Pace fiscale, nuovo saldo e stralcio per le imprese in arrivo?

Pace fiscale anche alle imprese, con due diverse ipotesi: estensione saldo e stralcio delle cartelle oppure dichiarazione integrativa speciale con condono parziale delle imposte dovute. È questa la novità in cantiere accanto alla flat tax.

Pace fiscale, nuovo saldo e stralcio per le imprese in arrivo?

Pace fiscale in arrivo per le imprese? L’ipotesi è tutt’altro che infondata e rientra tra le ultime novità proposte dalla Lega.

Accanto alla più complessa riforma Irpef, con la possibile introduzione della flat tax per le famiglie ed il completamento del piano di revisione della tassazione per le imprese, prende sempre più piede l’idea della Lega di reintrodurre il saldo e stralcio per le imprese in difficoltà.

Più che il saldo e stralcio delle cartelle, potrebbe essere ripescata la dichiarazione integrativa speciale al 20%, proposta già rientrata nella prima versione della pace fiscale ma successivamente sostituita dalla “meno appetibile” sanatoria delle irregolarità formali (in scadenza il 31 maggio 2019).

Si tratta del “condono” già oggetto del braccio di ferro tra Lega e M5S e la riapertura della pace fiscale rischia di diventare nuovamente terreno di scontro tra le due forze di maggioranza del Governo.

Pace fiscale, saldo e stralcio per le imprese. Ipotesi condono già nel Decreto Crescita

L’estensione della pace fiscale alle imprese potrebbe essere una delle novità introdotte nel corso della conversione in legge del Decreto Crescita, attualmente all’esame della Camera.

È già stato presentato un emendamento al DL Crescita per la riapertura dei termini di rottamazione ter e saldo e stralcio delle cartelle, ma le novità potrebbero non essere finite qui.

Ad annunciare il possibile ritorno del condono fiscale per società ed imprese in difficoltà economica è stato il Vice Premier e Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, pur non fornendo indicazioni dettagliate sui possibili beneficiari della misura.

Certo è che quando si parla di condono per imprese, società e per tutti i soggetti esclusi dall’attuale versione della pace fiscale, torna alla mente il lungo cammino che ha portato ala definizione di rottamazione ter, saldo e stralcio nonché alle varie sanatorie introdotte con il Decreto Fiscale e la Legge di Bilancio 2019.

Torna alla mente soprattutto la dichiarazione integrativa speciale, poi eliminata, misura che avrebbe consentito ai contribuenti ed ai titolari di reddito di impresa di correggere errori ed omissioni rilevanti ai fini della determinazione della base imponibile per il calcolo di imposte sui redditi ed Irap, pagando il 20% delle maggiori imposte emerse.

Quello che era stato definito come un vero e proprio condono fiscale, con forti profili di incostituzionalità, è stato poi sostituito dalla sanatoria delle irregolarità formali, ovvero di tutti quegli errori che non comportano danni per l’erario ma che prevedono sanzioni elevate per i contribuenti.

Un’altra ipotesi è che ad essere esteso anche alle società potrebbe essere invece il saldo e stralcio delle cartelle, misura rientrante nel pacchetto della pace fiscale ma esclusivamente per i contribuenti persone fisiche ed in difficoltà economica (con ISEE fino a 20.000 euro) che prevede il pagamento del debito maturato in misura percentuale, dal 16% al 35%.

Quel che è certo è che la Lega ora difficilmente farà passi indietro sulle promesse fatte ai propri elettori. Dopo i risultati delle elezioni europee 2019, Matteo Salvini ha subito rilanciato la propria proposta di riforma fiscale che ha due punti centrali: la pace fiscale, necessaria per creare un nuovo patto tra Stato e cittadini, in parallelo con la flat tax, utile a ridurre il peso del Fisco.

Pace fiscale alle imprese, i rischi di un nuovo condono

Una grande fetta di contribuenti, cittadini ed imprese, si schiererà sicuramente tra i favorevoli alla possibile riapertura della pace fiscale, nonché alla sua estensione ed alla definizione di condizioni più favorevoli.

Tuttavia la politica dei condoni fiscali potrebbe essere tutt’altro che positiva per lo Stato nel lungo periodo. Al temporaneo incremento di gettito si accompagna il rischio di indurre involontariamente i contribuenti a non rispettare i propri obblighi tributari.

Era stata anche l’OCSE, dopo l’approvazione della Legge di Bilancio 2019, ad allertare l’Italia sui rischi di condoni ripetuti, consigliando di evitare nuove sanatorie.

Tra le conseguenze vi è infatti l’inibizione all’adempimento spontaneo da parte dei contribuenti, il contrario dell’obiettivo che si è posta l’Italia negli ultimi anni e che ha portato al cambio di rotta verso una maggiore compliance tra cittadini ed Amministrazione Finanziaria.

La pace fiscale è destinata tuttavia ad essere uno dei temi centrali della riforma del Fisco. Certo è che sia la pace fiscale che la proposta di flat tax per famiglie e dipendenti presentano molte criticità e che gli effetti di ambedue le novità potrebbero essere tutt’altro che positivi.

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