Domanda assegno unico in istruttoria: sul ritardo pesano i maggiori controlli INPS

Anna Maria D’Andrea - Leggi e prassi

Domanda assegno unico ancora in istruttoria? Il ritardo è legato alla necessità di maggiori controlli da parte dell'INPS. A spiegare i perché è lo stesso Istituto, in risposta alle domande poste sui social dagli utenti.

Domanda assegno unico in istruttoria: sul ritardo pesano i maggiori controlli INPS

Domanda assegno unico in istruttoria, lavorazione delle istanze in ritardo per molte famiglie.

I tempi di pagamento della prestazione spettante dal 1° marzo 2022 sono più lunghi nei casi in cui le domande presentate richiedano maggiori controlli da parte dell’INPS, e non sono pochi i casi di istanze in istruttoria da mesi.

È sulle pagine social dell’INPS che gli utenti segnalano la situazione di impasse, e tramite i propri canali l’Istituto informa che per le domande per le quali non è ancora stata fornita una risposta sono in corso ulteriori controlli.

Dall’IBAN alla percezione del reddito di cittadinanza, è inoltre in arrivo un messaggio specifico con nuove istruzioni.

Domanda assegno unico in istruttoria: sul ritardo pesano i maggiori controlli INPS

I dati sui pagamenti effettuati forniti dall’INPS aiutano ad avere un quadro del problema: se da gennaio a marzo sono state trasmesse 4.177.338 domande di assegno unico per 6.774.199 figli, alla data del 1° aprile risultavano effettuati pagamenti in favore di 4.774.022 beneficiari.

Restano ancora in fase di standby molte delle domande trasmesse, e a fornire una spiegazione dei motivi dei ritardi è lo stesso Istituto.

A chi chiede lumi sui tempi di lavorazione delle istanze ancora in istruttoria, l’INPS risponde evidenziando che per le domande che non hanno ancora ricevuto risposta sono in corso controlli più approfonditi.

I tempi d’attesa per conoscere l’esito dell’istanza per l’accesso all’assegno unico non dovrebbero però essere lunghi: la risposta definitiva potrebbe arrivare “nei prossimi giorni”, stando a quanto comunicato dalla Direzione centrale dell’Istituto.

Domanda assegno unico in istruttoria, dall’IBAN al reddito di cittadinanza: messaggio INPS in arrivo

Quali sono le motivazioni alla base dei controlli più dettagliati da parte dell’INPS?

Una risposta, seppur relativa esclusivamente ad alcune specifiche casistiche, arriva sempre tramite social.

Sulla pagina “INPS per le famiglia” viene evidenziato che tra i motivi dei ritardi vi sono gli errori nell’IBAN per il pagamento indicato nella domanda.

Agli utenti si consiglia quindi di verificare se quello inserito sia correttamente intestato o cointestato al richiedente e al suo codice fiscale, e parimenti di controllare che non vi siano state modifiche da parte della banca senza l’invio di alcuna comunicazione.

Per quel che riguarda l’IBAN per il pagamento dell’assegno unico, è fondamentale che:

  • il titolare del conto corrente identificato dal codice IBAN specificato nella domanda sia il richiedente dell’assegno unico. L’INPS non potrà accreditare l’assegno sul conto corrente di una persona differente da chi presenta la domanda. È possibile comunque chiedere l’accredito dell’assegno unico su un conto corrente cointestato al beneficiario che ha presentato la domanda. Non è sufficiente essere delegati alla riscossione;
  • il codice fiscale del richiedente sia esattamente corrispondente a quello che risulta all’Istituto di Credito come codice fiscale del titolare del conto corrente su cui si chiede l’accredito.
  • il conto corrente su cui si chiede l’accredito dell’assegno unico sia effettivamente attivo e correttamente intestato (o cointestato) al richiedente la prestazione.

Ma non c’è solo l’IBAN tra i perché delle domande ancora in istruttoria dopo mesi. Le verifiche dell’INPS si allungano anche nei casi di nuclei familiari al cui interno è presente un percettore del reddito di cittadinanza.

Per chi percepisce il reddito di cittadinanza si ricorda infatti che l’erogazione dell’assegno unico avviene in automatico, senza necessità di fare domanda. Una semplificazione che evidentemente richiede verifiche più approfondite qualora l’altro coniuge, o il figlio maggiorenne, abbiano inoltrato domanda INPS.

Casistiche particolari per le quali sarà emanato un apposito messaggio, annuncia l’INPS tramite social, che dovrebbe quindi fornire istruzioni specifiche su errori bloccanti e verifiche effettuate.

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