Fattura elettronica, per il sistema fiscale vale circa 3,5 miliardi di euro

Fattura elettronica, quanto vale per il sistema fiscale? Circa 3,5 miliardi di euro in termini di gettito. I dati presentati da Ernesto Maria Ruffini, direttore dell'Agenzia delle Entrate, durante l'audizione in Commissione Finanze il 24 giugno 2020, sono positivi. Ma i tempi sono maturi per un ulteriore passo avanti?

Fattura elettronica, per il sistema fiscale vale circa 3,5 miliardi di euro

Fattura elettronica, quanto vale per il sistema fiscale? In termini di gettito ha un valore pari a 3,5 miliardi di euro. Dopo un anno e mezzo di rodaggio, nella fotografia scattata dal direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini, durante l’audizione in Commissione Finanze della Camera dei Deputati il 24 giugno 2020, sono in evidenza i primi risultati.

Un’immagine che si aggiunge alla visione positiva evidenziata a fine maggio anche dalla Corte dei Conti che nel Rapporto 2020 sul coordinamento della finanza pubblica ha proposto di introdurre la fattura elettronica anche per tutti coloro che attualmente sono esclusi dall’obbligo. Ma i tempi sono davvero maturi per un ulteriore passo avanti?

Agenzia delle Entrate - Audizione fattura elettronica 24 giugno 2020
Audizione del Direttore dell’Agenzia delle entrate Ernesto Maria Ruffini - Effetti dell’introduzione della fatturazione elettronica.

Fattura elettronica, per il sistema fiscale vale circa 3,5 miliardi di euro

Stando ai dati presentati da Ernesto Maria Ruffini, il valore positivo della fattura elettronica è quantificabile in circa 3,5 miliardi di euro.

Nel testo dell’audizione che si è tenuta il 24 giugno alla Camera dei Deputati, si legge:

“In particolare, il maggior gettito relativo all’IVA riconducibile ai versamenti spontanei dei contribuenti (non riconducibile al ciclo economico) è stato stimato in circa 2,0 miliardi. Tale emersione si ripercuote anche sulle imposte dirette il cui incremento si stima, prudenzialmente, in circa 580 milioni di euro”.

Le cifre derivano da tre risultati importanti raggiunti:

  • adempimento spontaneo da parte dei contribuenti;
  • miglioramento dell’efficacia delle azioni per incentivare gli adempimenti spontanei;
  • potenziamento delle attività di contrasto dei fenomeni di frode ed evasione fiscale.

Nelle parole del direttore dell’Agenzia delle Entrate, la chiave dell’efficacia sta nella possibilità di utilizzare in maniera quasi immediata i dati acquisiti dalle fatture elettroniche.

Le cifre, infatti, derivano dalla possibilità di intervenire su alcune distorsioni che si creano nel sistema fiscale grazie alla fattura elettronica.

Due esempi su tutti. Il blocco sulle compensazioni di falsi crediti IVA nel 2019 ha permesso il recupero di circa 1 miliardo di euro. Si tratta di un risultato raggiunto grazie all’utilizzo dei dati della fatturazione elettronica ed il loro incrocio con le altre banche dati in uso.

Allo stesso modo il passaggio dall’analogico al digitale ha permesso di individuare i soggetti privi dei requisiti di esportatore abituale per un importo di falso plafond dichiarato di oltre 1,3 miliardi di euro.

E, inoltre, si sta lavorando anche sul fronte delle frodi intracomunitarie: tra gli ultimi mesi del 2019 ed il 2020, sono emerse operazioni inesistenti per circa 1 miliardo di euro.

Fattura elettronica, un valore per il sistema fiscale: tempi maturi per estenderla anche ai soggetti esclusi?

Il valore della fattura elettronica, non solo in termini di gettito, è stato evidenziato anche nel Rapporto 2020 sul coordinamento della finanza pubblica della Corte dei Conti, pubblicato online dal 28 maggio 2020.

Nel documento si traccia un quadro del tutto positivo che porta alla proposta di estensione dell’obbligo di fatturazione elettronica anche a tutti coloro che ne sono ancora esclusi.

Nel testo si legge:

“Un potenziamento dell’efficacia delle misure assunte con la fatturazione elettronica potrebbe venire dal superamento della facoltatività della fatturazione elettronica per i contribuenti che si avvalgono del c.d. regime forfetario (più di 1,8 milioni di soggetti)”.

I dati evidenziati da più fonti, insomma, sono positivi. Ma dal punto di vista operativo persistono ancora diversi ostacoli e punti deboli da affrontare.

Ad aprile 2020 la redazione di Informazione Fiscale ha condotto un sondaggio sulla fattura elettronica.

Dopo oltre un anno dalla sua introduzione, il 43% dei lettori che hanno partecipato all’indagine fa fatica a vedere nella fattura elettronica un passo avanti verso la digitalizzazione, la semplificazione, la lotta all’evasione fiscale e tornerebbe addirittura alla versione cartacea.

Sicuramente una posizione drastica, ma utile a evidenziare che ci sono ancora tanti nodi da sciogliere, primo fra tutti quello che riguarda la privacy e il settore sanitario, per poter avere contezza reale del valore della fattura elettronica.

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