Decreto fiscale: ecco tutte le novità

Francesco Oliva - Scadenze fiscali

Decreto Legge del Governo in materia fiscale approvato dal Consiglio dei Ministri: in attesa del testo ufficiale sappiamo che conterrà diverse misure su proroga scadenze delle imposte, IMU, regime impatriati e sugar tax

Decreto fiscale: ecco tutte le novità

Il Governo si è riunito oggi pomeriggio in un Consiglio dei Ministeri straordinario: l’ordine del giorno è stato ampio e ha riguardato anche i principali temi fiscali oggetto di discussione in queste ore.

Noi qui ci soffermiamo soprattutto e ovviamente sulla materia fiscale, in attesa della pubblicazione del testo in Gazzetta Ufficiale.

Quali norme saranno introdotte dal Governo che hanno i caratteri di necessità ed urgenza?
In attesa del testo ufficiale, grazie alla presentazione fatta oggi dal vice ministro Leo sappiamo che i temi sono diversi:

  • proroga delle imposte derivanti dalla dichiarazione dei redditi 2025 e originariamente in scadenza il prossimo 30 giugno;
  • proroga del termine concesso ai Comuni per approvare le delibere Imu 2025 con il nuovo prospetto standard;
  • reverse charge IVA anche sui trasporti;
  • split payment IVA: sospensione per le società FTSE MIB;
  • modifica al regime degli impatriati.

Il testo prevede, inoltre, una serie di norme di semplificazione per la determinazione dei redditi di lavoro autonomo, tra le quali la deducibilità delle spese di viaggio, vitto e alloggio, sostenute all’estero anche se effettuate con mezzi non tracciabili. Al pari delle imprese, la deducibilità delle spese di rappresentanza è, invece, vincolata al pagamento con mezzi tracciabili ovunque, non solo in Italia.

Sempre nell’ambito del reddito di lavoro autonomo, si chiariscono due importanti aspetti legati alla dichiarazione per il periodo d’imposta 2024:

  • le plusvalenze derivanti dalla cessione a titolo oneroso di partecipazioni in associazioni e società che esercitano un’attività artistica o professionale, ivi comprese quelle in STP, costituiscono redditi diversi;
  • gli interessi e gli altri proventi finanziari percepiti nell’esercizio di arti e professioni costituiscono redditi di capitale e non reddito di lavoro autonomo.

Inoltre, per la determinazione del reddito d’impresa vi sono delle importanti semplificazioni in merito:

  • al calcolo della determinazione del riporto delle perdite;
  • alla determinazione della maggiore deduzione del costo del lavoro (chi più assume meno paga) eliminando il riferimento alle società collegate;
  • al calcolo del regime per le società estere controllate (CFC) sia nell’ambito del calcolo dell’imposta minima nazionale del Pillar 2, sia nell’ambito del regime opzionale per il calcolo della CFC introdotto dalla riforma fiscale.

Interessante anche la modifica relativa alla extra deduzione del costo del lavoro del 120 e del 130 per cento; il decreto fiscale 2025, infatti, prevede una sorta di allargamento delle maglie, consentendo alle società di poter fruire di questa agevolazione anche nel caso di presenza di rapporti di collegamento della società dalla quale proviene eventualmente il nuovo dipendente assunto (prima del decreto, invece, era prevista l’esclusione dell’agevolazione sulle assunzioni di dipendenti provenienti sia da società controllate che collegate).

Dichiarata dei redditi 2025: proroga delle imposte

Nel calendario degli adempimenti legati alla dichiarazione dei redditi 2025 è il 30 giugno il primo tax day.

Come ogni anno questa data è stata oggetto di proroga.

Il decreto legge prevede quindi il differimento del termine per effettuare i versamenti risultanti dalle dichiarazioni fiscali (redditi, IVA, IRAP,) dal 30 giugno 2025 al 20 luglio 2025, che si slitta a sua volta al 21 luglio 2025 in quanto il 20 cade di domenica.

Sarà possibile effettuare i versamenti anche entro il 20 agosto 2025 con la maggiorazione dell’importo dovuto dello 0,40%.

La proroga della scadenza di versamento riguarda anche l’imposta sostitutiva del maggior reddito concordato prevista dagli articoli 20-bis e 31-bis del D.Lgs. n. 13/2024.

Soggetti beneficiari della proroga delle imposte saranno quindi:

  • i soggetti ISA o che presentano cause di esclusione dagli stessi;
  • i soggetti che adottano il regime di vantaggio, nonché quelli che applicano il regime forfettario;
  • i soggetti che partecipano a società, associazioni e imprese che applicano gli ISA.

Le persone fisiche che non esercitano attività d’impresa o di lavoro autonomo sono quindi escluse dalla proroga della scadenza.

Entro questa data, partite IVA così come lavoratori dipendenti e pensionati sono chiamati alla cassa per pagare il saldo e il primo acconto delle imposte dovute, quali ad esempio l’IRPEF, la cedolare secca e la flat tax per i forfettari.

