Dopo le campagne pubblicitarie e la continua riscrittura dei vantaggi, arrivano anche le PEC dell'Agenzia delle Entrate per invogliare le partite IVA ad aderire al concordato preventivo biennale
La strategia per invogliare le partite IVA ad aderire al concordato preventivo biennale è ad ampio raggio e prosegue fino all’ultimo momento utile: dopo gli spot pubblicitari e la continua riscrittura dei vantaggi, arrivano anche le PEC dell’Agenzia delle Entrate con un alert sulla scadenza del 12 dicembre e una sintesi dei benefici.
I destinatari sono coloro che hanno presentato la dichiarazione dei redditi entro il 31 ottobre scorso ma non hanno stretto il patto con il Fisco.
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PEC in arrivo dall’Agenzia delle Entrate? È un invito ad aderire al concordato
Ormai è noto: dalle scelte delle partite IVA deriverà il futuro dell’IRPEF, l’imposta sul reddito delle persone fisiche.
I risultati raggiunti nella prima fase, entro il 31 ottobre, non sono abbastanza per ridurre l’aliquota del secondo scaglione dal 35 al 33 per cento, come ipotizzato più volte dal Governo nei mesi scorsi.
Si stimano attualmente entrate relative al patto con il Fisco pari a 1,3 miliardi.
Secondo le stime dei Commercialisti, per il taglio di due punti serve una dotazione pari al doppio: 2,5 miliardi.
I prossimi passi sulla strada dell’appiattimento dell’IRPEF dipendono, quindi, anche dalle decisioni di questi ultimi dieci giorni.
In questo contesto si inserisce la PEC dell’Agenzia delle Entrate che le partite IVA stanno ricevendo: destinatari sono i contribuenti che hanno presentato la dichiarazione dei redditi senza aderire al concordato preventivo biennale.
La comunicazione evidenzia e ribadisce i vantaggi legati all’adesione: “tutti i benefici premiali riconosciuti ai soggetti ISA”, “un’imposta sostitutiva con aliquote ridotte sul maggior reddito concordato”, ravvedimento per le annualità dal 2018 al 2022 entro il 31 marzo 2025.
Di seguito il testo della PEC in arrivo nelle caselle di posta delle partite IVA.
Proprio nella giornata di ieri, 27 novembre, il sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze Federico Freni ha fornito i primi dati ufficiali su coloro che hanno stretto il patto con il Fisco.
Su 4,4 milioni di dichiarazioni solo quasi il 12 per cento delle partite IVA ha scelto di aderire al concordato, considerando sia soggetti ISA che forfettari.
- | DICHIARAZIONI PRESENTATE P I. 2023 (dato al 1/11/2024 fonte SOGEI) |
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Totale contribuenti (1)(*) | 4.408.346 |
di cui contribuenti tenuti all’applicazione degli ISA | 2.676.626 |
di cui contribuenti FORFETARI | 1.731.720 |
TOTALE ADESIONI CPB | 522.195 |
di cui contribuenti tenuti all’applicazione degli ISA | 403.472 |
di cui contribuenti FORFETARI | 118.723 |
Sul gettito che ne deriverà restano ancora in circolazione le prime stime non ufficiali: solo dopo la scadenza della seconda rata di acconto “sarà possibile”, ha anticipato Freni, “determinare una prima approssimazione del gettito correlato alla adesione al concordato preventivo biennale.”
E con le ultime novità annunciate proprio dal MEF sulla proroga per i versamenti al 16 gennaio l’attesa si allunga: intanto il 12 dicembre si avvicina e tutte le strategie, anche quelle che viaggiano via PEC, sono utili per convincere eventuali partite IVA ancora indecise.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Partite IVA: con una PEC l’Agenzia delle Entrate invita al concordato