Esterometro, invio con lo stesso software dello spesometro

Anna Maria D’Andrea - Comunicazioni IVA e spesometro

Esterometro, invio telematico con lo stesso software gratuito dello spesometro. I chiarimenti in una FAQ pubblicata dall'Agenzia delle Entrate.

Esterometro, invio con lo stesso software dello spesometro

Esterometro con lo stesso software dello spesometro.

L’invio telematico della comunicazione dei dati delle fatture estere si fa utilizzando il tracciato già predisposto per la comunicazione dei dati delle fatture emesse e ricevute.

A rendere noto che non vi sarebbe stato un nuovo software per l’invio dell’esterometro è stata una FAQ pubblicata dall’Agenzia delle Entrate il 22 febbraio 2019.

Si risolve così il problema della mancanza del tracciato telematico per l’invio della comunicazione dei dati delle fatture estere. Il chiarimento risolve il problema della mancanza di un software gratuito per la trasmissione.

La scadenza per l’invio del primo esterometro, relativo al mese di gennaio, febbraio e marzo, è fissata al 30 aprile 2019.

L’Agenzia delle Entrate ci ha tenuto a far sapere che - dal canto suo - è tutto pronto per l’invio telematico della comunicazione dei dati delle fatture transfrontaliere rimaste fuori dall’obbligo di fatturazione elettronica.

Un chiarimento lasciato all’ombra, sebbene importantissimo per i tanti contribuenti che non si avvalgono di programmi gestionali privati e che attendevano da tempo la pubblicazione del software gratuito e del tracciato dell’Agenzia delle Entrate per effettuare l’invio telematico.

Esterometro, invio con lo stesso software dello spesometro

Non sarà pubblicato un nuovo software gratuito per l’invio telematico della comunicazione dei dati delle fatture transfrontaliere, almeno ora è certo.

La novità è stata annunciata dall’Agenzia delle Entrate in risposta ad una FAQ (datata 22 febbraio 2019) in cui viene ribadito che per la trasmissione dell’esterometro sul portale Fatture e Corrispettivi è già presente da tempo un servizio gratuito web per la compilazione e per l’invio.

Si tratta del software dello spesometro che, arrivato ormai all’ultimo invio (quello delle fatture del secondo semestre 2018), viene “riciclato” per la trasmissione dell’esterometro, l’adempimento in vigore dal 1° gennaio 2019 già rinominato come il nuovo spesometro mensile.

Con il software già presente e accessibile dal portale selezionando “Dati fatture e Comunicazioni IVA” e quindi il link “Dati delle fatture”, è possibile effettuare anche la comunicazione dei dati fattura transfrontaliere, spiega l’Agenzia delle Entrate, in quanto le regole ed i tracciati sono compatibili.

I contribuenti obbligati all’invio dell’esterometro potranno utilizzare le funzionalità del servizio (eventuale Accreditamento, Generazione, eventuale Aggiornamento e Trasmissione).

La risposta dell’Agenzia delle Entrate si conclude con un appunto quasi piccato:

“Con i tracciati dello spesometro (valido per le operazioni 2017 e 2018) già si inviavano anche i dati delle fatture da e verso l’estero (con puntualizzazione di quelle intracomunitarie per gli acquisti) e, quindi, è possibile usare gli stessi tracciati e gli stessi servizi offerti dall’Agenzia per predisporre e trasmettere la nuova comunicazione denominata esterometro.”

Una constatazione tutt’altro che scontata, soprattutto per i tanti titolari di partita IVA che gestiscono gli adempimenti fiscali autonomamente.

Invio esterometro con istruzioni “minime”

Conviene dunque tenere d’occhio le FAQ dell’Agenzia delle Entrate per avere dettagli in merito all’invio dell’esterometro, per il quale attualmente le uniche istruzioni fornite sono quelle contenute nel provvedimento datato 30 aprile 2018.

I soggetti obbligati alla trasmissione dell’esterometro dovranno inviare i seguenti dati obbligatori:

  • i dati identificativi del cedente/prestatore,
  • i dati identificativi del cessionario/committente,
  • la data del documento comprovante l’operazione,
  • la data di registrazione (per i soli documenti ricevuti e le relative note di variazione),
  • il numero del documento,
  • la base imponibile,
  • l’aliquota IVA applicata e l’imposta ovvero, ove l’operazione non comporti l’annotazione dell’imposta nel documento, la tipologia dell’operazione.

Sono queste ad oggi le uniche istruzioni disponibili e nonostante la proroga al 30 aprile 2019 l’Agenzia delle Entrate non ha fornito ulteriori chiarimenti. Molti i punti oscuri, tra cui l’obbligo o meno di invio per minimi e forfettari.

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