non si escludono nuovi interventi per trovare una soluzione al problema ancora da risolvere.

Superbonus e crediti incagliati: si attende la piattaforma di Enel X e la riapertura di Poste Italiane

Nel corso dell’iter parlamentare di conversione del decreto 11/2023 è tramontata l’ipotesi di adottare la proposta ABI-ANCE, per permettere alle banche di utilizzare in compensazione esterna con F24 i crediti del superbonus con parte dei debiti dei propri correntisti.

In alternativa alla misura, per affrontare la questione dei crediti incagliati, è stata scelta una via alternativa all’intervento normativo.

Per questo l’ipotesi è stata quella di costituire una piattaforma per fare incontrare domanda e offerta di crediti e permettere così di “smaltire” le somme congelate.

L’annuncio a fine marzo vedeva impegnata Enel X nella realizzazione della stessa. Ad oggi non sono state rese note novità sull’operatività della stessa e si avvicinano sempre di più le scadenze per la chiusura dei lavori di condomini e unifamiliari.

Per i soggetti titolari di crediti ancora fermi nel cassetto fiscale non si è aperta nemmeno la porta di Poste Italiane, che non ha ancora ripreso gli acquisti e l’acquisizione di nuove pratiche.

Al momento è stata invece resa operativa la strada della detrazione in 10 anni: il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 18 aprile scorso ha reso operativa la misura inserita prima nel decreto Aiuti quater e poi nella legge di conversione del decreto Blocca Cessioni.

Possono scegliere tale strada i contribuenti che hanno maturato spese che rientrano tra gli importi riportati nella tabella riassuntiva.

Agevolazione edilizia Rate di riferimento Periodo della comunicazione alle Entrate
Superbonus anni 2022 e seguenti fino al 31 ottobre 2023
Superbonus anni 2023 e seguenti dal 1° novembre 2022 al 31 marzo 2023
Sismabonus anni 2023 e seguenti fino al 31 marzo 2023
Interventi per l’eliminazione delle barriere architettoniche anni 2023 e seguenti fino al 31 marzo 2023

Si attende lo “sblocco” di strade alternative alla detrazione per i crediti già maturati e senza una destinazione.

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