Manovra 2026 verso la Camera: cosa prevede punto per punto

Con 110 voti favorevoli, 66 contrari e 2 astensioni, il Senato ha approvato la Manovra 2026 da 22 miliardi, dopo una lunga gestazione. Si tratta solo del primo traguardo, dovrà ottenere il via libera anche della Camera.

Necessario l’ok definitivo del secondo ramo del Parlamento per evitare l’esercizio provvisorio che determinerebbe per il Governo una capacità limitata di utilizzo e pianificazione delle risorse.

Una panoramica punto per punto di cosa prevede il testo approvato.

Cosa prevede punto per punto la Manovra 2026 approvata al Senato

Quando deve essere approvata in via definitiva la Manovra 2026?

Con la prima approvazione del testo della Manovra 2026, si entra nell’ultima fase del percorso avviato a inizio ottobre con la posa della prima pietra, l’approvazione del Documento programmatico di finanza pubblica (DPFP).

La Legge di Bilancio è rimasta in Commissione al Senato per più di due mesi: dagli affitti brevi ai dividendi, passando per le pensioni sono numerose le novità e le modifiche introdotte durante i lavori parlamentari.

È stato necessario trovare e mantenere un equilibrio politico, ma soprattutto economico: a muovere ogni scelta alla base della Legge di Bilancio 2026, come ha sottolineato più volte il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, la necessità di preservare la stabilità dei conti pubblici.

“L’accusa al governo è di attuare una politica di austerità. Allora, questa politica di austerità io la traduco con il termine prudenza, ma cosa vuol dire questa prudenza, vuol dire partire da un dato di fatto e dal livello del debito pubblico che ha questo Paese, con il fatto che il Governo deve mettere 400 miliardi all’anno di debito pubblico, io non posso continuare a ragionare come si ragionava 5 anni fa, 4 anni fa, in cui i tassi di interesse erano zero o negativi e quindi quel debito in qualche modo costava molto poco”.

Ha detto il numero uno di via XX Settembre intervenendo in Aula al Senato il 22 dicembre.

Il testo è stato riscritto fino a un attimo prima dell’approvazione che, nonostante i ritardi e i rallentamenti, arriva in linea con la consuetudine degli ultimi anni.

Le Leggi di Bilancio devono essere approvate da Camera e Senato, ma il secondo passaggio diventa sempre più puramente formale proprio a causa dei tempi stretti che impediscono nuove analisi e modifiche.

L’iter della Manovra deve concludersi entro il 31 dicembre: oltre questa data, scatta l’esercizio provvisorio regolato dall’articolo 32 della Legge numero 196 del 2009 che prevede un meccanismo di gestione limitata della spesa pubblica.

Negli ultimi anni i Governi hanno utilizzato sempre tutto il tempo a disposizione, approvando le Leggi di Bilancio proprio a un passo dal termine ultimo. E la partita della Legge di Bilancio 2026, iniziata con diversi derby fiscali, non fa eccezione.