Pagamento con POS: nessuna novità su obbligo e sanzioni dal 2023, ma analisi sui costi di commissione

Le regole per il pagamento con POS resteranno così come sono: nessuna novità su obbligo e sanzioni entra in vigore dal 2023. Il Governo fa marcia indietro sull'introduzione di una soglia minima per accettare carte e bancomat ma prevede un meccanismo per monitorare e arginare i costi delle commissioni con le misure inserite nella Legge di Bilancio

Pagamento con POS: nessuna novità su obbligo e sanzioni dal 2023, ma analisi sui costi di commissione

Le regole per il pagamento tramite POS non saranno modificate dalla Legge di Bilancio 2023: nessuna novità su obbligo e sanzioni entra in vigore dal 2023, commercianti e professionisti sono tenuti ad accettare carte e bancomat per qualsiasi importo e non solo per le spese superiori a 60 euro, come previsto nel primo impianto della Manovra.

Dopo il parere negativo dell’UE sull’introduzione della soglia minima per il pagamento con POS, il Governo fa un passo indietro e riformula l’intervento prevedendo un meccanismo per monitorare e arginare i costi delle commissioni.

Le modifiche al quadro normativo, inserite nel Disegno di Legge di Bilancio 2023, viaggiavano insieme all’innalzamento del limite di utilizzo dei contanti, in questo caso resta confermato il passaggio a 5.000 euro, andando in direzione opposta rispetto al piano cashless per favorire la tracciabilità a cui hanno lavorato i due Governi precedenti.

Pagamento con POS: confermate le regole attuali su obbligo e sanzioni

Dal 30 giugno 2014 gli esercenti sono tenuti ad accettare il pagamento delle spese effettuate tramite POS per qualsiasi importo. Per anni l’obbligo è stato in vigore in versione light dal momento che l’indicazione di accettare carte e bancomat non era accompagnata da sanzioni. Centrale nella discussione sul tema il costo delle commissioni per gli esercenti e i professionisti.

Le ultime sessioni di lavoro sulle Leggi di Bilancio hanno visto comparire e scomparire interventi sulla normativa in questo senso fino ad arrivare all’approvazione del DL n. 152/2021 che, con l’articolo 19 ter, ha introdotto sanzioni per chi non accetta pagamento con POS.

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La data di entrata in vigore delle disposizioni è stata fissata in prima battuta al 1° gennaio 2023, con le modifiche apportate tramite il DL n. 36 del 2022 la data è stata anticipata al 30 giugno 2022.

È su questo panorama di regole che il Governo ha proposto della modifiche con il Disegno di Legge di Bilancio 2023.

L’obiettivo era quello di integrare il testo dell’articolo 15 del DL n. 179 del 2012 prevedendo anche per le transazioni inferiori a 60 euro, accanto ai casi di impossibilità tecnica, una eccezione all’obbligo di accettare carte e bancomat.

In altre parole, stando alle modifiche formulate, i commercianti e i professionisti avrebbero dovuto accettare il pagamento tramite POS solo per importi superiori a 60 euro.

Nelle versioni precedenti il limite era stato fissato a 30 euro. Dopo il parere negativo dell’UE che ha promosso l’impostazione generale della Manovra ma ha bocciato alcune misure specifiche, e tra queste anche l’introduzione di una soglia minima per i pagamenti con POS, la modifica viene eliminata dal testo della Legge di Bilancio.

La nuova versione che si appresta a ricevere il via libera da Camera e Sento entro l’anno lascia intatta la normativa su obbligo e sanzioni ma introduce un meccanismo finalizzato ad arginare i costi delle commissioni.

Pagamento POS, obbligo e sanzioni intatti ma riduzione dei costi per le commissioni

La formula di intervento sui pagamenti con carte e bancomat, che ormai dovrebbe essere quella finale per questioni di tempo, è cambiata radicalmente rispetto alle previsioni iniziali.

“Non rinuncio a occuparmi di questa materia perché secondo me é un fatto di giustizia. Abbiamo fatto un emendamento alla Legge di bilancio che prevede una moral suasion perché gli attori si mettano d’accordo per azzerare le commissioni bancarie sui pagamenti elettronici, non posso imporlo per legge, essendo aziende private le banche e privata la moneta elettronica, per azzerare le commissioni al di sotto di un importo ragionevole, basso. Se questo non accadrà posso considerare quelle commissioni un extragettito, tassarle e utilizzare i proventi di quella tassazione per aiutare gli esercenti che hanno un problema per il pagamento con moneta elettronica per importi bassi”.

Ha detto la premier Giorgia Meloni durante l’intervista speciale alla trasmissione Porta a Porta riassumendo le misure in arrivo.

Il meccanismo previsto dalla Legge di Bilancio 2023 per ridurre i costi delle commissioni sui pagamenti con POS prevede diversi punti:

  • deve essere garantita l’imposizione di oneri proporzionali al valore delle singole transazioni;
  • viene istituito un tavolo permanente tra le categorie interessate per mitigare l’incidenza dei costi delle transazioni elettroniche fino a 30 euro a carico degli
  • esercenti che presentano ricavi fino a 400.000 euro, che attualmente beneficiano del bonus POS;
  • in caso di insuccesso del tavolo, dopo 90 giorni di lavoro, è dovuto da parte dei prestatori di servizi di pagamento e dei gestori di circuiti e di schemi di pagamento un contributo straordinario pari al 50 per cento degli utili derivanti dalle commissioni, e da altri proventi, per le transazioni inferiori a 30 euro ovvero alla diversa soglia individuata in sede convenzionale da destinare a un fondo per prevedere misure di sostegno a commercianti e professionisti.

Pagamento POS, obbligo e sanzioni intatti ma riduzione dei costi per le commissioni

Le novità in arrivo, quindi, non prevedono in alcun modo una modifica dell’obbligo e delle sanzioni che restano in vigore per coloro che rifiutano carte o bancomat.

Dal 30 giugno 2022 in caso di rifiuto si applica una sanzione pari a 30 euro, aumentata del 4 per cento del valore della transazione.

L’obbligo così come la multa in caso di rifiuto di un pagamento tramite carte e bancomat resta ad ampio raggio.

Le sanzioni POS che danno forza all’obbligo in vigore dal 2014 e la riduzione del tetto all’uso dei contanti rappresentano il punto di arrivo di un percorso graduale che punta a potenziare i pagamenti con mezzi tracciabili.

Le novità che il Governo aveva inserito nel Disegno di Legge di Bilancio andavano in una direzione opposta rispetto all’attuazione del piano cashless su cui hanno lavorato gli ultimi due Governi: dopo il veto dell’UE su entrambe le misure, l’Esecutivo arretra di un passo ma non rinuncia alla soglia di 5.000 euro per i contanti dal 2023.

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