Controlli in azienda di Finanza ed Entrate: in arrivo limiti su accesso e ispezioni

Rosy D’Elia - Fisco

Per effettuare i controlli in azienda Finanza ed Entrate dovranno mettere nero su bianco in maniera adeguata le motivazioni che giustificano accesso e ispezioni: le novità in arrivo nel DL Fiscale

Controlli in azienda di Finanza ed Entrate: in arrivo limiti su accesso e ispezioni

Alla Guardia di Finanza e all’Agenzia delle Entrate servirà un adeguato lasciapassare per effettuare in controlli direttamente in azienda: è questa la novità prevista da un emendamento al DL Fiscale, ancora in via di approvazione, finalizzata a recepire le indicazioni della Corte dei Diritti dell’Uomo dell’UE sulle verifiche fiscali.

In caso di via libera sul testo proposto dal Relatore Vito de Palma, sarà necessario mettere nero su bianco le motivazioni che portano all’accesso e alle ispezioni in sede.

Controlli in azienda di Finanze ed Entrate: serviranno motivazioni scritte per accesso e ispezioni

La novità, su cui si attende il parere della Commissione per essere inserita nella legge di conversione del DL Fiscale, dovrebbe modificare lo Statuto dei Diritti del Contribuente.

In particolare, l’emendamento punta a integrare l’articolo 12 che regola diritti e garanzie del contribuente sottoposto a verifiche fiscali.

La norma già prevede che i controlli in azienda da parte della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle Entrate debbano effettuati sulla base di esigenze effettive di indagine e controllo sul luogo, ma non stabilisce nel dettaglio gli aspetti più operativi, lasciando un margine di manovra ampio ad accessi, ispezioni e verifiche.

Ed è proprio su questo punto che arriva la correzione suggerita dalla sentenza della Corte dell’Uomo Europea arrivata a inizio anno.

Per entrare in azienda ed effettuare controlli fiscali nei locali destinati all’esercizio di attività commerciali, industriali, agricole, artistiche o professionali serviranno motivazioni non solo valide ma anche scritte e argomentate.

Negli atti di autorizzazione e nei verbali “devono essere espressamente e adeguatamente indicate e motivate le circostanze e le condizioni che hanno giustificato l’accesso”: questo il passaggio chiave che si punta ad inserire nello Statuto dei Diritti del Contribuente.

Controlli in azienda di Finanze ed Entrate: il limite arriva dall’UE

La spinta per porre un limite ai controlli in azienda da parte di Finanze ed Entrate arriva direttamente dall’Europa.

Con la sentenza del 6 febbraio 2025, la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha evidenziato un contrasto tra le modalità con cui vengono condotte le verifiche fiscali in sede e l’articolo 8 della Convenzione che regola il diritto al rispetto della vita privata e familiare, del domicilio e della corrispondenza. E, vista la questione di carattere sistemico, ha chiesto all’Italia di adeguare il quadro normativo con regole chiare e specifiche sul tema, citando proprio gli articoli 12 e 13 dello Statuto dei Diritti del Contribuente.

Con l’emendamento presentato al DL Fiscale, quindi, si punta a tirare una linea di confine: il cambio di approccio alle verifiche fiscali in sede riguarderà, in caso di approvazione, esclusivamente i controlli futuri.

I limiti si applicheranno agli atti di autorizzazione e ai verbali di accesso redatti successivamente alla data di entrata in vigore della legge di conversione del Decreto Fiscale.

“Restano comunque validi gli atti e i provvedimenti adottati e sono fatti salvi gli effetti prodotti e i rapporti sorti sulla base delle disposizioni vigenti antecedentemente alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto”, si legge nel testo a firma De Palma.

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