Senza decreto attuativo si allungano i tempi per la carta dedicata a te 2025. Ma a chi spetta? Fondamentale l'ISEE, che non deve essere superiore a 15.000 euro, ma non solo

Senza decreto attuativo l’attesa per ricevere la carta dedicata a te 2025 si fa sempre più lunga.
Tutte le istruzioni operative dovranno essere messe nero su bianco nel provvedimento, che non è stato ancora firmato, nel frattempo si può far riferimento ai requisiti previsti dalla norma e applicati per le scorse annualità per verificare a chi spetta la ricarica o la prepagata.
Il primo parametro da rispettare è, senza dubbio, l’ISEE, l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, che non deve essere superiore a 15.000 euro.
La conferma del bonus spesa anche per quest’anno, che per il 2024 era pari a 500 euro, è arrivata con la Manovra ma la macchina organizzativa tarda a partire.
Carta dedicata a te 2025, a chi spetta? L’ISEE è fondamentale
Per le famiglie che intendono ricevere la carta dedicata a te 2025, quindi, il primo passo è quello di presentare la DSU con tutti i dati anagrafici, patrimoniali e reddituali necessari per il calcolo dell’ISEE, se non è stata già presentata, o di verificare l’importo che risulta dalla certificazione.

Resta questo il passaggio fondamentale per essere inseriti nelle liste dei beneficiari che l’INPS invierà prima ai Comuni per la conferma e poi a Poste Italiane per la preparazione delle prepagate, se saranno confermate le modalità previste per gli scorsi anni.
Per il 2024, infatti, sono state prese in considerazione le famiglie con un Indicatore sotto i 15.000 euro che risultava calcolato alla data di pubblicazione del decreto attuativo, 24 giugno.
Avere un ISEE sotto i 15.000 euro è una condizione necessaria per accedere alla carta dedicata a te 2025, ma non sufficiente.
Nella platea di famiglie, che rientrano in questo parametro, l’INPS individua per ogni Comune i potenziali nuclei beneficiari in base al numero di carte disponibili, tenendo conto di una precisa scala di priorità.
Nel meccanismo di assegnazione dello scorso anno, un canale preferenziale è stato riservato ai casi in cui è presente una persona nata entro il 31 dicembre 2010; poi la social card è stata riconosciuta alle famiglie con ragazzi e ragazze nate entro il 31 dicembre 2006 e a seguire a tutti gli altri.
A parità di condizioni prevale sempre la famiglia con l’ISEE più basso. Ma dal momento che le graduatorie sono stabilite per Comune e il numero di prepagate cambia da territorio a territorio, può accadere, ad esempio, che due famiglie nelle stesse condizioni ricevano trattamenti diversi. Una riceve la prepagata o la ricarica e l’altra no.
Carta dedicata a te 2025, a chi non spetta?
Per verificare se si ha diritto alla carta dedicata a te 2025, inoltre, bisogna considerare anche che la prepagata per acquistare beni alimentari, benzina o trasporti non spetta a chi riceve altre misure di sostegno affini.
In particolare, negli anni scorsi non è stato possibile ottenere la social card in caso di:
- assegno di inclusione;
- carta acquisiti;
- qualsiasi altra misura di inclusione sociale o sostegno alla povertà che preveda l’erogazione di un sussidio economico (di livello nazionale, regionale o comunale).
Non c’è possibilità di beneficiare del bonus spesa anche per i nuclei familiari con almeno uno dei componenti che beneficia delle seguenti misure:
- Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego - NASPI o Indennità mensile di disoccupazione per i collaboratori - DIS-COLL;
- Indennità di mobilità;
- Fondi di solidarietà per l’integrazione del reddito;
- Cassa integrazione guadagni-CIG;
- altre forme di integrazione salariale o di sostegno in caso di disoccupazione involontaria.
Per la conferma di tutte le regole previste per definire la platea di famiglie beneficiarie, però, è necessario attendere il decreto attuativo che rispetto agli altri anni è in netto ritardo.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Carta dedicata a te 2025, a chi spetta? Conta l’ISEE, ma non solo