Split payment, verso la proroga: in arrivo il via libera dell’UE

Tommaso Gavi - IVA

In arrivo la proroga per lo split payment, oltre la scadenza del 30 giugno 2023. Ad anticipare l'arrivo dell'autorizzazione degli organismi dell'UE è il Ministero dell'Economia. Si attende l'attuazione della riforma fiscale

Split payment, verso la proroga: in arrivo il via libera dell'UE

Il via libera degli organismi dell’Unione europea, sulla proroga dello split payment, è in arrivo.

Lo anticipa il comunicato stampa del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 9 maggio 2023.

La scadenza per l’applicazione della scissione dei pagamenti dell’IVA era prevista al 30 giugno 2023.

Grazie all’autorizzazione europea tale meccanismo si potrà applicare almeno nella prima fase, in attesa dell’attuazione della riforma fiscale, quindi probabilmente fino al 30 giugno 2026.

Split payment, verso la proroga: in arrivo il via libera dell’UE

Con il comunicato stampa numero 75 del 9 maggio 2023 il MEF ha anticipato l’arrivo della proroga per lo split payment.

MEF - Comunicato stampa numero 75 del 9 maggio 2023
Fisco: in arrivo rinnovo split payment. In via di conclusione procedura Ue.

Il meccanismo della scissione dei pagamenti dell’IVA si applica per le operazioni nei confronti delle pubbliche amministrazioni, egli enti pubblici economici, delle fondazioni, delle società controllate o partecipate pubbliche o da enti e fondazioni e nei confronti di società quotate inserite nell’indice FTSE MIB della Borsa italiana.

Attualmente il termine, già oggetto di una precedente proroga, è fissato al prossimo 30 giugno 2023.

Il comunicato stampa del MEF, tuttavia, anticipa quanto di seguito riportato:

“In vista dell’attuazione della riforma fiscale, in cui è prevista una revisione organica del sistema, il Ministero dell’economia e delle finanze comunica che è in arrivo il via libera degli organismi Ue al rinnovo dell’autorizzazione ad applicare lo split payment (scissione dei pagamenti) dell’IVA, in scadenza il 30 giugno 2023.”

L’ulteriore rinvio è necessario per raggiungere la conclusione del percorso della riforma fiscale, il cui DDL è al momento nella fase di esame del Parlamento.

Come anticipato da Il Sole 24 Ore, il rinvio potrebbe essere previsto fino al 30 giugno 2026.

Una volta ricevuta l’autorizzazione, lo split payment potrà essere applicato per i prossimi tre anni, nei confronti degli stessi soggetti al momento chiamati all’applicazione dello strumento.

Tale applicazione era già stata autorizzata con la decisione di esecuzione 2017/784 del Consiglio Ue e successivamente modificata con decisione di esecuzione 2020/1105 del Consiglio Ue.

Split payment, chi deve applicare la scissione di pagamento

Come già anticipato, saranno chiamati ad applicare lo split payment gli stessi soggetti al momento interessati.

Il meccanismo si applica nelle operazioni nei confronti dei fornitori della Pubblica Amministrazione e degli altri soggetti ad alta affidabilità fiscale.

Lo split payment, è stato introdotto dalla Legge 190/2014 ovvero la Legge di Bilancio 2015, è stato oggetto di successive modifiche normative da parte di diverse disposizioni, comprese quelle del Decreto Dignità.

La scissione dei pagamenti è una deroga temporanea, che al momento è stata autorizzata dal Consiglio UE fino al prossimo 30 giugno 2023.

Lo split payment funziona in modo diverso rispetto al normale meccanismo di liquidazione dell’imposta sul valore aggiunto.

Il soggetto privato, infatti, incassa l’importo della fattura al netto dell’IVA.

Il soggetto che emette la fattura dovrà indicare l’imposta ma non addebitarla. Sarà il soggetto che riceve la fattura a effettuare direttamente il versamento dell’imposta sul valore aggiunto.

L’applicazione di tale meccanismo porta alla situazione di credito IVA in eccesso dei soggetti fornitori della Pubblica Amministrazione o delle società comunque obbligate.

I contribuenti che applicano lo split payment risulteranno a credito IVA e dovranno far rientrare le operazioni nel calcolo di quelle che danno diritti al rimborso.

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