SMS sul Reddito di cittadinanza: dall’INPS le “scuse” e le promesse sul futuro, ma la macchina è in ritardo

Rosy D’Elia - Leggi e prassi

SMS sul Reddito di cittadinanza, dall'INPS arrivano scuse velate e promesse su formazione e lavoro, ma la macchina organizzativa delle misure future è già in ritardo. I decreti attuativi, sul SIISL e anche sulla domanda dell'assegno di inclusione, erano attesi entro la scadenza del 19 giugno

SMS sul Reddito di cittadinanza: dall'INPS le “scuse” e le promesse sul futuro, ma la macchina è in ritardo

Dall’INPS la sospensione del reddito di cittadinanza arriva via SMS e le scuse velate per la forma e i contenuti del messaggio tramite un comunicato stampa che, fin da una prima lettura, lascia spazio a diverse perplessità.

A parlare, nella nota del 3 agosto 2023, è direttamente la commissaria straordinaria Micaela Gelera che, dopo aver ammesso i limiti della comunicazione inviata, sposta lo sguardo sul futuro, sui percorsi formativi e lavorativi che dovrebbero garantire il nuovo supporto economico ai fuoriusciti del RdC che non possono accedere all’assegno di inclusione, sostituto del reddito di cittadinanza.

E mentre l’INPS assicura che lavorerà anche ad agosto per consentire il passaggio alle nuove misure in tempi brevi, il calendario dice che la macchina organizzativa è già in ritardo: le novità previste dal Decreto Lavoro dovevano essere definite nel dettaglio con diversi decreti attuativi da adottare entro la scadenza del 19 giugno 2023.

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SMS sul Reddito di cittadinanza: le scuse velate dall’INPS sul messaggio di sospensione

Ma facciamo un passo indietro per inquadrare il comunicato stampa diffuso dall’INPS il 3 agosto 2023.

L’INPS a fine luglio ha comunicato a 169mila nuclei familiare la sospensione del reddito di cittadinanza con un SMS o una mail: la cronaca di una fine annunciata, per parafrasare Marquez, che però ha generato discussioni e proteste.

La sostanza, infatti, era chiara da mesi: la Legge di Bilancio ha previsto per le famiglie beneficiarie senza disabili, minori o anziani l’erogazione di sole 7 mensilità nel 2023. Poi il Decreto Lavoro ha rivisto le modalità di sospensione dei pagamenti e ha introdotto la possibilità di continuare a beneficiare dell’assegno mensile fino a fine anno in caso di presa in carico dai servizi sociali.

Ma il promemoria inviato dall’INPS sulla fine dei pagamenti mensili è apparso tutt’altro che chiaro.

“Domanda di Rdc sospesa come previsto dall’art.13 del DL 48/2023 conv. legge 85/2023. In attesa di eventuale presa in carico da parte dei servizi sociali”.

Brusco, burocratico ed ermetico, il messaggio inviato ha comunicato la sospensione in maniera netta e non ha fornito in alcun modo informazioni sull’eventuale via di salvezza dal blocco dei pagamenti.

Il canale scelto e la forma utilizzata per comunicare l’esclusione dal sussidio hanno generato la corsa ai servizi sociali per chiedere risposte, hanno acceso le polemiche su questo momento di passaggio tra vecchie e nuove misure di sostegno e hanno portato i cittadini e le cittadine, non solo ex percettori, sotto le sedi INPS di diverse città d’Italia.

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A parte un messaggio di indicazioni sulla normativa dall’INPS e le risposte prive di autocritica della Ministra del Lavoro alla Camera durante il question time del 2 agosto 2023, nessun canale di confronto sulle proteste e le richieste degli ex percettori.

In questo contesto si inserisce la nota stampa diffusa dall’INPS il 3 agosto in cui si formulano delle scuse velate per i messaggi inviati senza mai nominare davvero la questione della sospensione del reddito di cittadinanza.

INPS - Comunicato stampa del 3 agosto 2023
L’INPS chiarisce e informa

Anche l’oggetto è ampio, vago, generico e non tradisce lo stile comunicativo degli SMS inviati: “L’INPS chiarisce e informa”.

“Nell’ambito di un rapporto di trasparenza e lealtà con i cittadini, in ossequio al principio di proattività adottato dall’INPS, che è tesa a fornire al cittadino tutte le informazioni relative alle prestazioni che lo riguardano e alle opportunità che potrebbe cogliere, INPS ha inviato un sms/email, che avrebbe dovuto essere più accurato nei contenuti e nella forma”.

L’opportunità di fare meglio, d’altronde, non mancherà: secondo le stime, sono in preparazione altri 80mila messaggi di sospensione.

Reddito di cittadinanza: la sospensione in un SMS e il futuro incerto sullo strumento per la formazione e il lavoro

Alle scuse sulla formulazione del messaggio inviato, poi, seguono le promesse sul futuro: l’INPS lavorerà alacremente anche nel mese di agosto per contribuire a mettere in piedi il nuovo sistema, la piattaforma SIISL (Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa), che dovrebbe accompagnare i cittadini e le cittadine verso percorsi formativi e lavorativi garantendo un contributo di 350 euro al mese per un anno al massimo.

Dovrebbe diventare concreta dal 1° settembre la possibilità di beneficiare dello strumento per la formazione e il lavoro, destinato a chi non rientra nella platea di beneficiari dell’assegno di inclusione che sostituirà il reddito di cittadinanza a partire dal 2024 con requisiti più stringenti.

Il condizionale resta d’obbligo perché il decreto attuativo sull’attivazione della piattaforma era atteso entro la scadenza del 19 giugno 2023 ma non è ancora arrivato.

Stesso termine era previsto per l’approvazione di uno o più decreti necessari per rendere operativo l’assegno di inclusione, dalla domanda al coinvolgimento dei diversi interessati. La misura sostitutiva del reddito di cittadinanza partirà dal prossimo anno ma, in ogni caso, si intreccia a doppio filo con lo strumento per la formazione e il lavoro in partenza tra meno di un mese.

Nel frattempo, però, l’INPS rassicura e scrive:

“Il nostro impegno ovviamente proseguirà per tutto il mese di agosto e per i mesi successivi al fine di consentire al cittadino occupabile di essere inserito nel mondo del lavoro, attraverso l’inserimento in appositi programmi di formazione e lavoro (tra cui anche corsi di orientamento, corsi di formazione specifica o progetti utili per la collettività)”.

Per la verità anche questo passaggio apre la strada a qualche perplessità. L’INPS sembra avere un ruolo proattivo nella ricerca del lavoro dei cittadini e delle cittadine, ma le politiche attive non sono un compito dell’Istituto, che pure sarà coinvolto e chiamato a collaborare, su questo non c’è dubbio.

Per accedere allo strumento per la formazione e il lavoro, infatti, sarà necessario presentare domanda tramite il portale INPS o i patronati per poi spostarsi sulla piattaforma SIISL e sottoscrivere il patto di attivazione digitale.

“Le parole sono importanti”, ricorda Nanni Moretti nel film Palombella Rossa, ma l’INPS sembra dimenticarsene, anche nella scrittura del comunicato stampa di conciliazione, ancora una volta.

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