Domanda bonus 600 euro, percorso ad ostacoli per correggere gli errori

Anna Maria D’Andrea - Dichiarazioni e adempimenti

Domanda bonus 600 euro sbagliata, errori nella selezione della categoria di riferimento o nell'IBAN: l'INPS non ha ancora fornito istruzioni su come procedere per le correzioni, e l'unica via percorribile è chiamare il Contact Center.

Domanda bonus 600 euro, percorso ad ostacoli per correggere gli errori

Servizi online sbarrati per chi ha inviato domanda per il bonus di 600 euro: chi è riuscito a trasmettere l’istanza all’INPS non può correggere eventuali errori di compilazione.

Attualmente non è presente tra i servizi online dell’INPS una procedura specifica per la modifica dei dati indicati nella domanda per il bonus di 600 euro e l’unica via percorribile è il contatto diretto con gli operatori dell’Istituto.

Sono diverse le segnalazioni pervenute da utenti che, complici i continui disservizi del sito INPS, hanno commesso errori nell’indicazione dell’IBAN o, ad esempio, nella selezione della categoria di appartenenza.

C’è chi si chiede se è possibile annullare la domanda trasmessa ed inviarla ex-novo; in tanti, inoltre, non hanno potuto scaricare la ricevuta messa a disposizione una volta concluso l’iter di presentazione dell’istanza. Problemi operativi per il quale, attualmente, non vi sono istruzioni da parte dell’INPS.

Domanda bonus 600 euro, percorso ad ostacoli per correggere gli errori

Tra l’indicazione dell’IBAN e la selezione di una categoria diversa da quella di riferimento, gli errori segnalati da partite IVA e non sui social sono diversi. Arrivati al traguardo dell’invio della domanda per il bonus di 600 euro sono in tanti ad essersi accorti di aver commesso errori di compilazione.

Tra le tante richieste di chiarimenti vi è quella relativa alla procedura per modificare la domanda trasmessa all’INPS e per, eventualmente, annullare l’istanza inviata per poterne trasmettere una nuova.

Un problema “collaterale” non contemplato attualmente dall’INPS. Non vi sono istruzioni specifiche su come correggere gli errori presenti nella domanda per il bonus di 600 euro.

Un problema che, riporta il Sole24Ore, potrebbe non esservi nel caso di indicazione di una categoria diversa da quella di riferimento. Gli errori formali potrebbero essere corretti direttamente dall’INPS in sede di istruttoria della domanda. L’uso del condizionale è tuttavia obbligatorio.

Più problematici sono invece errori “sostanziali” che possono bloccare il pagamento dei 600 euro: se l’IBAN indicato in domanda è sbagliato, l’Istituto non potrà procedere con il versamento.

Errori domanda bonus 600 euro: correzione IBAN tramite Contact Center INPS

A partire dal 10 aprile 2020, prima del pagamento delle prestazioni pensionistiche ed assistenziali l’INPS procederà autonomamente alla verifica dei dati dell’IBAN inserito in domanda.

Il controllo sulla corrispondenza tra i dati dei titolari delle prestazioni e quelle dei conti correnti sarà effettuato mediante l’accesso alla banca dati condivisa con gli Istituti di credito e Poste italiane.

Una novità contenuta nella circolare INPS numero 48 del 29 marzo 2020, che si lega al problema relativo all’errata indicazione del codice IBAN nella domanda per il bonus di 600 euro.

Molto probabilmente sarà l’INPS a contattare i contribuenti che hanno indicato dati errati e divergenti rispetto a quelli a disposizione dell’Istituto. Il tutto dopo l’avvio della fase di valutazione delle domande, con tempi ad oggi non noti.

Per evitare di incappare in ritardi nell’erogazione dell’indennità spettante, una via possibile per correggere gli errori nella domanda trasmessa è quella di mettersi in contatto direttamente con l’INPS.

Si può quindi chiamare il Contact Center ai numeri:

  • 803.164 (gratuito da rete fissa);
  • 06 164.164 (da rete mobile con tariffazione a carico dell’utenza chiamante).

In alternativa, si può cercare di contattare gli Uffici INPS territoriali, per richiedere maggiori indicazioni circa la procedura per la modifica della domanda per il bonus di 600 euro.

Soluzioni tampone e “precarie”. La via maestra resta quella dell’attesa di indicazioni precise da parte dell’INPS.

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