Evasione fiscale, l’arma del digitale per nuovi controlli: la sfida è la privacy

Rosy D’Elia - Fisco

Evasione fiscale, l'Agenzia delle Entrate imbraccia l'arma del digitale per nuovi controlli. Le munizioni? Il patrimonio infinito di dati a disposizione. Si profilano nuove sfide per la privacy con il via libera al progetto “A data driven approach to tax evasion risk analysis in Italy” realizzato con i fondi europei. I dettagli nel comunicato stampa del 4 marzo 2021.

Evasione fiscale, l'arma del digitale per nuovi controlli: la sfida è la privacy

Evasione fiscale, l’Agenzia delle Entrate potenzia le sue armi con il digitale per nuovi controlli: Intelligenza Artificiale, network science e data visualization. Le munizioni da utilizzare per combattere in maniera più decisa frodi IVA, anche intracomunitarie, utilizzi indebiti di crediti d’imposta e altre agevolazioni, infatti, saranno proprio i dati: si sfrutterà il patrimonio di informazioni a disposizione dell’Amministrazione finanziaria.

Con la “massima attenzione alla privacy”, si legge nel comunicato stampa del 4 marzo 2021 che annuncia le novità. Ma non c’è dubbio sul fatto che la realizzazione del progetto “A data driven approach to tax evasion risk analysis in Italy”, che rientra in un ampio programma europeo finalizzato a rafforzare le economie nazionali, porterà nuove sfide sulla tutela dei dati personali.

Evasione fiscale, le Entrate imbracciano l’arma del digitale per i controlli

42 milioni di dichiarazioni, 750 milioni di informazioni comunicate da soggetti terzi, 400 milioni di rapporti finanziari attivi, 197 milioni di versamenti F24, circa 2 miliardi di fatture elettroniche e oltre 150 milioni di immobili censiti: ogni anno l’Agenzia delle Entrate entra in possesso di un patrimonio infinito di dati.

“Tale patrimonio informativo viene costantemente incrementato sia dai dati che l’Amministrazione acquisisce direttamente nell’ambito dei processi amministrativi (fiscali e immobiliari) di propria competenza, sia dai flussi informativi provenienti da enti esterni, per effetto di specifiche disposizioni normative”.

Si legge nel testo dell’Audizione del Direttore dell’Agenzia delle entrate, Ernesto Maria Ruffini, presso VI Commissione Finanze e tesoro su Progetti di digitalizzazione e innovazione tecnologica del settore fiscale che porta la stessa data del comunicato stampa.

Ma la ridondanza di alcuni adempimenti fiscali lascia supporre che gli archivi dell’Amministrazione finanziaria non hanno stanze comunicanti: non esiste una rete, ci sono tante monadi.

Ora, però, la direzione potrebbe cambiare. E l’obiettivo primario non è ridurre gli adempimenti fiscali, ma potenziare il contrasto all’evasione fiscale con nuovi strumenti per effettuare i controlli. In che modo?

Nasce il progetto “A data driven approach to tax evasion risk analysis in Italy” che sarà realizzato grazie ai fondi ricevuti dall’UE con il supporto della Direzione Generale per il Sostegno alle riforme strutturali (DG Reform) della Commissione Europea, e che vedrà coinvolto anche Sogei, sempre in prima linea nella rivoluzione digitale del Fisco.

Le novità su strumenti e tecniche di analisi del rischio fiscale rientrano, infatti, nei programmi europei a supporto delle riforme strutturali in risposta all’emergenza Covid-19.

Agenzia delle Entrate - Comunicato stampa del 4 marzo 2021
Via libera della UE al finanziamento del progetto dell’Agenzia delle Entrate

Evasione fiscale, le Entrate imbracciano l’arma del digitale: il nuovo progetto contro le frodi

“Innovare, diffondere ed integrare ulteriormente all’interno dei processi e delle attività legate al contrasto dell’evasione fiscale quanto già realizzato in questi anni nell’ambito dell’analisi avanzata dei dati, in termini di metodologie, di processi e
di tecnologie”
sono gli obiettivi del nuovo progetto di contrasto all’evasione fiscale, come si legge nel comunicato stampa del 4 marzo 2021.

Gli strumenti che si utilizzeranno sono principalmente tre:

  • network science, i dati in connessione tra loro permettono di individuare relazioni indirette e non evidenti tra soggetti (ad esempio relazioni tra società) che possono essere correlate a schemi di evasione e di elusione fiscale difficilmente individuabili con le tecniche utilizzate fino ad ora;
  • analisi visuale delle informazioni, non si esclude il ruolo degli analisti in carne ed ossa ma si potenzia, chi tratta le informazioni entra in contatto con strumenti che permettono una migliore e più efficace visualizzazione e navigazione dei dati;
  • intelligenza artificiale, che l’Agenzia delle Entrate illustra con queste parole: “l’ausilio di tecniche di apprendimento automatico (machine learning) accelera i processi decisionali, sempre sotto controllo da parte degli analisti, e ne aumenta l’accuratezza e l’efficacia. L’adozione dell’Intelligenza artificiale nel dominio economico e fiscale è indicato nell’atto di indirizzo del MEF”.

Dopo aver passato a rassegna nuove armi e munizioni, l’Amministrazione finanziaria rassicura i contribuenti. Il progetto sarà realizzato tenendo conto di due aspetti fondamentali:

  • la tutela della privacy;
  • il rispetto del doveroso contraddittorio con il contribuente e del principio di collaborazione e buona fede.

Sul primo punto, però, sorgono legittimi interrogativi. E non dalla malafede, ma dalla storia più recente della digitalizzazione del Fisco. Non c’è dubbio sulla volontà di tutelare pienamente la privacy, ma c’è anche la certezza che bilanciare il nuovo programma di contrasto all’evasione fiscale basato su avanzati strumenti digitali con la protezione dei dati personali non sarà facile.

Se, infatti, per l’Agenzia delle Entrate è difficilissimo trovare un punto di equilibrio tra innovazione, necessità di effettuare controlli e protezione della privacy anche per un servizio semplicissimo, come quello di consultazione delle fatture elettroniche, trovarlo nell’utilizzo di strumenti ben più complessi appare una missione quasi impossibile. Ma necessaria per arrivare agli obiettivi.

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