Spese sanitarie, la comunicazione al sistema tessera sanitaria al bivio?

Salvatore Cuomo - Dichiarazioni e adempimenti

Entro fine mese deve essere effettuato l’invio dei dati relativi alle prestazioni sanitarie erogate ed incassate nel corso del primo semestre 2022, un adempimento diviso tra privacy ed esigenze fiscali.

Spese sanitarie, la comunicazione al sistema tessera sanitaria al bivio?

Siamo ormai a ridosso della scadenza del 30 settembre, giorno entro il quale devono essere inviati al portale del Sistema Tessera Sanitaria i dati relativi alle spese sanitarie effettuate e pagate nel corso del primo semestre 2022.

Un calendario che con effetto dall’anno 2021 era stato previsto con cadenza mensile ma i cui termini di invio sono stati modificati e, salvo ulteriori novità normative, dall’anno 2023 vedrà appunto una calendarizzazione mensile dell’adempimento.

Infatti il Decreto del 19 ottobre 2020 del Ministero dell’Economia e Finanze, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 270 del 29 ottobre 2020 e dal titolo “Adeguamento del tracciato del Sistema tessera sanitaria ai fini della
trasmissione al Sistema tessera sanitaria dei dati relativi alle spese sanitarie e veterinarie.”
, al suo articolo 7 nella sua iniziale stesura prevedeva:

“1. La trasmissione dei dati di cui all’art 2 del presente decreto è effettuata:

  • a) entro la fine del mese di gennaio 2021, per le spese sostenute nell’anno 2020;
  • b) entro la fine del mese successivo alla data del documento fiscale, per le spese sostenute dal 1° gennaio 2021…”.

Articolo praticamente da subito modificato come segue dall’articolo 2 del Decreto MEF del 29 gennaio 2021, che posticipava la mensilizzazione dell’adempimento al 2022 e prevedeva un lieve posticipo all’8 febbraio 2021 per l’invio dei dati 2020.

Per quanto al 2021, la norma stabilisce un invio semestrale con scadenza fissata rispettivamente al 31 luglio 2021 e al 31 gennaio 2022:

“1. La trasmissione dei dati di cui all’art. 2 del presente decreto è effettuata:

  • a) entro il 8 febbraio 2021, per le spese sostenute nell’anno 2020;
  • b) entro il 31 luglio 2021, per le spese sostenute nel primo semestre dell’anno 2021;
  • c) entro il 31 gennaio 2022, per le spese sostenute nel secondo semestre dell’anno 2021;
  • c) entro la fine del mese successivo alla data del documento fiscale, per le spese sostenute dal 1 ° gennaio 2022.”

Lo stesso articolo 2 citato introduceva un’importante precisazione circa il corretto riferimento, aggiungendo il seguente comma all’articolo 7:

“2-bis. Per la scadenza della trasmissione dei dati delle spese sanitarie e veterinarie, si fa riferimento alla data di pagamento dell’importo di cui al documento fiscale.”

Il calendario è stato successivamente ritoccato dall’articolo 1 del Decreto MEF del 23 luglio 2021, che ha posticipato al 30 settembre 2021 il termine per le spese sostenute nel primo semestre dell’anno 2021.

Termine mensile dal 2023

L’ultimo aggiornamento delle scadenze previsto dal Decreto MEF del 2 febbraio 2022, oltre ad aver eliminato l’evidente erronea indicazione nei precedenti Decreti di due distinti termini riportati entrambi come lettera c), con il suo articolo 2 modifica come segue i termini indicati:

1. La trasmissione dei dati di cui all’art. 2 del presente decreto è effettuata:

  • a) entro il 8 febbraio 2021, per le spese sostenute nell’anno 2020;
  • b) entro il 30 settembre 2021, per le spese sostenute nel primo semestre dell’anno 2021;
  • c) entro il 8 febbraio 2022, per le spese sostenute nel secondo semestre dell’anno 2021;
  • d) entro il 30 settembre 2022, per le spese sostenute nel primo semestre dell’anno 2022;
  • e) entro il 31 gennaio 2023, per le spese sostenute nel secondo semestre dell’anno 2022;
  • f) entro la fine del mese successivo alla data del documento fiscale, per le spese sostenute dal 1 ° gennaio 2023.

Fatte salve ulteriori novità, dal prossimo 2023 l’invio dei dati passerà da semestrale a mensile e, particolare importante da evidenziare, si abbandonerà il riferimento della data di incasso del documento, facendo invece riferimento alla data del documento.

A quando la fattura elettronica sanitaria?

Con questa sorta di elenco clienti di vecchia memoria si resta sempre e comunque a metà di un guado tra le esigenze di privacy, evidenziate all’esordio della fatturazione elettronica generalizzata dal Garante della protezione dei dati personali, e l’esigenza da parte dell’Amministrazione Finanziaria di avere sotto controllo i dati della fatturazione del comparto sanitario, perché questo è il nocciolo della questione.

L’esigenza evidenziata dal Garante portò all’esonero da tale fatturazione per le spese sanitarie.

Se la sola esigenza fosse quella della predisposizione delle dichiarazioni precompilate, l’attuale calendarizzazione sarebbe più che sufficiente.

Sono state effettuate diverse modifiche ed implementazioni alla fattura elettronica: perché non prevedere una specifica codifica e criptazione del dato descrittivo, così da consentirne l’utilizzo anche per le prestazioni sanitarie?

Una ipotesi che pur rispettando le contrapposte esigenze di privacy e del fisco, nel contempo semplificherebbe di molto il lavoro di contribuenti ed operatori.

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