Cessione del quinto: i piani di trasferimento su pensione migrano nella nuova procedura

Francesco Rodorigo - Leggi e prassi

Cessione del quinto: nel messaggio n. 244 del 13 gennaio l'INPS specifica che i piani di trasferimento dallo stipendio alla pensione confluiranno nella procedura “Quote Quinto”

Cessione del quinto: i piani di trasferimento su pensione migrano nella nuova procedura

I piani di ammortamento relativi alla cessione del quinto che passa dallo stipendio alla pensione confluiranno nella procedura “Quote Quinto”.

Lo comunica l’INPS nel messaggio n. 244 del 13 gennaio 2023.

Si tratta di un piano di migrazione progressiva che l’Istituto sta mettendo in atto per ricondurre questa particolare tipologia di piano di ammortamento allo stesso processo di gestione della cessione del quinto sulla pensione.

In questo modo si estendono ai piani anche tutte le funzionalità della procedura “Quote Quinto”.

Il piano dell’INPS si articola in diverse operazioni che saranno sviluppate nel tempo.

Cessione del quinto: i piani di trasferimento su pensione migrano nella nuova procedura

L’INPS nel messaggio n. 244 del 13 gennaio 2023 fornisce alcuni chiarimenti in merito alla migrazione progressiva dei piani di ammortamento, relativi al passaggio su pensione delle cessioni del quinto da stipendio, verso la nuova procedura “Quote Quinto”.

La cessione del quinto è una tipologia di prestito personale, destinata a lavoratori dipendenti e pensionati. La somma si restituisce cedendo, tramite trattenute, fino a un quinto dello stipendio o della pensione.

L’articolo 43 del DPR n. 180/1950 disciplina il trasferimento delle cessioni dallo stipendio alla pensione, che avviene in caso di pensionamento dell’interessato prima dell’estinzione del prestito. Secondo quanto stabilito, infatti, la cessione continua dallo stipendio alla nuova pensione erogata.

Il passaggio si realizza automaticamente e segue lo stesso schema. Secondo l’INPS, però, bisogna considerare superati alcuni dei criteri di gestione amministrativa adottati nel tempo, in particolare:

“l’esclusione dell’applicabilità dell’articolo 39 del medesimo D.P.R. in tema di rinnovo del finanziamento, che ha finora comportato l’inibizione del rilascio della quota cedibile in presenza di una trattenuta sulla pensione in godimento a titolo di cessione del quinto proveniente da stipendio, impedendo così al pensionato il rinnovo del contratto di finanziamento già stipulato in costanza di attività lavorativa.”

Pertanto, secondo la nuova linea interpretativa, sul piano delle procedure informatiche la gestione dell’ammortamento del piano derivato dalla traslazione della cessione sulla pensione può essere assimilata a quella della cessione del quinto della pensione.

In questo modo, si può applicare il principio di rinnovo della cessione (articolo 39 del D.P.R. n. 180/1950) nel rispetto del limite per cui la quota da trattenere non può superare il quinto dell’assegno.

“Per quanto concerne, invece, la fase strettamente correlata alla genesi dell’efficacia traslativa nulla è innovato sotto il profilo interpretativo.”

Il finanziamento, inoltre, deve essere erogato nei limiti temporali previsti dall’articolo 23 dello stesso DPR. I richiedenti a cui mancano meno di 10 anni al diritto al collocamento a riposo non possono ricevere un prestito superiore alla cessione di tante quote mensili quanti siano i mesi necessari per il conseguimento del diritto stesso.

La nuova interpretazione dei profili applicativi del trasferimneto è stata recepita dal nuovo schema di convenzione triennale (2023-2025), come specificato nel messaggio n. 4357 del 1° dicembre 2022.

Cessione del quinto: con la migrazione alla nuova procedura cambiano gli applicativi

Le novità in questione saranno attuate tramite il progetto di reingegnerizzazione della proceduraQuote Quinto”, che al momento è dedicata alla gestione dei recuperi su pensioni relativa esclusivamente ai finanziamenti per la cessione a pensionati.

Nella nuova procedura rientreranno, quindi, anche i piani di ammortamento riferiti alla cessione da stipendio passata alla pensione.

Come sottolineato dall’INPS, l’obiettivo del progetto è quello di estendere ai piani di ammortamento dei passaggi di cessioni stipendiali tutte le funzionalità della procedura “Quote Quinto”, come ad esempio:

  • il rilascio della quota cedibile;
  • il rinnovo del piano;
  • la variazione del soggetto beneficiario delle quote mensili;
  • la chiusura del piano per l’estinzione anticipata totale;
  • la rimodulazione del piano per estinzione anticipata parziale.

Nella procedura “Quote Quinto” confluiranno sia i piani di ammortamento in corso sia sia quelli futuri. Il piano si articola nelle operazioni di seguito:

  • migrazione in procedura “Quote Quinto”, già effettuata a livello centrale, dei piani di cessione da stipendio della Gestione pubblica presenti nei sistemi GPP/SIN al 12 dicembre 2022;
  • migrazione in procedura “Quote Quinto”, già effettuata a livello centrale, dei piani di cessione da stipendio della gestione privata presenti in procedura “Cessione Quinto da Stipendio - Gestione Privata” al 3 gennaio 2023;
  • acquisizione, da parte delle Strutture territoriali INPS, con le attuali modalità, dei nuovi piani di cessione da stipendio delle gestioni pubblica e privata notificati successivamente alle attività di migrazione di cui ai punti precedenti;
  • migrazione, in procedura “Quote Quinto”, da effettuarsi a livello centrale con cadenza periodica, dei nuovi piani acquisiti di cui al precedente punto fino all’avvenuta reingegnerizzazione di “Quote Quinto”.

La descrizione nel dettaglio delle operazioni indicate sono disponibili nel testo integrale del messaggio n. 244.

INPS - Messaggio n. 244 del 14 gennaio 2023
Traslazione su pensione delle cessioni da stipendio di cui all’articolo 43 del D.P.R. n. 180/1950. Piano di migrazione progressiva dei piani di ammortamento delle gestioni pubblica e privata in procedura “Quote Quinto”

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