Manovra 2026, la discussione parte in salita: pochi elementi sulle novità in cantiere

Rosy D’Elia - Fisco

Parte in salita la discussione in Parlamento sulla Manovra 2026: in corso le audizioni sul DPFP, scarno il quadro delle novità in arrivo, per avere una visione più chiara serve aspettare il Documento Programmatico di Bilancio

Manovra 2026, la discussione parte in salita: pochi elementi sulle novità in cantiere

Per avere un quadro delle novità in arrivo con la Manovra 2026 sarà necessario aspettare la prossima settimana, quando sarà approvato in Consiglio dei Ministri il Documento Programmatico di Bilancio.

I patti tra maggioranza e opposizione, però, non erano questi: il Documento Programmatico di Finanza Pubblica trasmesso al Parlamento il 2 ottobre avrebbe dovuto contenere “l’articolazione delle misure di prossima adozione nell’ambito della manovra di finanza pubblica e dei relativi effetti finanziari”.

E invece a parte qualche riferimento alla rimodulazione del carico fiscale, al fondo sanitario e alla famiglia non trova spazio neanche in forma embrionale il pacchetto di misure allo studio.

Partenza in salita per la Manovra 2026, dal Governo silenzio sulle novità

A evidenziarlo con forza nelle audizioni in corso a Camera e Senato le opposizioni. Ma anche il fronte tecnico, composto tra gli altri dalla Corte dei Conti o dalla Banca d’Italia, aspetta di saperne di più.

“Il DPFP in esame si limita (...) a fare riferimento, tra le misure espansive, alla riduzione del carico fiscale sui redditi da lavoro, al rifinanziamento del fondo sanitario nazionale, agli incentivi agli investimenti privati, a misure a sostegno della natalità e della conciliazione vita-lavoro; non si fa menzione di specifici interventi a copertura”, segnala Andrea Brandolini, Bankitalia, nella mattinata di oggi, 8 ottobre evidenziando che “il Documento non include informazioni sufficienti per avanzare valutazioni sulle singole misure”.

E anche sulle misure che hanno già cominciato il loro percorso verso la Manovra, come il taglio IRPEF per il ceto medio, ci sono ancora pochi elementi:

“Dal documento non si evince se la rimodulazione avverrà con l’invarianza del gettito IRPEF e, quindi, con aggravio di imposte per alcune fasce di reddito, ovvero mediante l’ampliamento della base impositiva, o, ancora, con l’aumento di gettito di altre imposte oppure con una riduzione del gettito complessivo. Inoltre, non risultano indicazioni in merito agli interventi previsti per attuar l’intendimento perseguito”.

Segnala la Corte dei Conti che, indirettamente, riporta l’attenzione anche su un’altra incognita: l’arrivo di una nuova pace fiscale, su cui il DPFP non ha portato nessuna conferma e nessuna smentita.

Senza un quadro chiaro sulle prospettive della Legge di Bilancio, che avrà un valore lordo di 16 miliardi, il confronto, per ora, è tutto tecnico sullo stato di salute dell’economia: sugli indicatori di debito che migliorano e sulla crescita che rallenta, per dirla in estrema sintesi.

Indicatore Economico 2025 2026 2027 2028
Indebitamento netto 3,0 per cento 2,8 per cento 2,6 per cento 2,3 per cento
Tasso di crescita PIL programmatico - 0,7 per cento 0,8 per cento 0,9 per cento
Tasso di crescita tendenziale - 0,7 per cento 0,7 per cento 0,8 per cento
Debito - 137,8 per cento In diminuzione 136,4 per cento

Manovra 2026, la discussione parte senza elementi sulle possibili novità: si attende il DPB

E a complicare ulteriormente la prima discussione sulla Manovra 2026 sono anche i tempi a disposizione di tutti e tutte per lo studio.

“Prima di iniziare fatemi solamente dire che i tempi sono stati particolarmente compressi, quindi un ringraziamento particolare va allo staff dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio che ha lavorato con ritmi davvero serrati e anche al MEF per il consueto scambio di informazioni che è stato particolarmente tempestivo”.

Ha sottolineato Lilia Cavallari, presidente dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio, prima di entrare nel merito delle analisi.

Il Documento programmatico di finanza pubblica è stato trasmesso nella notte tra giovedì e venerdì scorso. E dopo l’ultima audizione con il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, che si terrà in serata domani, 9 ottobre, alla Camera parte già l’esame del testo.

Nel frattempo il viceministro all’Economia e alle Finanze Maurizio Leo, durante un evento organizzato dal Politecnico di Milano, motiva la sua assenza con gli impegni di Governo, che proseguono a ritmi serrati in vista del Consiglio dei Ministri di inizio settimana prossima: rappresenta un tassello importante per la prossima Manovra, sottolinea.

Entro il 15 ottobre bisogna approvare il Documento Programmatico di Bilancio: in questo caso non si potrà evitare di dare un primo quadro più di dettaglio delle misure per il 2026.

Nel frattempo, però, nella maggioranza c’è grande riserbo: si ribadiscono i desiderata, taglio IRPEF al ceto medio per Forza Italia, nuova rottamazione per la Lega, ma arrivano poche anticipazioni.

La stessa premier Giorgia Meloni intervistata ieri, 7 ottobre, da Bruno Vespa per il programma Rai Porta a Porta non si sbilancia sulla Manovra che verrà.

Per ottimizzare le poche risorse a disposizione e tenere in ordine conti pubblici ed equilibri politici, serve una precisione chirurgica su ogni voce della prossima Legge di Bilancio, non solo sul taglio IRPEF al ceto medio.

Verso la Manovra 2026La tabella di marcia
Il Governo approva – in sostituzione della tradizionale NADEF – il Documento programmatico di finanza pubblica (DPFP) 2 ottobre
Il Governo trasmette al Parlamento il DPFP Entro il 2 ottobre
Il Governo trasmette alla Commissione europea e all’Eurogruppo il Documento programmatico di bilancio (DPB) Entro il 15 ottobre
Il Governo presenta ufficialmente in Parlamento la manovra, a seguito dell’approvazione del Disegno di legge di bilancio in Consiglio dei ministri Entro il 20 ottobre
La Commissione europea esprime il proprio parere sulla manovra italiana Entro fine novembre
Camera e Senato approvano la Legge di Bilancio 2026 Entro il 31 dicembre

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