Novità in arrivo per il congedo parentale: la Legge di Bilancio 2026 estende i termini entro cui è possibile richiedere i giorni di astensione dal lavoro
Dal prossimo anno cambiano i termini per la fruizione del congedo parentale.
La Legge di Bilancio 2026, ora all’esame del Senato, estende il periodo di riferimento entro il quale i genitori possono richiedere i giorni di astensione dal lavoro.
Ad oggi, il congedo può essere richiesto entro i primi 12 anni di vita del bambino o della bambina. Dal prossimo anno potrà essere richiesto fino ai 14 anni.
Novità in arrivo anche per il congedo per malattia dei figli minori.
Congedo parentale: le novità nella Legge di Bilancio 2026
Il congedo parentale, a differenza del congedo obbligatorio di maternità o paternità, consiste in un periodo di astensione facoltativa dal lavoro.
Come previsto dal Testo unico per la maternità e la paternità, l’obiettivo è quello di fornire supporto nella cura del bambino o della bambina nei suoi primi anni di vita così da soddisfarne i bisogni affettivi e relazionali.
I genitori che lavorano possono ottenere un’indennità economica in seguito alla presentazione di un’apposita domanda all’INPS.
Con la Legge di Bilancio 2026, attualmente all’esame del Parlamento, sono in arrivo alcune importanti novità. Si prevede, infatti, una modifica al citato testo unico per estendere il periodo entro il quale i genitori possono richiedere i giorni di astensione dal lavoro indennizzati.
Attualmente la normativa riconosce il congedo parentale ai genitori che lo richiedono entro i primi 12 anni di vita del figlio o della figlia. Dal prossimo anno, se la novità dovesse essere confermata senza modifiche, la il congedo potrà essere fruito fino ai 14 anni del bambino o della bambina (o 14 anni dall’adozione, fino alla maggiore età).
Si aggiungono, quindi, due anni al periodo massimo previsto per la fruizione del congedo.
La novità si applica a tutte le forme di congedo previste previste dalla normativa, quindi anche ai casi di disabilità o per quel che riguarda il congedo parentale indennizzato all’80 per cento della retribuzione.
Nel disegno della Legge di Bilancio 2026 non sembrano esserci novità sui mesi di congedo con indennità maggiorata. Restano, quindi, i tre mesi indennizzati all’80 per cento nella forma già prevista per quest’anno e attualmente in vigore.
Nella tabella di seguito sono riepilogate le condizioni per poter ottenere i mesi di congedo con indennità maggiorata, secondo le istruzioni fornite dall’INPS.
| Anno di nascita/adozione | Fine del congedo obbligatorio (maternità/paternità) | Numero di mesi con maggiorazione dell’indennità all’80% spettanti |
|---|---|---|
| prima del 1° gennaio 2023 | dopo il 31 dicembre 2022 | 1 |
| 2023 | indifferente, purché il genitore sia dipendente | 1 |
| 2023 | dopo il 31 dicembre 2023 | 2 |
| 2024 | indifferente, purché il genitore sia dipendente | 2 |
| 2024 | dopo il 31 dicembre 2024 | 3 |
| 2025 | indifferente, purché il genitore sia dipendente | 3 |
Le novità sul congedo di malattia per i figli minori
Dal prossimo anno sono attese novità anche per quel che riguarda il congedo per la malattia dei figli minori.
Si tratta di un’altra delle previsioni del citato Testo unico (articolo 47), secondo la quale entrambi i genitori, in alternativa tra loro, hanno diritto di astenersi dal lavoro per i periodi di malattia di ciascun figlio di massimo 3 anni.
Ogni genitore, inoltre, ha diritto di astenersi dal lavoro per massimo 5 giorni lavorativi all’anno, in caso di malattia di ogni figlio di età compresa fra i 3 e gli 8 anni.
Il DdL della prossima Manovra interviene proprio su questi ultimi limiti. In assenza di ulteriori modifiche, dal prossimo anno i genitori potranno beneficiare del congedo per malattia nel limite di 10 giornate lavorative all’anno, per ogni figlio di età compresa fra i 3 e i 14 anni d’età.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Congedo parentale: cosa cambia dal 2026?