
Il concordato preventivo biennale è disciplinato dagli articoli 6 e seguenti del decreto legislativo n. 13/2024 ed è stato introdotto in attuazione della legge delega per la riforma fiscale.
Si tratta di un nuovo strumento di compliance, che consiste in una proposta elaborata dall’Agenzia delle Entrate per la definizione in anticipo di redditi e relative imposte.
Destinatari del concordato preventivo biennale sono i titolari di partita IVA che applicano gli ISA e, in via sperimentale per il solo periodo d’imposta 2024, i contribuenti in regime forfettario.
Concordato preventivo biennale, cos’è e come funziona
Il concordato preventivo biennale consiste in una proposta che l’Agenzia delle Entrate elabora nei confronti dei titolari di partita IVA, sulla base dei dati in proprio possesso, al fine di stabilire preventivamente le imposte dovute. Rientra tra gli interventi previsti nell’ambito della riforma fiscale volti a potenziare gli istituti per l’adempimento spontaneo.
L’Agenzia delle Entrate sviluppa la proposta sulla base dell’incrocio delle banche dati a propria disposizione, tra cui quelle relative agli ISA. Il piano preventivo consentirà quindi di stimare in anticipo le imposte sui redditi dovute e l’IRAP.
In caso di redditi effettivi superiori, non si pagherà più di quanto concordato; stessa cosa in caso di redditi effettivi inferiori, ad eccezione di alcune specifiche circostanze eccezionali.
Chi può accedere al CPB: i requisiti
Sul fronte dei requisiti d’accesso, uno dei più importanti è relativo alla condizione di regolarità fiscale.
In particolare l’adesione al concordato preventivo biennale è riservata ai titolari di partita IVA che non hanno debiti tributari ovvero hanno estinto quelli che tra essi sono d’importo complessivamente pari o superiori a 5.000 euro per tributi amministrati dall’Agenzia delle entrate, compresi interessi e sanzioni, ovvero per contributi previdenziali definitivamente accertati con sentenza irrevocabile o con atti impositivi non più soggetti a impugnazione.
I debiti tributari o contributivi da considerare sono quelli definitivamente accertati o che derivano da atti impositivi non più impugnabili, comunque, inferiori a 5.000 euro.
Non si considerano i debiti oggetto di provvedimento di sospensione o di rateazione fino a decadenza dei relativi benefici.
Saranno esclusi dall’accesso alla proposta di concordato preventivo biennale i contribuenti che presentino una delle seguenti cause di esclusione:
- mancata presentazione della dichiarazione dei redditi in relazione ad almeno uno dei tre periodi d’imposta precedenti a quelli di applicazione del concordato, in presenza dell’obbligo ad effettuare tale adempimento;
- condanna per uno dei reati previsti dal decreto legislativo 10 marzo 2000, n. 74, dall’articolo 2621 del codice civile, nonché dagli articoli 648-bis, 648-ter e 648-ter 1 del codice penale, commessi negli ultimi 5 tre periodi d’imposta antecedenti a quelli di applicazione del concordato. Alla pronuncia di condanna è equiparata la sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti.
Fuori dal patto con il Fisco le partite IVA che nel periodo d’imposta precedente hanno conseguito redditi esenti, esclusi o non concorrenti alla base imponibile superiori al 40 per cento del reddito derivante dall’esercizio di attività d’impresa, arti e professioni.
Esclusi inoltre società ed enti interessati nel 2025 da operazioni di fusione, scissione, conferimento e società di persone e associazioni interessate da modifiche alla compagine sociale.
Scadenze e modalità di adesione
La scadenza per l’adesione al concordato è fissata al 30 settembre e potrà essere effettuata compilando il modello CPB messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate, da trasmettere online assieme al modello per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione degli ISA e quindi congiuntamente alla dichiarazione dei redditi.
Il modello CPB può anche essere trasmesso autonomamente per via telematica insieme al frontespizio dei modelli Redditi 2025.
La tassazione dei redditi concordati: flat tax e limiti
Il decreto legislativo n. 108/2024 ha introdotto una flat tax a tre aliquote al fine di ridurre l’impatto del maggior reddito che verrà proposto dal Fisco.
Per i soggetti ISA la flat tax è determinata nella seguente misura:
- nel caso di punteggio tra 8 e 10 è del 10 per cento;
- nel caso di punteggio tra 6 e 8 è del 12 per cento;
- nel caso di punteggio inferiore a 6 è del 15 per cento.
Il decreto legislativo correttivo n. 84/2025 ha previsto una limitazione alla tassazione ridotta.
In caso di superamento della soglia di 85.000 euro di reddito incrementale, si applicherà un’imposta sostitutiva IRPEF del 43 per cento, pari al 24 per cento per i soggetti IRES.
Pro e contro
L’adesione al concordato preventivo biennale prevede la possibilità di accedere a una serie di benefici premiali.
Sul fronte quindi di pro e contro dell’accettazione della proposta di concordato, la norma prevede in primis che caso di “maggiori o minori redditi effettivi, o maggiori o minori valori della produzione netta effettivi, rispetto a quelli oggetto del concordato”, non saranno previste modifiche sul fronte del calcolo delle imposte e dei contributi dovuti.
Di contro, nessuna modifica in diminuzione anche in caso di reddito effettivo inferiore, ad eccezione delle circostanze eccezionali individuate dal MEF, che prevedono il venir meno della proposta di concordato nei seguenti casi:
- eventi calamitosi per i quali è stato dichiarato lo stato di emergenza e altri eventi straordinari;
- liquidazione ordinaria, liquidazione coatta amministrativa o giudiziale;
- cessione in affitto dell’unica azienda;
- sospensione dell’attività ai fini amministrativi dandone comunicazione alla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura;
- sospensione dell’esercizio della professione dandone comunicazione all’ordine professionale di appartenenza o agli enti previdenziali e assistenziali o alle casse di competenza.
I titolari di partita IVA che accetteranno la proposta elaborata dall’Agenzia delle Entrate entreranno automaticamente tra i destinatari dei benefici premiali ISA e saranno sospesi inoltre gli accertamenti basati su presunzioni semplici e anticipo dei termini di decadenza per le attività di accertamento.