Smart working, le indicazioni del nuovo DPCM 4 novembre per privati e PA

Rosy D’Elia - Imposte

Smart working, quali sono le indicazioni del nuovo DPCM 4 novembre per datori di lavoro e PA? Ai privati è fortemente raccomandato, mentre le Pubbliche Amministrazioni dovrebbero garantire possibilmente le percentuali più elevate. In ogni caso senza scendere sotto la soglia del 50%.

Smart working, le indicazioni del nuovo DPCM 4 novembre per privati e PA

Smart working, quali sono le indicazioni del nuovo DPCM 4 novembre 2020 per datori di lavoro e PA? Per i privati si conferma quanto già previsto nelle disposizioni precedenti: il lavoro agile è fortemente raccomandato.

Mentre alle PA, Pubbliche Amministrazioni si richiede di garantire le più alte percentuali possibili e in ogni caso di non scendere sotto la soglia del 50%.

Le disposizioni contenute nell’ultimo provvedimento emergenziale, pubblicato sul sito Ufficiale del Governo, sono valide dal 5 novembre al 3 dicembre su tutto il territorio nazionale, quindi senza alcuna differenziazione tra zone rosse e zone arancioni dove comunque resta la possibilità di spostarsi per motivi di lavoro.

Smart working, quali sono le indicazioni del nuovo DPCM 4 novembre per privati

Nel testo ufficiale del nuovo DPCM del 4 novembre 2020 le indicazioni sullo smart working sono contenute nelle misure comuni e indipendenti dal livello di rischio territoriale.

Nel testo si legge:

“È fortemente raccomandato l’utilizzo della modalità di lavoro agile da parte dei datori di lavoro privati, ai sensi dell’articolo 90 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito con modificazioni dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, nonché di quanto previsto dai protocolli di cui agli allegati 12 e 13 al presente decreto”.

DPCM 3 novembre 2020
Scarica gli allegati al testo ufficiale diffuso sul sito del Governo.

Non una imposizione, quindi, ma un caldo invito ai privati a scegliere la via dello smart working che fino al 31 dicembre 2020 segue procedure semplificate.

Il riferimento resta sempre l’articolo 90 del Decreto Rilancio: il Decreto Legge numero 125 del 7 ottobre 2020 che ha spostato la fine del periodo di emergenza dal 15 ottobre al 31 gennaio 2021 e ha confermato fino alla fine dell’anno la possibilità di effettuare una comunicazione con procedura semplificata senza la necessità di inviare accordi individuali o autocertificazioni.

Per il settore privato, dunque, si replicano le stesse forti raccomandazioni inserite anche nel testo del DPCM del 24 ottobre 2020 che ha introdotto una prima nuova stretta.

Stesso andamento seguono le attività professionali, per cui si confermano le seguenti indicazioni:

  • è da prediligere la modalità di lavoro agile, nei casi in cui possano essere svolte al proprio domicilio o in modalità a distanza;
  • sono incentivate le ferie e i congedi retribuiti per i dipendenti nonché gli altri strumenti previsti dalla contrattazione collettiva;
  • devono essere assunti protocolli di sicurezza anti-contagio, fermo restando l’obbligo di utilizzare dispositivi di protezione delle vie respiratorie previsti da normativa, protocolli e linee guida vigenti;
  • sono incentivate le operazioni di sanificazione dei luoghi di lavoro.

Smart working, quali sono le indicazioni del nuovo DPCM 4 novembre per le PA?

Il nuovo DPCM del 4 novembre 2020, invece, preme sull’acceleratore dello smart working per la PA.

Se, infatti, fino a questo momento si incentivava un impiego del lavoro agile al 50% per i dipendenti della PA.

La percentuale diventa la soglia oltra la quale non scendere.

Si passa dall’invito ad adottare lo smart working alla necessità di assicurare le percentuali più elevate possibili di lavoro agile, “compatibili con le potenzialità organizzative e con la qualità e l’effettività del servizio erogato il lavoro agile con le modalità stabilite da uno o più decreti del Ministro della pubblica amministrazione”.

Spetterano, inoltre, ai dirigenti della PA i seguenti compiti:

  • organizzare il proprio ufficio assicurando, su base giornaliera, settimanale o plurisettimanale, lo svolgimento del lavoro agile nella percentuale più elevata possibile del personale preposto alle attività che possono essere svolte secondo tale modalità, compatibilmente con le potenzialità organizzative e l’effettività del servizio erogato;
  • adottare per i dipendenti, e come di norma per i lavoratori fragili, ogni soluzione utile ad assicurare lo svolgimento di attività in modalità agile anche attraverso l’adibizione a diversa mansione ricompresa nella medesima categoria o area di inquadramento come definite dai contratti collettivi vigenti, e lo svolgimento di specifiche attività di formazione professionale.

Le nuove disposizioni che riguardano lo smart working nella PA e per i privati, come tutte le altre misure del DPCM del 4 novembre 2020 entrano in vigore domani, 5 novembre, e restano valide fino al 3 dicembre 2020.

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