Fattura elettronica, è lecito l’addebito del costo di emissione al cliente?

Fattura elettronica, è possibile addebitare al cliente il costo per l'emissione del documento? Per chi si chiede se sia legale la risposta è no. È il D.P.R. IVA a vietare tale pratica.

Fattura elettronica, è lecito l'addebito del costo di emissione al cliente?

Fattura elettronica con costo di emissione a carico del cliente.

È questa la contromossa adottata da molti ristoranti e piccoli negozi per compensare in parte i costi legati all’adeguamento al nuovo sistema di fatturazione.

Tutto questo è lecito? La risposta è no.

Negli ultimi mesi si sono spesi fiumi di parole sull’onere in capo ai titolari di partita IVA legato all’adeguamento all’obbligo di fatturazione elettronica, un costo che pesa soprattutto sui piccoli esercenti.

Correre ai ripari chiedendo al cliente il pagamento di una somma in più per l’emissione della fattura in formato elettronico è tuttavia illegale ed espressamente vietato dall’articolo 21 del D.P.R. n. 633/1972.

Fattura elettronica, illegale l’addebito del costo di emissione al cliente

L’entrata in vigore dell’obbligo di fatturazione elettronica a partire dal 1° gennaio 2019 non ha modificato i principi normativi cardine in materia di IVA e ancora oggi è il DPR n. 633/1972 il primo riferimento da considerare in caso di dubbi e perplessità.

Anche in merito alla pratica adottata da molti esercenti di richiedere il pagamento di una somma aggiuntiva per l’emissione della fattura elettronica è il Decreto IVA a fornire chiarimenti.

Sono ancora oggi molte le segnalazioni di contribuenti che, alla richiesta di emissione della fattura, si sentono rispondere che è previsto un costo aggiuntivo rispetto a quello del bene acquistato o del servizio di cui si è usufruito. Situazione frequente soprattutto in ristoranti e piccoli negozi.

Tutto questo è tuttavia illegale ed espressamente vietato dalla legge. È l’articolo 21 del DPR n. 633/1972, al comma 8, a stabilire che:

Le spese di emissione della fattura e dei conseguenti adempimenti e formalità non possono formare oggetto di addebito a qualsiasi titolo.

Vietato scaricare sul cliente il costo per l’emissione della fattura elettronica

Il riferimento normativo sopra riportato è chiaro nel vietare qualsiasi maggiorazione sul costo al cliente che richiedere l’emissione di fattura, che sia cartacea o elettronica. Allo stesso modo, è vietato non fare fattura qualora richiesto.

Una precisazione necessaria, per evitare che si creino incomprensioni e situazioni spiacevoli ma per la quale è necessario un ulteriore appunto.

È indubbio che per molti titolari di partita IVA l’avvio dell’obbligo di fatturazione elettronica abbia rappresentato un nuovo onere amministrativo, ed è questa la ragione per la quale molti esercenti richiedono ancora oggi di pagare un contributo per l’emissione della fattura.

Uno dei motivi per il quale si auspicava una proroga era proprio l’impreparazione di molti contribuenti al nuovo adempimento continuo, una novità che ha modificato una delle pratiche fondamentali e basilari per professionisti ed imprenditori.

Le abitudini sono difficili da cambiare, si sa, e soprattutto per i meno avvezzi alla tecnologia questo ha portato all’incremento dei costi di consulenza e alla necessità di affidarsi al commercialista anche per la compilazione e l’invio delle fatture in formato elettronico.

Fare fattura tuttavia non può e non dovrebbe essere un’attività da delegare a terzi, e ciascun imprenditore dovrebbe essere dotato delle conoscenze necessarie per adempiere da solo.

Ad una prima fase di consulenza quindi deve necessariamente seguire la necessità di rendersi autonomi, anche affidandosi alle istruzioni fornite dall’Agenzia delle Entrate che alla fatturazione elettronica ha dedicato una guida ad hoc.

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