Reddito di cittadinanza sospeso: come ottenere i 350 euro del supporto per la formazione e il lavoro

Francesco Rodorigo - Leggi e prassi

Il supporto per la formazione e il lavoro è una delle nuove misure introdotte in sostituzione del reddito di cittadinanza. Sarà possibile fare domanda dal 1° settembre 2023 e spetta alle persone tra i 18 e i 59 anni. Prevede un’indennità di 350 euro per la frequenza di percorsi di formazione e attivazione lavorativa

Reddito di cittadinanza sospeso: come ottenere i 350 euro del supporto per la formazione e il lavoro

Sarà attiva dal 1° settembre la nuova misura per favorire l’inclusione sociale e lavorativa attraverso percorsi di formazione e di attivazione al lavoro.

Si tratta del nuovo supporto per la formazione e il lavoro che prevede un’indennità di 350 euro per massimo un anno.

Possono presentare la domanda tutte le persone di età compresa tra 18 e 59 anni, con un valore dell’ISEE familiare non superiore a 6.000 euro annui, e che non hanno i requisiti per accedere all’altra nuova misura, l’assegno di inclusione.

Reddito di cittadinanza sospeso: come ottenere i 350 euro del supporto per la formazione e il lavoro, i requisiti

In questi giorni molti percettori del reddito di cittadinanza hanno ricevuto la comunicazione di sospensione della prestazione dall’INPS per via del superamento del limite di fruizione di 7 mensilità, previsto dalla Legge di Bilancio 2023.

A partire dal prossimo anno, infatti, la misura sarà abolita, lasciando il posto a due nuovi strumenti per contrastare la povertà, la fragilità e l’esclusione sociale e lavorativa: l’assegno di inclusione (ADI) e il supporto per la formazione e il lavoro (SFL).

Quest’ultimo sarà attivo dal prossimo 1° settembre e prevede prevede l’accesso a progetti di formazione, qualificazione e riqualificazione professionale, orientamento e accompagnamento al lavoro.

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A chi è dedicato il supporto per la formazione e il lavoro?

Possono inviare la domanda e beneficiare della misura tutte le persone tra i 18 e i 59 anni, residenti in Italia da almeno 5 anni di cui gli ultimi 2 in via continuativa, che presentano un valore ISEE non superiore a 6.000 euro annui e che non sono in possesso dei requisiti necessari per richiedere l’assegno di inclusione.

Si tratta quindi anche della maggior parte delle persone che da agosto non riceverà più il reddito di cittadinanza, cosiddetti occupabili, e che fanno parte di un nucleo i cui componenti sono stati avviati ai centri per l’impiego e che non sono stati presi in carico dai servizi sociali.

Per ricevere la prestazione è necessario inoltre:

  • essere cittadino dell’Unione o suo familiare titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero cittadino di paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo, ovvero titolare dello status di protezione internazionale;
  • avere un valore del patrimonio immobiliare, come definito ai fini ISEE, diverso dalla casa di abitazione di valore ai fini IMU non superiore a euro 150.000, non superiore ad euro 30.000;
  • avere un valore del patrimonio mobiliare non superiore a una soglia di euro 6.000 euro;
  • che nessun componente del nucleo familiare sia intestatario a qualunque titolo o avere piena disponibilità di autoveicoli di cilindrata superiore a 1600 cc. o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc., ma anche di navi, barche, aeromobili;
  • che non risultino misure cautelari personali, misura di prevenzione e condanne definitive nei dieci anni precedenti la richiesta.

Il SFL potrà essere utilizzato esclusivamente anche dai componenti dei nuclei che percepiscono l’assegno di inclusione che decidono di partecipare ai percorsi anche se non sono sottoposti agli obblighi previsti, purché non siano calcolati nella scala di equivalenza.

Supporto per la formazione e il lavoro: in cosa consiste

Il nuovo supporto per la formazione e il lavoro è stato introdotto dall’articolo 12 del decreto lavoro e prevede, dunque, la partecipazione dei beneficiari a progetti di formazione, di qualificazione e riqualificazione professionale, di orientamento, di accompagnamento al lavoro e di politiche attive del lavoro, compresi quelle del Programma nazionale per la Garanzia occupabilità dei lavoratori (GOL).

