Riforma fiscale in arrivo, novità sulla MIA e record sulla lotta all’evasione: la settimana di Fisco e Lavoro

Tommaso Gavi - Fisco

Riforma fiscale, MIA e record sulla lotta all'evasione sono protagonisti della settimana dal 6 all'11 marzo 2023. Un pieno di novità relative al Fisco e al Lavoro, in attesa dell'arrivo della legge delega in Consiglio dei Ministri

Riforma fiscale in arrivo, novità sulla MIA e record sulla lotta all'evasione: la settimana di Fisco e Lavoro

Tra le notizie di Fisco e Lavoro protagoniste della settimana arrivata a conclusione c’è sicuramente la legge delega sulla riforma fiscale, che dovrebbe arrivare in Consiglio dei Ministri entro la prossima settimana.

Molte le misure inserite all’interno della bozza: dalla rimodulazione dell’IRPEF agli interventi su IRES e IVA, passando per la flat tax incrementale e molto altro.

Sul fronte del lavoro novità anche per il reddito di cittadinanza o, per meglio dire, per il MIA, la misura di inclusione attiva. Lo strumento in sostituzione dal precedente sarà a breve allo studio del Governo.

In merito alla lotta all’evasione fiscale sono stati resi noti i dati record dell’Agenzia delle Entrate: sono stati recuperati 20,2 miliardi di euro relativi all’anno 2022. I crediti d’imposta fittizi bloccati ammontano a circa 9,5 miliardi di euro.

Riforma fiscale in arrivo in Consiglio dei Ministri, in attesa delle misure che saranno approvate

Molte le novità di Fisco e Lavoro che sono arrivate nella settimana compresa tra il 6 e l’11 marzo 2023.

Le più importanti riguardano sicuramente la riforma fiscale ai blocchi di partenza. Il testo della legge delega è in arrivo in Consiglio dei Ministri la prossima settimana e si appresta ad aprire un iter di oltre due anni per cambiare volto al sistema fiscale italiano.

Sono molti gli ambiti di intervento previsti dalla riforma in cantiere: dalla riduzione delle aliquote IRPEF, da quattro a tre, alle modifiche sull’IRES con una doppia aliquota al 15 e al 24 per cento. Modifiche anche sull’IVA, nell’ottica della razionalizzazione e del recepimento delle indicazioni della normativa comunitaria.

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L’intervento ad ampio raggio modificherà anche le procedure dichiarative e di accertamento, con interventi anche sulle sanzioni.

La carne al fuoco è molta e molte anche le sfide di sistematizzazione della normativa tributaria. Tra i grandi assenti: la riforma del catasto, che ha subito uno stop con la caduta del precedente Governo.

Fa discutere, inoltre, uno degli interventi in merito allo Statuto dei diritti del contribuente, contenuto nella bozza del testo. Si tratta della possibilità di chiedere chiarimenti all’Agenzia delle Entrate tramite interpello ma a pagamento. Il contributo che dovrà essere versato, qualora la misura fosse approvata in Consiglio dei Ministri, dipenderà dalla tipologia di contribuente e del quesito.

Senza dubbio occorrerà trovare un modo per semplificare il sistema normativo tributario, dal momento che norme di difficile comprensione hanno portato a circa 18.000 interpelli all’Agenzia delle Entrate nel solo anno 2022.

Numero decisamente alto che richiede un intervento per rafforzare il rapporto di fiducia tra Fisco e contribuenti.

Il quadro è complesso e la riforma è ancora all’inizio, si dovrà attendere per poter capire i confini degli interventi.

Per l’operatività la strada è ancora lunga: dopo l’approvazione del Governo il testo passerà al Parlamento. Dall’approvazione parlamentare, che richiederà almeno due o tre mesi, ci saranno due anni per approvare i decreti delegati che renderanno operativa la riforma.

Insomma tanta strada da fare ma marzo sarà il mese della ripresa del percorso.

Dal reddito di cittadinanza alla MIA e il dato record della lotta all’evasione

In tema di lavoro la notizia più rilevante riguarda le novità, da confermare, sulla MIA, la misura di inclusione attiva.

Lo strumento prenderà il posto del reddito di cittadinanza. L’importo sarà determinato sulla base alle condizioni e ai componenti del nucleo familiare destinatario. Sarà inoltre prevista un’integrazione del reddito familiare fino alla soglia di 6.000 euro annui, che dovrà essere moltiplicata per il parametro della scala di equivalenza.

Il testo del provvedimento è atteso in Consiglio dei Ministri e dovrà confermare importi e requisiti previsti nella bozza. Anche in questo caso a breve saranno apprezzabili le differenze tra tale strumento e il precedente. Al momento sembrano esserci diversi tratti comuni ma importi differenti.

Un’altra notizia che entra tra le protagoniste della settimana è quella relativa ai dati della lotta all’evasione del 2022.

Dalle attività di contrasto sono stati recuperati 20,2 miliardi di euro, un record per l’Agenzia delle Entrate.

A renderlo noto è stato lo stesso direttore Ernesto Maria Ruffini nel corso dell’evento "Presentazione dei risultati raggiunti nel 2022 e prospettive future dell’Agenzia delle entrate e dell’Agenzia delle entrate riscossione" che si è svolto presso la Camera dei Deputati il 9 marzo scorso.

Al dato più alto di sempre si aggiunge quello delle frodi bloccate, che arrivano a 9,5 miliardi di euro. La maggior parte è relativa a crediti fittizi di bonus edilizi.

Sul risultato reso noto dall’Agenzia delle Entrate ha inciso profondamente il processo di digitalizzazione e l’utilizzo dell’innovazione della lotta all’evasione. Una strada che necessita di strumenti e competenze ma che fa vedere i primi frutti.

Con il potenziamento del personale dell’Amministrazione finanziaria e con l’estensione del processo di digitalizzazione, il record potrebbe essere superato in futuro.

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