Navigator, contratto in scadenza: confermata la proroga nel Decreto Sostegni

Rosy D’Elia - Leggi e prassi

Navigator, contratto in scadenza: proroga confermata nel Decreto Sostegni. La data di termine è il 30 aprile e si attendevano da tempo risposte ufficiali. I rappresentanti di questa figura professionale nata con il reddito di cittadinanza chiedono anche un ruolo più ampio, con un coinvolgimento nella riforma delle politiche attive che, tra le altre cose, interverrà sui Centri per l'Impiego.

Navigator, contratto in scadenza: confermata la proroga nel Decreto Sostegni

Arriva la proroga per i navigator con contratto in scadenza il 30 aprile 2021: i 2.978 assunti con un rapporto di lavoro a tempo determinato da ANPAL attendevano da tempo una risposta. La soluzione con una conferma fino al 31 dicembre 2021 è arrivata con l’approvazione del Decreto Sostegni.

Nel testo pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 22 marzo, DL numero 41 del 2021, vengono stanziate nuove risorse per garantire ancora qualche mese di operatività ai lavoratori a termine nati col reddito di cittadinanza.

Nel frattempo i navigator, riuniti nell’associazione ANNA, si propongono come anello di congiunzione fondamentale tra domanda e offerta di lavoro, tra pubblico e privato, e ambiscono ad avere un ruolo nella riforma delle politiche attive che punta anche a rafforzare i centri per l’impiego e conta su un patrimonio di 400 milioni di euro.

Navigator, contratto in scadenza: proroga confermata nel Decreto Sostegni

78.788 persone hanno risposto al bando diffuso da ANPAL, Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro, nella primavera del 2019. Solo 2.978 hanno avuto l’opportunità di firmare il contratto di collaborazione coordinata e continuativa per operare come navigator:

  • con una retribuzione annua di 27.338,76 euro e 300 euro lordi di rimborso spese mensile;
  • e con scadenza 30 aprile 2021.

Accompagnare personalmente il beneficiario del reddito di cittadinanza verso l’inserimento professionale e orientarlo verso opportunità formative sono i compiti principali affidati alla nuova figura a sostegno dei Centri per l’Impiego, nata tra le polemiche.

La difficoltà di vedere in maniera chiara il ruolo dei nuovi assunti e il paradosso di offrire un contratto senza certezze a persone che avrebbero dovuto traghettare i beneficiari del reddito di cittadinanza verso una stabilità professionale sono stati i due grandi temi di critica fin dalla pubblicazione del bando.

Anche dall’interno delle istituzioni ci sono state resistenze: il caso dei 471 navigator campani partiti con mesi di ritardo e il pressing delle Regioni per orientare le risorse direttamente verso i Centri per l’Impiego ne sono la prova.

Con tutte le difficoltà del caso, però, la macchina organizzativa è partita e dopo quasi due anni, la scadenza del contratto ha riproposto il tema iniziale: quale futuro garantire a chi ha intrapreso questo percorso e al sistema che ruota attorno al reddito di cittadinanza?

Tra una brusca interruzione e la scelta di stabilizzare la figura professionale, la scelta è ricaduta su una terza via: una proroga fino al 31 dicembre, per i contratti dei navigator. La novità è contenuta nel Decreto Sostegni all’articolo 18 del testo ufficiale.

Navigator, contratto in scadenza: necessarie nuove risorse

D’altronde quella del DL numero 41 del 2021 era l’ultima occasione utile per intervenire sulla questione dei contratti dei navigator.

La scadenza al 30 aprile 2021 richiedeva una risposta imminenti: si parla già di un nuovo scostamento di bilancio e di un nuovo provvedimento emergenziale che seguirà il Decreto Sostegni. Ma ci sarebbe stato il rischio di arrivare troppo a ridosso del termine.

Come è ovvio, la conferma ha richiesto lo stanziamento di nuove risorse.

L’articolo 12 della Legge di conversione del DL numero 4 del 2019 cha ha istituito il reddito di cittadinanza parlava chiaro, al 2021 andavano aggiunti necessariamente nuovi fondi per confermare gli standard del 2020.

90 milioni di euro per l’anno 2019, 130 milioni di euro per l’anno 2020 e solo 50 milioni di euro per l’anno 2021 sono affidati ad ANPAL per consentire “la selezione, mediante procedura selettiva pubblica, delle professionalità necessarie ad organizzare l’avvio del Rdc, la stipulazione di contratti, nelle forme del conferimento di incarichi di collaborazione, con i soggetti selezionati, la formazione e l’equipaggiamento dei medesimi, nonché la gestione amministrativa e il coordinamento delle loro attività”.

In questi calcoli si inserisce il Decreto Sostegni e appiana le differenze prevedendo 61.231.000 di euro per l’anno 2021.

Da ANPAL non arrivano molti aggiornamenti sul numero di beneficiari del reddito di cittadinanza che hanno trovato un impiego grazie al sistema di orientamento e accompagnamento al lavoro.

Ma lo scorso novembre Mimmo Parisi, direttore ANPAL, ha fornito alcune cifre: su un totale di 1.369.779 beneficiari del reddito di cittadinanza, al 31 ottobre, 192.851 avevano un rapporto di lavoro attivo. 352.068 avevano avuto almeno un rapporto di lavoro successivamente alla domanda del beneficio.

“È opportuno ampliare il ruolo dei navigator, rendendoli operatori di intervento ad ampio raggio e quindi non circoscritti al solo Reddito di cittadinanza. Voglio infatti sottolineare come proprio i navigator siano stati un elemento fondamentale per il rafforzamento del sistema delle politiche attive in Italia”.

Ha sottolineato, inoltre, Mimmo Parisi anticipando le richieste che gli stessi navigator hanno poi rivolto al Ministro Orlando.

Navigator, il contratto è in scadenza: la proroga e le richieste che guardano lontano

Volendo ridurre a pura matematica i risultati ottenuti sul fronte lavoro con il reddito di cittadinanza, pur sapendo che è impossibile farlo per l’infinità di variabili da considerare, si potrebbe sintetizzare che, più o meno, in un anno di lavoro ognuno dei 2978 navigator ha favorito 118 opportunità lavorative. La maggior parte delle quali, però, risultano già concluse.

Certo, i risultati sperati erano altri e il nuovo investimento non è di poco conto. Ma sicuramente interrompere adesso l’esperienza dei navigator vanificherebbe anche l’investimento già fatto, proprio ora che alle porte c’è la riforma delle politiche attive del lavoro con 400 milioni di euro dei fondi del Recovery Fund da utilizzare.

Proprio in questo filone ora i navigator ambiscono ad inserirsi, come si legge nella lettera datata 16 marzo 2021 e inviata dall’Associazione Nazionale Navigator, ANNA, al ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Andrea Orlando.

Di una riforma delle politiche attive del lavoro, infatti, si sentono già rappresentanti naturali e si propongono come figure capaci di “mettere insieme il complesso ed articolato sistema di interessi multiattore (MPLS, Europa, Anpal, Regioni, Agenzie per il lavoro, Istituti ed Enti di formazione, etc.) per gestire la torta della nuova povertà emergente con l’uscita dal mercato del lavoro di tanti lavoratori”.

È chiaro che la richiesta dei navigator non si limita a una conferma del ruolo all’interno del perimetro del reddito di cittadinanza, ma va ben oltre e punta a una stabilizzazione della figura professionale nel nuovo sistema delle politiche attive.

La riforma, in ogni caso, richiederà tempo. La proroga del Decreto Sostegni ha un respiro corto e rimanda la decisione finale alle scelte future.

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