Tra le misure che rientrano nell’ambito della prestazione ci sono anche il servizio civile universale e progetti utili alla collettività.

La partecipazione a tali iniziative dà diritto a ricevere un’indennità mensile di 350 euro, un importo che viene erogato dall’INPS per tutta la durata della misura nel limite massimo di 12 mesi.

Come si legge nella pagina dedicata sul sito del Ministero del Lavoro:

“Il Supporto per la formazione e il lavoro è incompatibile con il Reddito di cittadinanza e la Pensione di cittadinanza e con ogni altro strumento pubblico di integrazione o di sostegno al reddito per la disoccupazione involontaria.”

Supporto per la formazione e il lavoro: come fare domanda e pagamento dell’indennità

Per accedere al supporto per la formazione e il lavoro è necessario presentare un’apposita domanda.

Come indicato nelle risposte alle domande più frequenti (FAQ) messe a disposizione dal Ministero del Lavoro nella pagina dedicata del sito, la richiesta si effettua in modalità telematica dal 1° settembre direttamente all’INPS o presso i patronati e dal 1° gennaio 2024 anche presso i CAF.

Il percorso di attivazione viene attuato attraverso la nuova piattaforma SIISL (Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa) in via di definizione. In fase di richiesta gli interessati devono:

  • rilasciare la dichiarazione di immediata disponibilità ove non abbia già una dichiarazione attiva;
  • autorizzare espressamente la trasmissione dei dati relativi alla richiesta ai centri per l’impiego, alle agenzie per il lavoro e agli enti autorizzati all’attività di intermediazione nonché ai soggetti accreditati ai servizi per il lavoro;
  • dimostrare l’iscrizione ai percorsi di istruzione degli adulti di primo livello o comunque funzionali all’adempimento dell’obbligo di istruzione.

Dopo la verifica dei requisiti la domanda viene accolta dall’INPS, il quale informa i richiedenti che per attuare la misura è necessario accedere al SIISL e sottoscrivere il patto di attivazione digitale.

Al suo interno il beneficiario deve fornire le informazioni essenziali per la presa in carico e individuare almeno tre agenzie per il lavoro o enti autorizzati all’attività di intermediazione per l’attivazione al lavoro e per la sottoscrizione del patto di servizio personalizzato.

“Nel patto di attivazione digitale il beneficiario si impegna, altresì, a presentarsi alla convocazione del servizio per il lavoro competente per la stipula del patto di servizio personalizzato.”

Dopo la sottoscrizione del patto di servizio, il beneficiario può ricevere offerte di lavoro e servizi di orientamento/accompagnamento al lavoro attraverso la piattaforma. Allo stesso modo può essere inserito in specifici progetti di formazione.

Nel caso in cui il beneficiario abbia già un patto di servizio personalizzato attivo o rientri tra i soggetti già coinvolti in programmi e azioni di politica attiva, il patto di servizio personalizzato viene aggiornato oppure integrato.

La partecipazione alle attività determina il diritto all’indennità di 350 euro. In mancanza di conferma ai servizi competenti, almeno ogni 90 giorni, dell’adesione alle misure di formazione e di attivazione lavorativa indicate il beneficio è sospeso.

Inoltre, la prestazione non sarà erogata in caso di mancata iscrizione dei percorsi di istruzione degli adulti di primo livello o comunque funzionali all’adempimento dell’obbligo di istruzione. Il limite di 12 mesi, però, sarà conteggiato a partire dall’inizio del percorso formativo.

In caso di avvio di un’attività di lavoro dipendente durante il periodo di erogazione del SFL, il reddito da lavoro percepito non concorre alla determinazione del beneficio economico entro il limite massimo di 3.000 euro lordi annui. I beneficiari della misura che avviano un’attività lavorativa autonoma, invece, ricevono in un’unica soluzione un contributo pari a sei mensilità dell’assegno di inclusione, nei limiti di 500 euro mensili.

Sono previsti, inoltre, esoneri contributivi per i datori di lavoro che assumono i percettori del supporto.

La video guida interattiva dedicata all’attivazione della misura è disponibile sul sito dell’INPS.

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