Fattura elettronica anche per il regime forfettario, a proporlo è la Corte dei Conti

Fattura elettronica anche per chi applica il regime forfettario: la direzione indicata dalla Corte dei Conti per un contrasto all'evasione più significativo include anche una transizione allo scontrino elettronico più rapida. Ma è davvero possibile applicare i suggerimenti proposti nel Rapporto 2020 sul coordinamento della finanza pubblica?

Fattura elettronica anche per il regime forfettario, a proporlo è la Corte dei Conti

Fattura elettronica anche per chi applica il regime forfettario, dopo un primo anno e mezzo di rodaggio si è pronti per estendere il sistema a tutti: è questa la posizione della Corte dei Conti, che suggerisce le direzioni da intraprendere per un contrasto all’evasione fiscale più significativo.

Tra le strategie proposte nel Rapporto 2020 sul coordinamento della finanza pubblica, disponibile online dal 28 maggio 2020, anche una transizione allo scontrino elettronico più veloce, in controtendenza rispetto ai rallentamenti imposti dall’emergenza coronavirus.

Corte dei Conti - Rapporto sul coordinamento della finanza pubblica 2020
Scarica il Rapporto sul coordinamento della finanza pubblica 2020.

Fattura elettronica anche per il regime forfettario, la proposta della Corte dei Conti

Tra i vari temi che il documento passa a rassegna, i riflettori si accendono anche sul fronte dell’evasione fiscale: si guarda al passato, a quanto è stato già fatto negli ultimi mesi, e al futuro, a quanto si potrebbe ancora fare.

Promozione da parte della Corte dei Conti per le misure inserite nella Manovra 2020: dalle nuove regole per le compensazioni all’inasprimento delle regole sui reati tributari, si rafforzano gli strumenti di contrasto.

Nel Rapporto 2020 sul coordinamento della finanza pubblica si legge:

“Essi, unitariamente considerati, costituiscono elementi importanti di una strategia coordinata e si saldano alle misure, già adottate a partire dal 2019, in materia di fatturazione elettronica e di trasmissione telematica dei corrispettivi”.

Ed è proprio a questo punto che lo sguardo della Corte dei Conti si rivolge verso il futuro: una strada percorribile per potenziare la strategia potrebbe essere l’estensione dell’obbligo della fattura elettronica anche ai soggetti ora esclusi.

Nel testo si legge:

“Un potenziamento dell’efficacia delle misure assunte con la fatturazione elettronica potrebbe venire dal superamento della facoltatività della fatturazione elettronica per i contribuenti che si avvalgono del c.d. regime forfetario (più di 1,8 milioni di soggetti)”.

Fattura elettronica anche per il regime forfettario, il focus della Corte dei Conti sui vantaggi

Il Rapporto 2020 sul coordinamento della finanza pubblica evidenzia i vantaggi che potrebbero derivare da un’estensione della fattura elettronica a nuovi soggetti, attualmente esclusi.

Due su tutti:

  • gestire in via completamente informatizzata i processi di registrazione, liquidazione e dichiarazione IVA;
  • consentire all’amministrazione fiscale di mettere a punto servizi di precompilazione delle dichiarazioni, anche per tutti coloro che applicano il regime forfettario.

La proposta, però, parte da un presupposto che ha dei punti di debolezza. I tempi sarebbero maturi per fare un ulteriore passo avanti con la fattura elettronica:

“le ragioni che hanno indotto a rendere solo facoltativo l’adempimento (art. 1, comma 692, della legge n. 160/2019) possono ritenersi ormai superate, dato il livello di semplificazione operativa raggiunto dalle attuali tecnologie disponibili sul mercato”.

Ma sul piano pratico molte criticità ancora persistono, ad aprile 2020 la redazione di Informazione Fiscale ha condotto un sondaggio sulla fattura elettronica, interpellando i lettori su una domanda netta: tornereste alla versione cartacea?

Nella visione della Corte dei Conti sarebbe dovuto emergere un “no” plebiscitario, ma così non è stato: il 43% dei lettori che hanno partecipato all’indagine farebbe un passo indietro.

Quella dei lettori contrari alla fatturazione elettronica è una posizione drastica e sicuramente antieconomica, anche solo per le energie già investite per adeguarsi alle novità, ma comunque indicativa di tempi non ancora del tutto maturi.

Fattura elettronica anche per il regime forfettario e transizione allo scontrino elettronico più veloce

Emerge, quindi, una distanza tra la teoria e la pratica, tra la strategia e la realtà in cui deve essere messa in atto.

E non solo per la fattura elettronica. L’altra direzione indicata dalla Corte dei Conti nel documento, redatto sui dati disponibili fino al 30 aprile, per un contrasto all’evasione fiscale più forte si basa su una transizione più veloce allo scontrino elettronico.

“È importante poi che la trasmissione telematica dei corrispettivi vada al più presto a regime per tutti i contribuenti che operano verso il consumatore finale, unitamente al tempestivo avvio della già prevista lotteria dei corrispettivi”.

Una strada che risulta impraticabile alla luce degli ultimi eventi e delle ultime disposizioni contenute nel Decreto Rilancio, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 19 maggio 2020.

L’emergenza coronavirus, infatti, ha imposto di tirare il freno anche su questo fronte e nell’ultimo provvedimento, adottato per contrastare la crisi epidemiologica dal punto di vista economico, ha stabilito una proroga per la lotteria degli scontrini che dal 1° luglio passa al 1° gennaio del prossimo anno e ha concesso tempo fino al 2021 per l’acquisto del registratore telematico, rimandando l’avvio della disciplina sulle sanzioni per il tardivo o omesso invio dello scontrino elettronico.

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