L’ipotesi di una proroga del termine di pagamento di saldo e primo acconto 2025 era una sorta di atto dovuto se si guarda a quanto previsto dallo Statuto del contribuente.

L’articolo 3 della legge n. 212/2000 prevede infatti, al comma 3, che:

“le disposizioni tributarie non possono prevedere adempimenti a carico dei contribuenti la cui scadenza sia fissata anteriormente al sessantesimo giorno dalla data della loro entrata in vigore o dell’adozione dei provvedimenti di attuazione in esse espressamente previsti.”

Una norma quindi che non lascia adito a dubbi e che sul fronte delle modifiche software da ufficializzare, unitamente al caos concordato, ha determinato una proroga “necessaria” delle imposte per le partite IVA.

Conferenza stampa del Consiglio dei Ministri 131 del 2025, video con Urso, Calderone e Leo:

Proroga del termine concesso ai Comuni per approvare le delibere Imu 2025 con il nuovo prospetto standard

Nel decreto fiscale 2025 anche una proroga al prossimo 15 settembre del termine concesso ai Comuni per l’approvazione delle delibere IMU 2025 con il nuovo prospetto standard.

L’obiettivo è evitare l’applicazione delle aliquote base per il saldo che potrebbero influire negativamente sulle entrate degli enti che non sono riusciti a provvedere entro lo scorso 28 febbraio.

Reverse charge IVA anche sui trasporti

Il meccanismo dell’inversione contabile IVA è stato estero dal decreto fiscale anche agli appalti di trasporto merci, eliminando i requisiti di prevalenza della manodopera e dell’uso di beni del committente.

Split payment IVA: sospensione per le società FTSE MIB

Le operazioni verso le società quotate incluse nell’indice FTSE MIB saranno escluse dallo split payment IVA dal 1° luglio al 31 dicembre 2025, in linea con la decisione di esecuzione UE 2023/1552.

Proroga postuma per le dichiarazioni fiscali 2024

Proroga postuma prevista poi per le dichiarazioni dei redditi e IRAP scadute lo scorso 31 ottobre 2024: si considerano tempestive se inviate entro l’8 novembre 2024.

Tuttavia, non è previsto il rimborso per chi ha già regolarizzato l’invio tramite ravvedimento operoso.

La proroga non vale però per accedere:

  • al concordato preventivo biennale (scadenza 12 dicembre 2024);
  • al ravvedimento speciale (art. 2-quater del D.L. n. 113/2024).

Modifica al regime degli impatriati

Un altro elemento fiscale rilevante oggetto del Decreto Fiscale è relativo ai regimi agevolati per chi rientra in Italia.

Saranno oggetto di eliminazione e modifica, infatti:

  • le possibilità di cumulo, si pensi alla detassazione al 50% che può salire in alcuni casi al 60% per attrarre talenti e cervelli dall’estero, peraltro arrivata con uno dei decreti attuativi della delega fiscale (Dlgs 209/2023). Ciò eviterebbe le ipotesi di aumentare a dismisura il vantaggio fiscale sommando l’accesso al regime impatriati base e ai rientri con quello dei docenti e ricercatori;
  • la possibilità di cumulo tra il regime degli impatriati e quello dei cosiddetti “Paperoni”, che prevede una tassazione a imposta sostitutiva (attualmente pari a 200.000,00 euro l’anno) solo, però, in questo caso per i redditi prodotti all’estero. Con una preclusione destinata a scattare già dal periodo d’imposta 2024.

La proroga della sugar tax arriverà ma con un altro decreto

Il prossimo 1° luglio entrerà in vigore la tanto contestata imposta sulle bevande zuccherate, la sugar tax.

Il decreto fiscale in approvazione non conterrà l’ipotizzata proroga, che sarà invece disposta con un successivo e ulteriore decreto legge.

Si tratterà di una proroga di sei mesi sull’entrata in vigore, l’ennesima di una lunga serie. Si tratterebbe, in particolare, dell’ottava proroga in 5 anni.

La cosiddetta Sugar Tax è un’imposta sul consumo delle bevande analcoliche edulcorate introdotta dai commi 661-676 della Legge di Bilancio del 2020 e mai entrata in vigore.

Lo scopo è quello di limitare, attraverso la “penalizzazione” fiscale, il consumo di bibite che hanno un elevato contenuto di sostanze edulcoranti aggiunte, ovvero le bibite dal sapore dolce.

Infatti, la ratio alla base dell’imposta è quella di disincentivare il consumo di zucchero, diminuendo le malattie legate ad un suo levato consumo, come il diabete e promuovendo un consumo di alimenti più salutari.

La Sugar Tax ammonta a 10 euro per ettolitro nel caso di prodotti finiti e di 0,25 euro per chilogrammo nel caso di prodotti predisposti a essere utilizzati previa diluizione.

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