Sempre più controlli su fatture elettroniche e corrispettivi telematici

Rosy D’Elia - Dichiarazioni e adempimenti

Il patrimonio informativo della fattura elettronica e dei corrispettivi telematici diventa sempre più prezioso per i controlli fiscali. E lo dimostra anche la Manovra 2026, parola del viceministro all'Economia e alle Finanza Maurizio Leo

Sempre più controlli su fatture elettroniche e corrispettivi telematici

L’Agenzia delle Entrate ha nelle sue mani un patrimonio inestimabile per condurre controlli fiscali sempre più approfonditi, pertinenti, analitici: i dati delle fatture elettroniche e dei corrispettivi telematici.

Ed è per questo che, anche con le novità della Legge di Bilancio 2026, si va verso un utilizzo sempre più ampio delle informazioni messe a disposizione direttamente dalle partite IVA.

Ad anticiparlo il viceministro all’Economia e alle Finanze Maurizio Leo nel suo intervento al convegno organizzato dalla commissione parlamentare di vigilanza sull’anagrafe tributaria a Montecitorio il 25 novembre.

Fattura elettronica e corrispettivi telematici: dati sempre più al centro dei controlli

Per il padre della riforma fiscale tecnologia, innovazione e digitalizzazione attraversano tutto la legge delega: d’altronde una delle grandi opportunità che ne derivano consiste proprio nella possibilità di esplorare massicce banche dati, anche chiedendo aiuto all’Intelligenza Artificiale per condurre controlli più veloci e mirati.

L’occasione è preziosa: “nei sistemi dell’Agenzia delle Entrate transitano in media 2 miliardi e mezzo di fatture l’anno”, ha detto il direttore Vincenzo Carbone.

“Bisognerà sviluppare sempre di più le interrelazioni con la fatturazione elettronica e corrispettivi telematici. Tanto è vero che nella Legge di bilancio di quest’anno abbiamo consentito anche all’Agenzia delle Entrate Riscossione di poter utilizzare i dati della fatturazione elettronica.

Ha Leo dichiarato durante l’evento I sistemi informativi del fisco per il contrasto all’evasione fiscale, inaugurando la sfilata dei relatori che a vario titolo sono chiamati a contribuire, dall’Amministratore Delegato SOGEI Cristiano Cannarsa al presidente del Garante per la protezione dei dati personali Pasquale Stanzione.

Ed è proprio sulla privacy che da tutti i fronti arrivano rassicurazioni: l’avanzata di sistemi di analisi di dati sempre più complessi nel Fisco prosegue nel pieno rispetto della riservatezza.

La stessa fatturazione elettronica ha contribuito a fare scuola: sciolti i principali nodi iniziali, perché qualcuno ancora resta come dimostra il divieto in ambito sanitario, le preoccupazioni che hanno accompagnato il debutto dei documenti digitali nel 2019 sembrano ormai appartenere a un’altra era.

Sempre più controlli su fatture elettroniche e corrispettivi telematici: le novità in arrivo

La direzione, fuori e dentro i lavori di riforma fiscale, è chiara e segue due direttive:

  • da un lato avere a disposizione una mole di dati sempre più massiccia;
  • dall’altra affidarsi sempre di più a sistemi intelligenti, capaci di interrogare e maneggiare questi patrimoni.

La conferma, oltre ad arrivare dalle parole di Maurizio Leo, arriva anche dalle novità normative: da quelle già approvate e pronte per entrare in vigore e da quelle in cantiere.

Dal 1° gennaio 2026, infatti, sarà operativo il collegamento obbligatorio tra POS e Registratori Telematici previsto dalla Manovra 2025: i dati di scontrini e pagamenti elettronici dovranno viaggiare insieme per avere un quadro più chiaro sulla loro correlazione e favorire i controlli fiscali.

Con la norma inserita nel DDL Bilancio 2026, a cui fa riferimento il viceministro Leo, l’accesso ai dati delle fatture elettroniche già concesso a Guardia di Finanza, Agenzia delle Entrate, Agenzia delle Dogane sarà esteso anche all’Agenzia delle Entrate Riscossione.

In questo modo, potranno essere utilizzati per reperire le informazioni utili all’avvio, in modo mirato, di procedure esecutive presso terzi: si apre la strada a pignoramenti sprint.

“Oggi finalmente i nostri records, i nostri nastri magnetici, cominciano a contenere le informazioni anagrafiche e contabili dei contribuenti”, diceva a giugno 1977 Filippo Maria Pandolfi, Ministro delle Finanze durante il terzo Governo Andreotti, intervistato da Enzo Biagi. Allora l’Anagrafe tributaria muoveva i suoi primi passi: di strada sui dati se n’è fatta e ancora tanta se ne farà, promette Leo dopo circa mezzo secolo.

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